Dopo mesi di attesa e negoziazioni serrate, la sottoscrizione definitiva del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto sanità relativa al triennio passato rappresenta un passaggio di notevole rilievo per oltre 580mila lavoratori. Immediatamente dopo la firma, il confronto tra le parti sociali riparte: sindacati, Aran e istituzioni iniziano la delicata trattativa per il nuovo periodo contrattuale 2025-2027, con l’obiettivo di rispondere in modo più incisivo alle esigenze del personale sanitario e alle sfide imposte dal contesto economico e sociale attuale.
Il recente rinnovo introduce incrementi salariali, arretrati, aggiornamenti sulle indennità e avanzamenti normativi volti a migliorare le condizioni lavorative e la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
La firma del CCNL Sanità 2022-2024: risultati, reazioni dei sindacati e le principali novità
La firma del contratto Sanità 2022-2024 ha segnato la chiusura di una delle trattative più complesse degli ultimi anni all’interno del pubblico impiego. Il rinnovo coinvolge una platea vasta di persone tra infermieri, tecnici, personale amministrativo, operatori sociosanitari e ostetriche e riconosce diversi miglioramenti economici e normativi.
La trattativa ha diviso il fronte sindacale. Da un lato, Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up hanno accolto positivamente l’accordo, evidenziando l’introduzione di aumenti medi lordi di 170 euro sullo stipendio mensile, arretrati fino a 1.270 euro, aggiornamenti delle indennità e nuove tutele pratiche e di carriera. Secondo queste sigle, il rinnovo rappresenta un primo passo importante per garantire dignità professionale, valorizzazione delle competenze e sicurezza nei contesti operativi più esposti, come le aree di emergenza e i pronto soccorso. In questo contesto:
- Cisl Fp ha puntualizzato la necessità, già dal giorno della firma, di accelerare la contrattazione integrativa nelle aziende e guardare subito a ulteriori misure di tutela e incremento salariale per il triennio successivo.
- Nursind e Nursing Up riconoscono progressi su ferrei diritti normativi, nuovi strumenti di tutela (come il patrocinio legale per operatori vittime di aggressioni) e una maggiore attenzione ai percorsi di carriera, pur giudicando il contratto un adeguato punto di partenza, non ancora risolutivo.
- Fials ha definito la firma «una conquista» ottenuta con fermezza, ma sottolinea carenze ancora da colmare su retribuzioni e sicurezza lavorativa.
Di segno opposto la posizione di
Cgil e Uil, che hanno scelto di non firmare il nuovo CCNL. Entrambe le organizzazioni hanno contestato la congruità delle risorse messe a disposizione, segnalando che gli incrementi non colmerebbero la perdita reale dovuta all’inflazione e criticando l’introduzione di nuove figure professionali non sufficientemente definite, come l’assistente infermiere.
Di seguito un riepilogo delle principali novità del nuovo Ccnl 2022-2024:
- Aumenti retributivi: lo stipendio lordo cresce in media di 170-172 euro mensili per le tredici mensilità, con punte più elevate per i dipendenti dei pronto soccorso (fino a 500 euro mensili in indennità specifica).
- Arretrati: i lavoratori beneficiano di arretrati che oscillano tra 900 e 1.270 euro, in base al profilo e all’anzianità maturata.
- Indennità aggiornate: sono stati incrementati gli importi delle indennità di specificità infermieristica, tutela del malato, oltre a quella per il pronto soccorso. Viene introdotta una nuova modalità di distribuzione delle risorse per garantirne un utilizzo uniforme tra le Regioni.
- Nuovi profili e possibilità di carriera: viene istituita la figura dell’assistente infermiere e ampliata la platea di chi può accedere all’area di elevata qualificazione, includendo anche laureati triennali con almeno sette anni di servizio o titoli equipollenti.
- Orario settimanale flessibile: sperimentazione della settimana lavorativa corta (36 ore su 4 giorni) in forma volontaria, senza incidere sulla qualità dei servizi.
- Buoni pasto in lavoro agile: per chi lavora in modalità agile viene riconosciuto il buono pasto, con priorità di accesso allo smart working per i lavoratori disabili o caregiver.
- Tutele dalle aggressioni: patrocinio legale gratuito per chi subisce aggressioni e supporto psicologico a carico dell’azienda.
- Gestione ferie: introduzione delle «ferie solidali» per assistere parenti bisognosi e possibilità di cedere o scambiare ferie tra colleghi.
- Age management: misure per ridurre la pressione lavorativa sul personale con età avanzata, come esonero da turni notturni e accesso facilitato al part-time o ruolo tutor per nuove assunzioni.
Le premesse per la nuova trattativa 2025-2027: richieste, obiettivi e possibili scenari
Subito dopo la firma del nuovo Ccnl Sanità 2022-2024,
riparte la trattativa per il rinnovo contrattuale 2025-2027, che si inserisce in uno scenario dove il personale sanitario attende segnali di rafforzamento tangibili dopo gli sforzi degli ultimi anni. Tra
le principali richieste emerse in vista della nuova tornata figurano:
- Maggiori risorse economiche: i sindacati chiedono lo stanziamento in legge di Bilancio di fondi strutturali aggiuntivi, per garantire aumenti reali rispetto al costo della vita e rafforzare il potere d’acquisto dei salari.
- Detassazione degli aumenti: una delle proposte avanzate riguarda la piena decontribuzione degli incrementi contrattuali al fine di evitare erosione reddituale dovuta al carico fiscale.
- Stabilizzazione e nuova occupazione: vi è una forte spinta per nuove assunzioni stabili, specie per colmare i vuoti di organico cronici tra infermieri, OSS e tecnici.
- Revisione delle indennità: i rappresentanti di categoria puntano alla revisione delle indennità per garantire equità e valorizzazione di tutte le professionalità, con particolare attenzione al lavoro nei reparti di emergenza e al personale con alte responsabilità.
- Più attenzione alla formazione continua: richiesta una programmazione strutturata della formazione che accompagni la crescita professionale e l’adeguamento alle evoluzioni tecnologiche e organizzative in sanità.
- Maggior spazio alla contrattazione integrativa: le parti sociali intendono ottenere margini più ampi per la specificità aziendale e per premiare efficienza, innovazione e carichi di lavoro aggiuntivi.
Da parte delle istituzioni, è stato rimarcato l’intento di garantire la continuità contrattuale, riducendo i tempi di chiusura dei rinnovi rispetto agli anni precedenti. La legge di Bilancio prevede già risorse dedicate per il triennio, ma si attendono dettagli sulle modalità di distribuzione e sull’utilizzo degli incrementi percentuali previsti.
I prossimi mesi saranno caratterizzati da un confronto serrato volto a conciliare esigenze di bilancio pubblico, equità tra le diverse figure professionali e mantenimento dell’attrattività del lavoro sanitario nazionale.
Possibili modifiche e aumenti nel CCNL Sanità 2025-2027: cosa aspettarsi
Dalle prime discussioni fra Aran, rappresentanze sindacali e Regioni, emergono alcune ipotesi di intervento che potrebbero caratterizzare il nuovo contratto:
- Aumento salariale medio: le previsioni indicano un ulteriore incremento del 6,9% degli stipendi nel prossimo triennio, in linea con le risorse già destinate dalla legge finanziaria (2,4 miliardi per il 2026 e 2,65 miliardi per il 2027).
- Rafforzamento delle indennità: si valuta una nuova revisione per rendere più omogeneo e trasparente il riconoscimento economico alle diverse categorie, con attenzione prioritaria ai settori più esposti a rischi fisici ed emotivi.
- Maggiore flessibilità organizzativa: si attendono ulteriori disposizioni sulle modalità di articolazione dell’orario di lavoro, possibilmente estendendo la sperimentazione della settimana corta o prevedendo forme innovative di part-time e turnazione.
- Nuovi criteri premianti: possibili cambiamenti nei sistemi di attribuzione degli incarichi e dei differenziali economici, per favorire la mobilità interna e incentivare qualità e performance professionale.
- Rafforzamento delle misure di tutela: tra le proposte ricorrono nuove garanzie su sicurezza nei luoghi di lavoro, tutele legali e formazione in prevenzione dei rischi psicosociali.
- Nuove figure professionali: è in discussione la possibile regolamentazione della figura dell’assistente infermiere e l’istituzione di nuovi incarichi intermedi per rispondere meglio alle esigenze organizzative dei reparti.