Nel corso delle prossime settimane, i dipendenti statali, tra cui medici, infermieri, OSS e, più in generale, il personale della sanità, riceveranno un anticipo di stipendio.
Dal mese di dicembre è prevista l'erogazione di un pagamento anticipato unico per i dipendenti pubblici, relativo agli incrementi contrattuali, che verrà incluso nelle loro retribuzioni. A essere coinvolti sono anche medici, infermieri, OSS e, più in generale, il personale della sanità.
In maniera apparentemente paradossale, questa decisione arrecare disagi a circa 150.000 lavoratori che si apprestano a pensionarsi nel corso del prossimo anno, poiché saranno tenuti a restituire l'importo anticipato. Nonostante l'aspetto possa sembrare di natura tecnica, le implicazioni pratiche di questa situazione sono immediate e possono influire sulla pianificazione del budget di spesa da parte degli interessati, come riportato da vari organi di informazione a livello nazionale. Esaminiamo quindi:
Questo pagamento anticipato, che ammonta a due miliardi di euro, sarà erogato in modo immediato ai beneficiari, con importi variabili che oscillano tra 600 e 2.000 euro, a seconda della categoria professionale di appartenenza. Questa anticipazione costituisce un pagamento parziale delle future rate mensili dell'indennità di vacanza contrattuale maggiorata, previste per il 2024, e verrà effettuata in un'unica soluzione prima delle festività natalizie.
Per illustrare con maggior chiarezza l'aspetto pratico, prendiamo in considerazione un caso ben preciso: un dipendente che dovrebbe ricevere una nuova indennità di vacanza contrattuale di 50 euro al mese. Grazie a questo anticipo, otterrà un totale di 650 euro entro la fine dell'anno. Tuttavia, nel caso in cui questo dipendente decidesse di andare in pensione, ad esempio a partire da febbraio, sarà tenuto a restituire la parte proporzionale dell'anticipo a partire da tale data.
Nonostante la destinazione dei fondi per il rinnovo contrattuale, l'anticipo potrebbe comportare modifiche nel netto delle buste paga a partire dal mese di gennaio successivo. Nel 2024, la concessione del bonus dell'1,5% ai dipendenti statali subirà un'interruzione, essendo stato finanziato solo per l'anno 2023.
Questa modifica potrebbe tradursi in una riduzione netta delle retribuzioni mensili, con variazioni che varieranno in misura compresa tra 23 e 70 euro, a seconda delle diverse categorie professionali. Per i redditi inferiori a 50.000 euro, è importante notare che questa perdita potrebbe essere in parte compensata da una riduzione dell'Imposta sul reddito delle persone fisiche, in linea con la prossima riforma fiscale programmata.
L'anticipo previsto per il 2023 è un aumento dell'indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici ed è pari a 6,7 volte il valore base di questa indennità, che corrisponde al 3,35% dello stipendio annuale. L'importo dell'aumento salariale varia in base alla categoria professionale di appartenenza del lavoratore e, poiché è un importo annuale, deve essere moltiplicato per le 13 mensilità.
Prendiamo ad esempio i contratti di lavoro nel contesto dei ministeri, dove l'indennità di vacanza contrattuale oscilla tra 7,6 euro al mese per i ranghi gerarchici inferiori e 22,27 euro al mese per i capi dipartimento e segretari generali. Di conseguenza, su base annuale, questa indennità varia da 98,8 euro a 289,51 euro. Moltiplicando queste cifre per il coefficiente di 6,7, si ottengono incrementi salariali che vanno da un minimo di 661,96 euro lordi a un massimo di 1.939,7 euro lordi per i lavoratori nei ministeri.
Le modifiche salariali previste per i dipendenti del settore sanitario, tra cui medici e infermieri, saranno più significative rispetto ad altri settori. Un finanziamento specifico di 2,3 miliardi di euro è stato stanziato per il rinnovo dei loro contratti, accompagnato da un ulteriore finanziamento di 700 milioni di euro per aumentare la remunerazione delle ore straordinarie e affrontare le liste d'attesa. Inoltre, sono previsti ulteriori 250 milioni di euro per il 2025 e 350 milioni di euro per il 2026 per il settore sanitario, con l'obiettivo principale di consentire nuove assunzioni.