Case ad 1 euro 2025, elenco dei Comuni che le vendono quest'anno. I requisiti principali dei bandi, la procedura per l'acquisto e alcune considerazioni
Per salvare abitazioni e immobili di alcuni comuni dall'abbandono e dal degrado è nata l'iniziativa che prevede la vendita delle case ad 1 euro nelle diverse regioni e che quest'anno viene confermata dopo diversi anni di successi più o meno veritieri
Il fenomeno delle case a 1 euro si è significativamente espanso negli ultimi anni. Nel 2025, numerosi borghi e piccoli centri urbani in tutta Italia hanno emesso bandi per la vendita di immobili a prezzo simbolico.
Ecco l'elenco aggiornato dei Comuni che nel 2025 offrono abitazioni a un euro, con relativo piano di ristrutturazione per il rilancio dell'immobile e del territorio:
Ogni singolo Comune che aderisce a tale iniziativa, infatti, stabilisce determinate condizioni da rispettare. L'obiettivo generale e comune a tutti è che le proprietà in via di degrado vengano ristrutturate secondo un piano finalizzato alla ripresa e alla messa a nuovo dell'immobile, per valorizzare non solo l'edificio in questione, e magari rilanciarlo sul mercato, ma conferire nuovo valore anche al territorio in cui esso è ubicato.
Tra i requisiti più comuni richiesti dai bandi comunali del 2025 figurano:
Gli acquirenti possono infatti beneficiare di:
L'iniziativa di vendita delle case a 1 euro rappresenta anche un incentivo per il mercato immobiliare, facilitando l'accesso alle case di proprietà ai giovani, che nel 2025 trovano non poche difficoltà per ottenere un mutuo per l'acquisto di una prima abitazione.
Nonostante il prezzo simbolico, è fondamentale considerare tutti i costi aggiuntivi. Tra le spese da sostenere per chi acquista immobili a un euro, oltre agli oneri di ristrutturazione, vi sono anche tutte le spese notarili, di registrazione e le imposte correlate al trasferimento di proprietà.
Secondo recenti stime, il costo medio di ristrutturazione per questi immobili si aggira tra i 500 e i 1.000 euro al metro quadro, a seconda delle condizioni dell'edificio e della regione in cui è situato. Un investimento che, sebbene significativo, resta comunque vantaggioso rispetto all'acquisto di un immobile già ristrutturato.
Particolarmente attirati da tale iniziativa sono stati finora i cittadini stranieri, soprattutto inglesi e tedeschi, affascinati dall'idea di possedere una seconda casa in Italia a un prezzo estremamente contenuto.
Ma numerose sono state anche le richieste da parte di italiani, specialmente giovani coppie e professionisti che possono lavorare in remoto, attratti dalla possibilità di vivere in contesti più tranquilli e meno costosi rispetto alle grandi città.
Il primo paese a lanciare l'iniziativa delle residenze in vendita a un euro fu Salemi, comune siciliano in provincia di Trapani, che ha avviato questo progetto per recuperare alcune abitazioni abbandonate nel centro storico. A seguire fu Gangi, altro comune siciliano, in provincia di Palermo, che ha ottenuto notevole successo mediatico a livello internazionale.
Numerose sono le storie di successo legate all'iniziativa delle case a 1 euro. Molti acquirenti, dopo aver completato la ristrutturazione, hanno trasformato gli immobili in residenze permanenti, seconde case per le vacanze o attività ricettive come B&B e case vacanze.
Particolarmente significativo è il caso di Sambuca di Sicilia, dove l'iniziativa ha attirato l'attenzione internazionale dopo un servizio della CNN, portando a centinaia di richieste da tutto il mondo e al completo recupero di un'intera area del centro storico.
Anche Gangi ha visto un notevole successo dell'iniziativa, con oltre 100 immobili recuperati e un incremento significativo del turismo locale, dimostrando come il progetto possa effettivamente contribuire alla rivitalizzazione economica e sociale dei piccoli centri.
Nonostante le numerose opportunità, l'acquisto di case a 1 euro comporta anche alcune criticità che è bene considerare: