Il diritto alla disconnessione è destinato a diventare un elemento centrale in un’epoca di crescente digitalizzazione e lavoro a distanza.
Il diritto alla disconnessione è un tema centrale nel dibattito sul lavoro moderno, soprattutto in seguito alla diffusione del lavoro da remoto e della crescente digitalizzazione del mercato del lavoro. La nuova proposta di legge italiana del 2024, "Lavoro, poi stacco", mira a introdurre norme più chiare e stringenti sul diritto dei lavoratori a disconnettersi dagli strumenti tecnologici fuori dall'orario di lavoro, allineando l'Italia alle direttive europee.
Questa legge è stata sollecitata dalla crescente necessità di proteggere i lavoratori dal tecnostress e dalla reperibilità costante, problemi che sono emersi con particolare forza durante la pandemia. Cerchiamo di capire meglio:
Una novità riguarda l'introduzione di sanzioni per le aziende che violano il diritto alla disconnessione, con multe che vanno dai 500 ai 3.000 euro per ogni violazione. Si tratta di un deterrente per i datori di lavoro, che dovranno assicurarsi che i dipendenti possano staccare al termine della giornata lavorativa, senza temere ripercussioni per aver ignorato email o messaggi fuori dall'orario.
La legge prevede inoltre che le aziende, in particolare quelle con più di 15 dipendenti, siano responsabili nel fornire ai lavoratori gli strumenti tecnologici necessari per esercitare il loro diritto alla disconnessione. Ciò include l’obbligo di mettere a disposizione dispositivi o software che permettano ai dipendenti di spegnere o disattivare le notifiche lavorative al di fuori del loro orario di lavoro.
Il diritto alla disconnessione è già stato introdotto in diversi Paesi dell'Unione Europea. In Francia, ad esempio, la Loi du Travail del 2016 ha stabilito che le aziende con almeno 50 dipendenti devono garantire ai lavoratori il diritto a non essere disturbati fuori dall'orario di lavoro. Spagna e Portogallo hanno adottato norme simili: in Portogallo, ad esempio, i manager non possono inviare email o messaggi al di fuori dell'orario lavorativo, pena sanzioni. In Belgio, questo diritto è riconosciuto dal 2022 ai 65.000 dipendenti della pubblica amministrazione, e altri Paesi come Irlanda e Germania hanno introdotto codici di condotta che limitano l'uso delle comunicazioni digitali al di fuori dell'orario lavorativo.
Il Parlamento Europeo, già nel 2021, aveva emanato una risoluzione che invitava gli Stati membri ad adottare misure per proteggere il diritto alla disconnessione come strumento per migliorare il benessere e la salute mentale dei lavoratori. L'Italia, con questa proposta, intende allinearsi alle direttive europee, rispondendo anche alle richieste dei sindacati e delle associazioni di categoria che hanno visto crescere la pressione sul personale, soprattutto durante e dopo la pandemia.
L’adozione di una legge sul diritto alla disconnessione comporta numerosi benefici, sia per i lavoratori che per le aziende. Tra i vantaggi c’è il miglioramento del benessere psicologico dei dipendenti. Ridurre la pressione di dover essere reperibili permette di combattere fenomeni come il burnout e il tecnostress, condizioni sempre più diffuse nel mondo del lavoro moderno. Secondo numerosi studi, i lavoratori che possono godere di periodi di reale disconnessione tendono a essere più produttivi e concentrati durante le ore lavorative, con effetti positivi anche per l’azienda.
Nonostante i benefici, l'introduzione di una legge sul diritto alla disconnessione potrebbe incontrare delle criticità. Alcuni settori, in particolare quelli caratterizzati da alta reperibilità, come il settore sanitario o i servizi di emergenza, potrebbero trovare difficoltà a implementare questa normativa. Per questo motivo, sarà necessario prevedere accordi settoriali che permettano di adattare la normativa alle specifiche esigenze operative, senza compromettere la necessità di garantire il diritto alla disconnessione.