Chi è la nuova figura dell’assistente infermiere, di cosa si occupa, la responsabilità e perché monta la protesta da parte del mondo sanitario
Chi è e cosa fa l'assistente infermiere? Dopo il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni, l'assistente infermiere si prepara ad arrivare nelle corsie di strutture sanitarie pubbliche e private ma non si tratta di una figura particolarmente apprezzata dai sindacati, che ne temono la poca preparazione e professionalità. Cerchiamo di chiarire di seguito chi è e cosa fa in realtà un assistente infermiere.
Si tratta di un operatore in possesso della qualifica di Oss che ha seguito di un ulteriore percorso formativo per conseguire la qualifica di assistente infermiere.
I suoi compiti saranno quelli di collaborare con gli infermieri assicurando le attività sanitarie e di svolgere le attività proprie del profilo di operatore socio sanitario.
In particolare, l’assistente infermiere deve:
L'obiettivo dell’istituzione di tale figura è quello di rispondere in maniera differenziata ai crescenti bisogni di salute della popolazione, considerando che si registra ormai da tempo una forte carenza di infermieri ma anche di medici.
Secondo il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, l'introduzione dell'assistente infermiere non può essere considerata la risposta definitiva alla crisi del settore ospedaliero e assistenziale.
In ogni caso, lì dove l’assiste infermiere opererà, continuerà ad essere l’infermiere vero e proprio il responsabile dell’assistenza generale infermieristica, tra le relative attività e responsabilità, mentre l’assistente infermiere sarà responsabile della correttezza dell’attività svolta.
Nulla dovrebbe, dunque, essere diverso, in termini strettamente giuridici, rispetto alle responsabilità già spettanti agli Oss.
Per quanto riguarda gli stipendi, dovrebbero esser più o meno rispecchianti quelli degli Oss. Gli assistenti infermieri dovrebbero avere mediamente uno stipendio di circa 1.200 euro-1.300 euro mensili netti (almeno inizialmente).
Montano le proteste contro l’istituzione del nuovo assistente infermiere. Dal canto loro, i sindacati temono che la nuova figura non riesca a garantire le prestazioni dovuti con una effettiva sicurezza, gli infermieri non ci stanno e, secondo gli esperti nazionali ed internazionali, la nuova figura con 'sole' 500 ore di formazione potrà intervenire sui pazienti per le medicazioni, le iniezioni e anche per l'uso del sondino oro-tracheale, ma si tratta di operazioni che se non correttamente compiute potrebbero implicare importanti rischi.
Il prossimo 20 novembre gli infermieri scenderanno in piazza per protestare insieme ai medici per il destino del Servizio Sanitario Nazionale.