Cosa prevede e per chi l’appuntamento per il decreto flussi 2024 di febbraio: ecco chi e come puň presentare relativa domanda
Chi e come deve fare domanda il 5, 7 e 12 febbraio per il decreto flussi 2024? Si riparte con la possibilità di aderire al decreto flussi 2023-2025, nuovo meccanismo che prevede l'ingresso in Italia di 452.000 lavoratori non comunitari. In particolare, quest’anno sono attesi 151mila lavoratori e lavoratrici e sono già tre i click day previsti per le domande di nulla osta, in programma il 5, il 7 e il 12 febbraio. Vediamo di seguito quali sono procedura, regole e tempi di domanda di adesione al decreto flussi 2024.
In particolare, i tre diversi click day valgono per tre diverse richieste:
Per quanto riguarda l'ingresso di lavoratori non stagionali e autonomi, sono ammessi solo per settori specifici, come, settore edile, turistico-alberghiero ma anche:
Prima di presentare richiesta per il nulla osta a lavoro, il datore di lavoro deve prima verificare presso il Centro per l'Impiego competente che non vi siano altri lavoratori già presenti sul territorio nazionale disponibili a ricoprire il posto di lavoro per cui si ha intenzione di assumere il lavoratore che si trova all'estero.
La verifica viene effettuata con l'invio di una ‘richiesta di personale’ al Centro per l'Impiego, attraverso l'invio del modulo editabile per la verifica di indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale. Dopo le verifiche avviate, la richiesta di nulla osta può essere presentata se:
Le domande vengono accolte secondo l’ordine cronologico di presentazione, attraverso un'istruttoria che coinvolge l'Ispettorato Territoriale del Lavoro, che si occupa di verificare la validità delle condizioni contrattuali contenute nella domanda, e l'Ufficio Immigrazione della Questura, che deve invece verificare le condizioni di ammissibilità del lavoratore nel territorio Schengen.
Se la domanda viene accettata, il nulla osta viene rilasciato automaticamente e inviato, in via telematica, alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine devono poi rilasciare il visto di ingresso in Italia entro venti giorni dalla domanda.
Entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso in Italia, il lavoratore straniero si reca presso lo Sportello Unico competente che verificata la documentazione, consegna al lavoratore il certificato di attribuzione del codice fiscale. Il lavoratore straniero, sottoscrive il contratto di soggiorno per lavoro.
Il requisito che il datore di lavoro deve soddisfare per l’accesso al decreto flussi è avere un reddito imponibile minimo di 20mila euro annui, se il nucleo familiare è composto solo dalla sua persona, e 27mila euro annui, se la famiglia è composta da più familiari conviventi.
Concorrono alla formazione del reddito del datore di lavoro il reddito del coniuge e il reddito dei parenti entro il secondo grado di parentela, anche se non conviventi, ma anche eventuali redditi esenti certificati, come l’assegno di invalidità.
Il reddito imponibile, sia per persone fisiche che per imprese individuali, e il fatturato in caso di enti e società non può essere, invece, inferiore a 30mila euro annui.