Quali sono e cosa prevedono i nuovi controlli 2024 delle Entrate a tutela del contribuente: i chiarimenti
Come cambiano gli accertamenti e i controlli dell'Agenzia delle Entrate con le nuove leggi 2024 a tutela contribuente? L'intenzione del governo Meloni era quella di modificare e rendere più chiari e trasparenti i rapporti tra Fisco e contribuente, basato soprattutto sulla fiducia.
Ed effettivamente così è stato. Sono cambiati i controlli e sono diverse anche le misure messe a punto per sostenere i cittadini nei percorsi di regolarizzazione delle proprie posizioni debitorie.
Sono cambiate le modalità per gli accertamenti e i controlli fiscali 2024 da parte dell’Agenzia delle Entrate soprattutto per effetto di alcune modifiche previste per lo statuto del contribuente.
Si tratta di leggi che tutelano tutti i contribuenti che adempiono regolarmente e onestamente ai propri adempimenti fiscali.
Le modifiche interessano l’obbligo più stringente per l’Agenzia delle Entrate di motivare l'invio di atti impositivi nei confronti dei contribuenti prevedendo l’indicazione delle prove sulle quali si basa la pretesa.
Ciò significa che ogni accertamento inviato dalle Entrate deve essere motivato da fatti certi e non basarsi su mere presunzioni, misura che rafforza decisamente l’onere della prova che deve essere a carico del Fisco.
I controlli 2024 da parte del Fisco puntano poi al rafforzamento del principio del legittimo affidamento del contribuente, che prevede che i rapporti tra il contribuente e l' amministrazione finanziaria si basino sul principio della collaborazione e della buona fede.
Per effetto di tale principio, non possono essere applicate sanzioni nè richiesti interessi moratori al contribuente se il suo comportamento dipende direttamente da ritardi, omissioni o errori dell’amministrazione stessa.
In termini di accertamenti, ha debuttato il contraddittorio obbligatorio, un passaggio che permette al contribuente, prima di ricevere un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, di difendersi e deve essere attuato dalle stesse Entrate.
Il contribuente deve essere, dunque, convocato presso gli uffici dell’Agenzia per spiegare le proprie motivazioni difensive e fornire le spiegazioni in merito ad eventuali situazioni fiscali oggetto di accertamenti.
Dunque, il principio di contraddittorio obbligatorio deve essere applicato prima dell’emissione di un avviso di accertamento dall'Agenzia delle Entrate e in riferimento a tutti gli accertamenti fiscali, indipendentemente dalla tipologia di imposta o dall’ente territoriale coinvolto, quindi riguardanti le imposte sui redditi e le addizionali, i contributi previdenziali, le ritenute, le imposte sostitutive, Irap, Iva, ecc.
Il contraddittorio obbligatorio consente ai contribuenti di difendersi e di esporre le proprie motivazioni per eventuali situazione non congrue in anticipo, evitando eventuali controversie e ricorsi successivi al giudice, con aggravio di costi.