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Come aumentano stipendi e condizioni di lavoro statali dopo i rinnovi recenti dei CCNL scuola, enti locali, medici, sanità

di Marianna Quatraro pubblicato il
stipendi lavoro statali dopo rinnovi rec

Da personale della Scuola a dipendenti di enti locali e del comparto sanitario: via libera ai rinnovi contrattuali tanto attesi. Cosa cambia e gli aumenti retributivi finalmente decisi

Il panorama del pubblico impiego italiano sta vivendo una fase caratterizzata da profondi cambiamenti dovuti ai recenti rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro. L’aggiornamento dei CCNL riguarda comparti strategici come scuola, enti locali e sanità, con effetti attesi su milioni di dipendenti pubblici. Questi rinnovi contrattuali rappresentano un passaggio di rilievo per la risposta alle esigenze di valorizzazione economica e miglioramento delle condizioni di lavoro, in uno scenario segnato da pressioni inflazionistiche e richieste di maggiore attrattività della pubblica amministrazione. L’attenzione è rivolta agli incrementi salariali, alle nuove tutele e agli strumenti di welfare introdotti, nel contesto di una contrattazione collettiva che assume sempre più importanza per la qualità dei servizi e la motivazione dei lavoratori.

Aumenti e novità per il personale della scuola: cifre, arretrati e impatto sulle buste paga

Il rinnovo del CCNL Scuola 2022-2024 ha avuto effetti significativi sulla retribuzione di docenti e personale ATA (amministrativi, tecnici e ausiliari). L’accordo, sottoscritto dalla maggioranza delle sigle sindacali, prevede incrementi medi mensili di 150 euro su tredici mensilità, con punte di 185 euro per gli insegnanti in base all’anzianità di servizio, e fino a 240 euro mensili per ricercatori e tecnologi.

Per il personale ATA, l’aumento si attesta tra gli 82 e i 186 euro mensili, in base al ruolo ricoperto. L’ammontare totale degli arretrati, comprendente il periodo di vacanza contrattuale, può raggiungere i 2.000 euro netti per i docenti, erogati in un’unica soluzione dopo la firma definitiva.
Le tabelle retributive evidenziano aumenti differenziati in funzione del grado di scuola e dell’anzianità:

Categoria Aumento mensile lordo
Docenti infanzia/primaria (15-20 anni anzianità) 132€
Docenti infanzia/primaria (>35 anni anzianità) 159€
Docente scuola secondaria (>35 anni anzianità) 185€
Personale ATA  tra 82 e 186 euro mensili
  • Gli aumenti valgono anche per docenti universitari e ricercatori, con un range tra 137 e 240 euro a seconda della qualifica.
  • L’indennità fissa per i docenti è salita da 204 a 320 euro mensili.
  • L’accordo prevede la disponibilità di nuove risorse per retribuzioni accessorie e la conferma di indennità specifiche in base ai ruoli ricoperti.
Gli effetti sul potere d’acquisto sono significativi, specie considerando l’erogazione degli arretrati in un’unica soluzione. Rimangono tuttavia critiche da parte di alcune sigle che reputano insufficiente l’adeguamento all’inflazione del triennio di riferimento. Il rinnovo chiude il ciclo contrattuale 2022-2024 e apre la strada al prossimo giro di contrattazioni, già previsto per il triennio 2025-2027.

Rinnovo CCNL enti locali: aumenti stipendiali, nuove tutele e sperimentazioni lavorative

L’accordo sottoscritto per il personale degli enti locali coinvolge oltre 430.000 lavoratori di Comuni, Province, Regioni e Camere di commercio. Gli incrementi salariali medi ammontano a 140 euro lordi al mese, corrispondenti a un aumento del 5,78% rispetto al monte salari 2021. Il contratto riconosce anche arretrati che possono arrivare a 2.357 euro a dipendente, riferiti al periodo di vacanza contrattuale tra il 2022 e il 2024.
Tra le novità di maggiore impatto si segnalano:

  • Sperimentazione della settimana lavorativa corta su base volontaria: il nuovo modello, mantenendo le 36 ore settimanali, introduce flessibilità nell’organizzazione del lavoro.
  • Buoni pasto riconosciuti anche ai lavoratori in smart working.
  • Tutele sociali e sanitarie rafforzate: patrocinio legale a carico dell’ente in caso di aggressioni subite e possibilità di incrementare il lavoro da remoto per esigenze familiari o di salute.
  • Incrementi sulle indennità di posizione e possibilità per i dipendenti con Elevata Qualificazione di cumulare incentivi remunerativi.
  • Nuove regole per ferie e permessi, incluso il riconoscimento di importi fino a 50.000 euro per ferie non godute nei casi previsti dalla normativa.
L’accordo è stato accolto favorevolmente dalla maggioranza sindacale, seppur non da tutte le sigle. 

I nuovi contratti nella sanità: incrementi per il personale non medico e arretrati previsti

Il nuovo CCNL Sanità 2022-2024 riguarda oltre 581.000 professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, escludendo medici e dirigenti che attendono specifici rinnovi. Gli aumenti previsti sono tra i più consistenti dell’intero pubblico impiego: 172 euro lordi medi al mese per il personale non medico, con una media di 145 euro per le qualifiche più diffuse, e punte fino a 185 euro per infermieri.

Gli arretrati, calcolati dal 1° gennaio 2024, si attestano tra 900 e 1.270 euro in funzione dell’inquadramento e dell’anzianità di servizio.
Oltre agli incrementi diretti sugli stipendi, sono stati introdotti:

  • Indennità specifica per il Pronto Soccorso (circa 250 euro mensili), finanziata da un fondo dedicato di 175 milioni di euro.
  • Fondi aggiuntivi per la valorizzazione della specificità infermieristica (35 milioni) e una nuova indennità per la tutela del paziente (15 milioni).
  • Maggiorazioni per turni notturni, festivi e servizi “disagiati”.
  • Possibilità di concessione di permessi retribuiti orari e utilizzo di ferie solidali tra colleghi.
  • Piani formativi dedicati al personale over 60, con l’obiettivo di promuovere la permanenza attiva e il trasferimento di competenze.
Categoria Aumento mensile lordo Arretrati
Personale non medico (media) 172€ 900-1.270€
Infermieri 185€ Fino a 1.300€
Le erogazioni degli arretrati avverranno in una o al massimo due tranche, subito dopo la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale. Gli importi saranno sottoposti a tassazione separata per le annualità precedenti, garantendo vantaggi fiscali rispetto al regime ordinario.

Condizioni di lavoro e strumenti di welfare: cambiamenti trasversali tra i comparti

I rinnovi contrattuali introducono una serie di innovazioni che interessano trasversalmente scuola, enti locali e sanità, con l’obiettivo di favorire il benessere organizzativo e il potere d’acquisto:

  • Smart working e flessibilità oraria: ampliate le possibilità di lavoro a distanza e regolamentate nuove tipologie di part-time agevolato.
  • Percorsi di formazione e aggiornamento professionale, anche per il personale prossimo alla pensione.
  • Estensione dei buoni pasto anche in modalità di lavoro da remoto.
  • Strumenti di conciliazione vita-lavoro: ferie solidali, permessi retribuiti ad ore e maggiore autonomia nella gestione delle esigenze familiari.
  • Nuove tutele sanitarie e psicologiche: pressoché tutte le amministrazioni hanno rafforzato il patrocinio legale per aggressioni e previsti fondi per il supporto psicologico in caso di incidenti od eventi traumatici.

Differenze tra i rinnovi: confronto tra scuola, enti locali e sanità

Il confronto tra i principali rinnovi contrattuali mette in luce alcune differenze nei livelli di incremento e nelle misure accessorie. Sanità, scuola e funzioni locali presentano specificità legate alla natura delle mansioni e al contesto di riferimento.
Comparto Aumento medio mensile Arretrati medi Specificità
Sanità (non medici) 172€ 900-1.300€ Indennità Pronto Soccorso, fondi per OSS e infermieri, formazione over 60
Scuola 150-185€ (docenti) ~2.000€ Punte per anzianità, indennità fissa aumentata
Enti Locali 140€ ~2.357€ Settimana corta sperimentale, tutele di salute/lavoro agile
  • Gli aumenti nella sanità risultano i più elevati in termini medi, grazie anche alla destinazione di fondi mirati alle professionalità «di frontiera» e alle indennità specifiche di rischio.
  • Il settore scolastico si caratterizza per la forte differenziazione sulla base della carriera maturata.
  • Il comparto degli enti locali offre nuove modalità organizzative e più ampi margini di flessibilità.

 

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