Il collocamento è un'opportunità sia per i piccoli risparmiatori che per gli investitori istituzionali, grazie ai solidi fondamentali di Poste Italiane.
Il collocamento delle azioni di Poste Italiane nel 2024 è una delle operazioni più importanti del programma di privatizzazioni del governo, con il Tesoro che punta a cedere una quota del 14-15% del capitale, per un incasso stimato intorno ai 2,5 miliardi di euro.
Questa operazione, che rientra nella strategia anti-debito del governo, si inserisce in un contesto favorevole, con il titolo Poste ai massimi storici, scambiato a circa 12,70 euro. Vediamo in questo articolo:
Per coloro che investirono in quel collocamento iniziale, il risultato è stato positivo. Il prezzo delle azioni è più che raddoppiato nel corso degli anni, toccando quota 12,70 euro nel 2024, per un aumento dell'88% rispetto al valore iniziale. Oltre all'apprezzamento del capitale, gli investitori hanno beneficiato di una politica di dividendi crescente: dagli iniziali 40 centesimi per azione del 2015, oggi il dividendo distribuito ha raggiunto 80 centesimi. In totale, tra apprezzamento del titolo e dividendi, un investitore del 2015 ha realizzato un rendimento complessivo superiore al 200%.
Uno degli aspetti più interessantei delle azioni di Poste Italiane è stata la loro capacità di generare rendimenti attraverso i dividendi. Dal 2015 a oggi, la società ha distribuito dividendi per un totale di quasi 6 miliardi di euro, una cifra che ha premiato gli investitori di lungo periodo. La politica dei dividendi di Poste si è dimostrata costante, e si prevede che continui a crescere. Secondo il piano industriale 2024-2028, il dividendo potrebbe raggiungere 1 euro per azione nei prossimi anni, con un payout atteso del 65% degli utili.
Nonostante il forte apprezzamento del titolo e i dividendi generosi, gli investitori devono tenere in considerazione alcuni rischi. Poste Italiane detiene una parte significativa del debito pubblico italiano (circa 150 miliardi di euro in buoni postali), il che la rende vulnerabile alle fluttuazioni dello spread e ai movimenti dei tassi d'interesse. Negli ultimi anni, il titolo ha beneficiato del rialzo dei tassi, che ha aumentato i margini d’interesse, ma eventuali crisi del debito potrebbero avere un impatto negativo sulle sue performance in borsa.
Il collocamento del 2024 avverrà in un contesto in cui il prezzo delle azioni è già ai massimi storici. Questo potrebbe limitare il potenziale di crescita del titolo nel breve termine, soprattutto se l'aumento del flottante sul mercato (con l'introduzione di nuove azioni) ridurrà la pressione della domanda.