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CCNL Gomma-plastica 2026-2028 rinnovato: quanto aumentano stipendi, arretrati e altre novità. Cosa cambia

di Marianna Quatraro pubblicato il
contratto gomma-plastica 2026-2028 rinno

Il rinnovo del CCNL Gomma-Plastica 2026-2028 ufficialmente firmato porta aumenti salariali, arretrati e rilevanti novità in tema di welfare, sicurezza, parità di genere, inclusione e relazioni industriali nel settore in Italia.

La recente sottoscrizione ufficiale dell’ipotesi di accordo per il contratto collettivo nazionale di lavoro nel comparto gomma-plastica 2026-2028  rappresenta un passaggio di rilievo sia per il settore che per le persone occupate. In un contesto di importanti trasformazioni economiche e sociali a livello nazionale ed europeo, la trattativa ha prodotto un’intesa che punta a tutelare e valorizzare il lavoro, rafforzando welfare, diritti e politiche di inclusione. L’incremento degli stipendi e le numerose novità introdotte sono la risposta alle richieste di maggiore tutela espresse dalle parti sociali, rispecchiando sia le esigenze dei lavoratori sia la necessità di mantenere competitività e sostenibilità per le imprese del settore.

Contesto e dati del settore gomma-plastica in Italia

Con circa 165mila addetti e una presenza di oltre 3.600 aziende, quello analizzato si conferma il quarto comparto manifatturiero del Paese sia per occupazione che per valore aggiunto generato. Le imprese risultano distribuite su tutto il territorio nazionale, spesso caratterizzate da una forte propensione all’innovazione e da una spiccata apertura all’export.

L’Osservatorio nazionale di settore ha evidenziato che le aziende affrontano sfide complesse legate alle transizioni digitale, ambientale ed energetica, oltre a essere coinvolte in processi di riorganizzazione industriale e di aggiornamento delle competenze del personale. La centralità delle persone nei processi produttivi è stata ribadita in ogni fase delle trattative. I cambiamenti di scenario degli ultimi anni, aggravati dall’instabilità geopolitica e dagli effetti della pandemia, hanno inoltre accelerato il bisogno di un aggiornamento contrattuale che contribuisse a garantire stabilità e migliori prospettive occupazionali.

Il rinnovo discusso è frutto di un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori tramite assemblee e consultazioni, fattore che testimonia l’efficacia delle dinamiche partecipative e della qualità delle relazioni industriali nella filiera gomma-plastica.

Aumenti salariali previsti, arretrati e ripartizione degli incrementi retributivi

Uno degli assi portanti della nuova intesa riguarda l’adeguamento economico. Nel triennio 2026-2028 sono stati previsti incrementi retributivi complessivi per un totale di 204 euro al livello di riferimento “F”, da erogare secondo una suddivisione precisa in quattro tranche temporali:

Gennaio 2026 +60 euro
Aprile 2027 +60 euro
Aprile 2028 +60 euro
Dicembre 2028 +15 euro

Il montante totale riconosciuto nel periodo di vigenza dell’accordo arriva a 4.350 euro complessivi. Questo incremento, concordato dopo una fase negoziale intensa, risponde alla necessità di recuperare il potere d’acquisto eroso negli ultimi anni e tiene conto dell’inflazione nonché delle mutate esigenze di vita e di lavoro.

Per quanto concerne gli arretrati, la modalità di corresponsione sarà definita nei dettagli al momento del recepimento definitivo da parte delle assemblee. È inoltre previsto che tutti gli importi siano riconosciuti anche in caso di pagamento differito, valorizzando così la tutela sia diretta (stipendio) sia indiretta (contributi e istituti vari) spettante ai lavoratori.

Accanto all’aspetto salariale emergono anche riferimenti agli aumenti minimi legali, che saranno oggetto di aggiornamento in linea con le variazioni derivanti dalla contrattazione collettiva. Il sistema, oltre al TEC (trattamento economico complessivo), contempla anche il TEM (trattamento economico minimo), a salvaguardia dei livelli di inquadramento più bassi.

L’equilibrio tra richieste sindacali e sostenibilità per le imprese è stato costantemente monitorato attraverso la piattaforma di rinnovo e i confronti tecnici periodici, in modo da individuare un’adeguata dinamica salariale e garantire un’applicazione uniforme sul territorio e nei vari comparti. Il nuovo assetto offre così una maggiore trasparenza nella ripartizione degli incrementi retributivi e una riduzione del gender pay gap come richiesto dalla piattaforma unitaria.

Novità sul welfare contrattuale, previdenza complementare e formazione

All’interno della nuova ipotesi di accordo, il welfare contrattuale riceve un concreto rafforzamento. È stato previsto un aumento di 9 euro (+0,44%) sul contributo previdenziale delle aziende destinato al Fondo Gomma-Plastica, ridefinendo così la strategia di comparto verso un maggior coinvolgimento nella tutela integrativa.

La previdenza complementare torna centrale: l’innalzamento del contributo aziendale al fondo di settore interrompe un periodo di stagnazione, segnando un passo avanti nella protezione pensionistica degli addetti. In parallelo, sono stati progettati programmi di rafforzamento della sanità integrativa e strumenti di sostegno dedicati alle fasi critiche o di transizione individuale.

Per quanto riguarda la formazione, l’accordo introduce obblighi per le aziende relativamente a 12 ore di formazione individuale per ciascun dipendente durante la vigenza contrattuale. La valorizzazione dell’Organismo Bilaterale Nazionale mira a una condivisione delle buone prassi formative, agevolando la collaborazione tra imprese, istituzioni scolastiche e università. I percorsi saranno monitorati e certificati, sia per favorire la crescita professionale sia per mantenere l’occupabilità in un settore soggetto a rapide innovazioni tecnologiche.

Salute, sicurezza e ambiente: nuovi organismi e centralità delle tutele

L’attenzione alla tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente di lavoro viene ulteriormente potenziata attraverso la costituzione di una commissione paritetica nazionale. Questo nuovo organismo avrà il compito di promuovere iniziative di ricerca e formazione, nonché il monitoraggio dei rischi specifici del settore, inclusi quelli derivanti dalle transizioni climatiche e dall’invecchiamento della forza lavoro.

Di rilievo è anche l’istituzione di una giornata nazionale dedicata al settore, con l’obiettivo di sensibilizzare imprese e lavoratori sulle buone pratiche e sulle innovazioni in materia di prevenzione. Gli interventi riguardano sia le tutele per esposizioni a fattori di rischio tipici (come il microclima nei luoghi di produzione), sia gli accomodamenti ragionevoli pensati per migliorare le condizioni lavorative.

Il rafforzamento dell’apparato di sorveglianza e prevenzione si accompagna, inoltre, alla partecipazione attiva di tutte le parti nella definizione di protocolli aggiornati e formazione obbligatoria. Questi aggiornamenti tengono conto delle dinamiche europee in materia di sicurezza (normative UE e decreti attuativi nazionali), favorendo un allineamento delle imprese italiane agli standard più avanzati.

Particolare attenzione è rivolta infine alla gestione dell’invecchiamento attivo, alla salvaguardia del benessere psicofisico e alle azioni mirate per la riduzione delle malattie professionali, in linea con le raccomandazioni delle principali autorità pubbliche.

Diritti, inclusione, parità di genere e novità sulle politiche attive

Il nuovo scenario contrattuale si distingue anche per una maggiore attenzione ai diritti delle persone. Tra le principali innovazioni troviamo:

  • L’analisi e l’attuazione della direttiva UE 2023/970 sulla parità retributiva uomo-donna, con sistemi di monitoraggio della trasparenza salariale.
  • Nuove tutele specifiche per lavoratrici vittime di violenza coinvolte in percorsi di protezione certificata: estensione di 3 mesi aggiuntivi dell’astensione retribuita dal lavoro, mantenimento per 12 mesi della contribuzione aziendale al fondo sanitario, accesso agevolato al lavoro agile, percorsi di reinserimento formativo.
  • Quattro ore annue, retribuite, di formazione dedicata ai temi della parità, della prevenzione delle discriminazioni e del contrasto alla violenza di genere.
  • Rafforzamento delle tutele per gravi malattie e disabilità, inclusa la proroga dei periodi di comporto previsti per i lavoratori coinvolti.
  • Miglioramento delle linee guida sugli accomodamenti ragionevoli, a sostegno di un’inclusività crescente nelle imprese della filiera.
  • Promozione della genitorialità e aggiornamento delle politiche attive, compresa la valorizzazione di percorsi di apprendistato, che si confermano canali chiave di inserimento occupazionale.
Tali novità sono state definite dopo approfonditi confronti tra organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, nella consapevolezza che lo sviluppo inclusivo e la parità rappresentano elementi imprescindibili di sostenibilità per il futuro del settore.

Le novità normative e il rafforzamento delle relazioni industriali

Una delle linee evolutive più rilevanti del nuovo CCNL risiede nell’aggiornamento del quadro normativo, che accompagnerà la filiera nei cambiamenti sociali e tecnologici degli anni a venire. Il testo contrattuale prevede:

  • Potenziamento dell’osservatorio nazionale, con particolare riferimento agli impatti delle nuove tecnologie – tra cui l’intelligenza artificiale – sui modelli di organizzazione, occupazione e sicurezza.
  • Aggiornamento del sistema classificatorio: inserimento di nuove figure professionali emergenti, revisione di profili esistenti secondo le esigenze di vari comparti (costruzioni nautiche, biomedicale, dispositivi medici).
  • Adeguamento della durata contrattuale dei rapporti a termine (24 mesi massimi, anche tramite somministrazione, in accordo con la normativa vigente) e introduzione di maggiori tutele per i lavoratori part-time.
  • Rafforzamento dei principi di applicazione dei contratti collettivi anche nei subappalti, elevando così la qualità complessiva delle condizioni di lavoro.
I meccanismi di gestione delle transizioni demografiche e del trasferimento delle competenze sono state oggetto di particolare attenzione, con la previsione di percorsi mirati di aggiornamento per favorire sia la produttività sia la continuità occupazionale a fronte dell’adozione di nuove tecnologie.