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Chi sono i più ricchi e attauli miliardari della Lombardia, cosa fanno e le loro storie

di Marcello Tansini pubblicato il
i miiardari lombardi 2025

Un viaggio tra i miliardari lombardi (di Milano ma non solo), la concentrazione della ricchezza e le storie di chi ha saputo costruire fortune durature.

Lombardia si conferma ancora una volta leader nel panorama economico italiano, secondo le analisi più attuali relative all’anno 2025. I dati riportati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze mettono in luce una Regione capace di esprimere eccellenze imprenditoriali e patrimoniali.  Anche quest’anno, numerose dinastie economiche e nuovi protagonisti si contendono la vetta delle classifiche patrimoniali, mostrando come la Lombardia resti polo decisivo della ricchezza, dell’innovazione e della crescita sociale.

I miliardari lombardi: chi sono e come hanno costruito le loro fortune

Lombardia e, in particolare, il capoluogo milanese sono il principale habitat delle grandi famiglie patrimoniali italiane. La crescita del numero dei miliardari, secondo Forbes, è indicativa della costante vitalità economica della regione, capace di attrarre investitori globali e di produrre dinastie imprenditoriali di rilievo internazionale.

Nel 2025 sono 79 gli italiani inclusi nella classifica dei miliardari, con un patrimonio complessivo che raggiunge il massimo storico nazionale. Tra le più significative storie finanziarie spiccano:

  • Leonardo Maria Del Vecchio e la famiglia Luxottica, protagonisti dell’eyewear mondiale con una ricchezza che supera i 7 miliardi di dollari.
  • Giuseppe Crippa, recentemente scomparso, fondatore di Technoprobe (microelettronica): stimato 6,5 miliardi.
  • Famiglia Rocca con Gianfelice e Paolo (area industriale, Techint, Tenaris e Humanitas): circa 6 miliardi ciascuno.
  • Remo Ruffini (Moncler): 3,8 miliardi.
  • Domenico Dolce e Stefano Gabbana (moda): circa 3 miliardi ciascuno.
  • Berlusconi, Doris, Bombassei e la famiglia Garavoglia (Campari), tutti stabilmente sopra i 2 miliardi.
Milano resta ambiente fertile sia per nuovi protagonisti, come i dirigenti del settore tecnologico e finanziario, sia per gli eredi delle dinastie storiche, le cui ricchezze continuano a crescere grazie a investimenti diversificati.

Le fortune lombarde nascono nei campi più vari: moda, farmaceutica, produzione industriale, finanza e immobiliare. Il loro percorso di crescita poggia su reinvestimento degli utili, innovazione, apertura globale, diversificazione settoriale e una forte attenzione a internazionalizzare marchi e aziende. Il contesto normativo italiano, che incentiva l’attività d’impresa e l’espansione familiare, spiega la resilienza nel tempo di molte di queste posizioni patrimoniali.

Le storie personali e le dinastie della ricchezza lombarda

Dietro le cifre che descrivono la ricchezza regionale si celano itinerari personali unici e dinastie che da decenni segnano l’immaginario economico e sociale di Milano e della Lombardia. Ecco alcuni casi emblematici:

  • La dinastia Del Vecchio: dopo la scomparsa del fondatore Leonardo Del Vecchio, il gruppo EssilorLuxottica resta guidato dai figli e dall’erede Leonardo Maria, proiettandosi in settori diversi, dall’eyewear alla ristorazione fino all’editoria.
  • I Rocca: radicati in Milano e attivi dal gruppo industriale Techint, sono pionieri in acciaio e infrastrutture. Hanno saputo innovare investendo in settori come la ricerca sanitaria (Humanitas).
  • I Berlusconi: Marina e Pier Silvio proseguono le attività familiari nei media, nel calcio e nei settori finanziari, traghettando il nome di famiglia nell’era post-fondatore.
  • I nomi della moda: Giorgio Armani, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Dolce e Gabbana hanno dato vita a imprese globali che definiscono non solo il mercato ma anche lo stile di vita e l’immaginario di intere generazioni.
  • La famiglia Garavoglia: con il marchio Campari ha saputo mantenersi tra i protagonisti mondiali nel beverage, unendo tradizione e innovazione.
Molte di queste storie sono segnate dal passaggio generazionale e dalla capacità di trasformare le aziende in organismi dinamici e globalizzati. Non solo imprenditoria: alcune famiglie presidiano anche comparti della cultura, della beneficenza e delle nuove tecnologie, dimostrando la responsabilità sociale di chi detiene il potere economico.

Milano: capitale della moda, dell’imprenditoria e dei grandi patrimoni

Nel cuore della Lombardia si trova una realtà unica nel quadro nazionale ed europeo: Milano non è solo città motore del fashion e delle multinazionali, ma rappresenta anche un crocevia di innovazione, creatività e concentrazione di grandi eredità patrimoniali.

I patrimoni più ricchi della città sono legati soprattutto al settore moda – come dimostrato dai primi posti occupati da Giorgio Armani, Patrizio Bertelli e Miuccia Prada – ma anche dall’industria (Rocca, Garavoglia), dal farmaceutico (Holland-Amplifon), dal food & beverage, dal mondo delle infrastrutture e dalla finanza internazionale.

Ecco alcuni protagonisti associati ai maggiori patrimoni milanesi:

  • Giorgio Armani: 12,3 miliardi di euro
  • Patrizio Bertelli & Miuccia Prada: 6,2 miliardi
  • Gianfelice & Paolo Rocca: 5,9 miliardi
  • Giorgio Perfetti: 3,2 miliardi
  • Luca Garavoglia: 2,9 miliardi
  • Susan Carol Holland (Amplifon): 2,5 miliardi
  • Stefano Gabbana: 2,2 miliardi
Il successo di Milano è alimentato da fattori sistemici come infrastrutture efficienti, prestigio accademico, apertura internazionale e concentrazione di capitale umano qualificato. Questo ecosistema sostiene la formazione continua di nuovi poli d’impresa e la nascita di iniziative creative che influenzano abitudini e tendenze a livello globale..


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