Ogni anno SGR, SIM e consulenti abilitati sono obbligati a rendere disponibile al cliente il Rendiconto Costi e Oneri relativo all'anno precedente.
Con l'entrata in vigore della direttiva Mifid II (Markets in Financial Instruments Directive II) l'Unione europea ha imposto agli intermediari finanziari un obbligo di trasparenza integrale sui costi e sugli oneri applicati alla clientela. Questo si è tradotto nella produzione annuale di un documento ben definito: il Rendiconto Costi e Oneri, detto anche rendiconto ex post.
Ma sono molti i risparmiatori che ignorano l'esistenza di questo report o ne sottovalutano l'importanza. Eppure, è proprio in questo documento che si nascondono le informazioni decisive per valutare l'effettiva convenienza di un prodotto finanziario e per pianificare futuri rinvestimenti:
La situazione è resa più complessa dal fatto che esistono due versioni del rendiconto: una sintetica, con informazioni aggregate, e una dettagliata, che analizza voce per voce ogni spesa sostenuta. Quest'ultima è raramente consultabile direttamente e spesso deve essere richiesta al proprio intermediario, come se si trattasse di un documento riservato anziché di un diritto del cliente.
Interpretare correttamente il Rendiconto Costi e Oneri aiuta ogni investitore che voglia misurare l'efficienza dei propri strumenti finanziari. Il documento è strutturato in più sezioni e contiene dati espressi sia in valore assoluto (euro) che in percentuale rispetto al controvalore medio degli investimenti.
La sezione più rilevante è quella che riguarda i costi diretti e indiretti per strumenti finanziari: qui vengono indicati i caricamenti, le commissioni di gestione dei fondi, le spese di sottoscrizione, i costi impliciti e persino i cosiddetti costi di transazione nascosti nei prezzi di acquisto e vendita. Spesso si scopre che un fondo con performance del 4% ha in realtà avuto una performance lorda del 7%, e che il restante 3% è stato eroso da spese invisibili.
Un'altra parte del rendiconto è quella relativa ai servizi di consulenza e gestione, dove si trovano i costi per il servizio prestato dall'intermediario. Queste cifre vanno analizzate con attenzione per capire se sono giustificate dal valore aggiunto ricevuto.
Ancora meno conosciuta ma non meno importante è la voce dedicata ai pagamenti da terzi all'intermediario ovvero le retrocessioni: sono gli incentivi che le società prodotto versano alle reti distributive per vendere i propri strumenti.