Quali sono le regole in vigore per il pagamento dell'Imu sulle case in usucapione: spiegazioni e chiarimenti
L'imposta municipale propria rappresenta uno degli oneri fiscali principali per i possessori di immobili in Italia. Quando si tratta di proprietà acquisite tramite usucapione, emergono situazioni particolari che meritano un'analisi approfondita sia per quanto riguarda gli obblighi di versamento che per le possibili esenzioni o riduzioni. Vediamo nel dettaglio come funziona il meccanismo tributario per questa specifica casistica.
La normativa tributaria prevede che l'Imu sia dovuta da chiunque possieda immobili sul territorio italiano. Secondo le disposizioni in vigore per il 2025, sono tenuti al pagamento dell'imposta municipale propria esclusivamente i proprietari degli immobili o i titolari di diritti reali come usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie.
Nel caso specifico delle proprietà acquisite mediante usucapione, il tributo immobiliare deve essere versato dal soggetto che subentra come nuovo proprietario. Tuttavia, è importante sottolineare che l'obbligo fiscale sorge solo dopo la sentenza definitiva del giudice che sancisce formalmente il trasferimento del diritto di proprietà.
L'acquisizione della proprietà attraverso l'istituto dell'usucapione, infatti, si perfeziona solo con il pronunciamento giudiziale che accerta il possesso continuato e ininterrotto del bene per il periodo previsto dalla legge (20 anni per l'usucapione ordinaria, 10 anni per quella abbreviata con titolo idoneo).
Un aspetto particolarmente rilevante riguarda la gestione degli obblighi tributari per i periodi antecedenti alla sentenza di usucapione. La giurisprudenza ha chiarito che dopo l'accertamento dell'usucapione, l'eventuale tributo immobiliare non versato negli anni precedenti ricade sul nuovo proprietario.
Di conseguenza, il proprietario originario che ha perso il possesso e la proprietà del bene non ha più alcun obbligo relativamente ai versamenti antecedenti alla sentenza. Questo principio è stato confermato da diverse pronunce della Corte di Cassazione, che ha stabilito come l'effetto acquisitivo dell'usucapione retroagisca al momento in cui è iniziato il possesso.
Per quanto concerne la determinazione dell'importo da versare, non esistono particolari agevolazioni o esenzioni specifiche per le proprietà acquisite tramite usucapione. Il tributo deve essere calcolato e versato integralmente secondo le regole standard previste per la tassazione degli immobili.
La formula per il calcolo dell'imposta municipale sugli immobili in usucapione per il 2025 prevede i seguenti passaggi:
Sebbene non esistano agevolazioni specifiche per gli immobili acquisiti mediante usucapione, il contribuente può comunque beneficiare delle esenzioni e riduzioni generalmente previste dalla normativa Imu, qualora sussistano i requisiti necessari.
La principale esenzione riguarda l'abitazione principale, ossia l'immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Se l'immobile acquisito per usucapione costituisce l'abitazione principale del nuovo proprietario, quest'ultimo sarà esonerato dal pagamento dell'Imu 2025, a eccezione delle abitazioni classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (immobili di lusso).
L'esenzione si estende anche alle pertinenze dell'abitazione principale, limitatamente a un'unità per ciascuna delle categorie catastali C/2 (magazzini e locali di deposito), C/6 (garage o posti auto) e C/7 (tettoie).
Nel caso in cui l'immobile acquisito per usucapione venga concesso in locazione o in comodato d'uso, potrebbero applicarsi alcune riduzioni:
È importante sottolineare che, in caso di acquisizione della proprietà tramite usucapione nel corso dell'anno 2025, l'obbligo di versamento dell'imposta decorre dal momento in cui la sentenza diventa definitiva. In tal caso, il contribuente dovrà calcolare l'imposta in proporzione ai mesi di possesso, considerando per intero il mese durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni.