Nel 2024 Milano si conferma una piazza dinamica per chi cerca trilocali sotto i 300mila euro. Le zone più accessibili, le opportunità nei comuni limitrofi, le difficoltà nell'accesso al credito.
Il mercato immobiliare a Milano conferma la sua attrattività a livello nazionale, mantenendo una dinamicità costante anche in una fase in cui altre città mostrano maggiore stabilità nei prezzi. I dati raccolti registrano un incremento complessivo dell'1% nei valori di vendita degli immobili, con una particolare concentrazione della domanda sulla fascia di metrature tra i 70 e i 100 mq. Milano si distingue per il numero di transazioni: circa il 53% delle compravendite avviene all'interno del comune, a testimonianza di un centro urbano ancora altamente desiderato.
Le aree centrali rimangono irraggiungibili per molti, sia in termini di valore a metro quadrato che di budget complessivo richiesto: in zone come Duomo e Brera, il prezzo medio per un appartamento di tre locali arriva a oltre 1.200.000 euro. Tuttavia, fuori dal perimetro del centro, emergono segnali di cambiamento che suggeriscono la possibilità di primeggiare nel reperimento di immobili con prezzi più contenuti, specie nei quartieri attualmente sottovalutati o in fase di trasformazione.
Il valore medio al metro quadrato per gli appartamenti milanesi oscilla attorno ai 5.500 euro, ma i trilocali più richiesti sono spesso fuori dalla portata del budget di 300mila euro nelle zone centrali e semicentrali. Analizzando i dati aggiornati da report di settore, emerge che le aree più accessibili per acquistare una casa a Milano di tre stanze senza superare questa cifra restano quelle della periferia esterna e alcuni quartieri in fase di rigenerazione urbana. In queste aree, i prezzi sono meno influenzati dall'effetto Olimpiadi e dall'ondata di nuove costruzioni che hanno invece sostenuto le quotazioni nei distretti centrali e di maggior pregio.
Il segmento residenziale tra 70 e 100 mq continua a trainare la domanda, anche grazie a composizioni familiari e profili di giovani professionisti. Dati Tecnocasa 2025 confermano che, nonostante l'ascesa generale, alcune realtà urbane offrono ancora prezzi al metro quadro fra i 2.500 e i 4.000 euro. Qui, un trilocale si colloca tra i 200mila e i 290mila euro, a fronte di una metratura media di 80-90 mq. Queste opportunità sono spesso presenti in quartieri cittadini in trasformazione, dove i servizi miglioreranno progressivamente grazie a investimenti in infrastrutture e trasporti.
Sotto questo profilo, il supporto di agenti immobiliari radicati sul territorio e di piattaforme specializzate risulta decisivo per individuare le migliori combinazioni di prezzo, posizione e potenziale rivalutazione nel tempo, elemento centrale per chi punta su un investimento immobiliare sostenibile.
Secondo l'ultimo trimestre 2025, alcuni quartieri periferici e semi-periferici mostrano segnali di rallentamento o leggeri ribassi nelle quotazioni. Aree come Baggio, Quarto Oggiaro, Comasina e Rogoredo registrano valori al metro quadro sensibilmente inferiori rispetto alle medie cittadine, pur offrendo una vivibilità concreta grazie a recenti riqualificazioni o a una buona accessibilità ai servizi pubblici:
Infine, un ruolo chiave lo hanno le nuove politiche di edilizia convenzionata e sociale, con bandi pubblici e privati che rendono disponibili trilocali a prezzi accessibili, in particolare nei nuovi poli di sviluppo urbano come Milano Est (zona Rubattino-Lambrate) e nella porzione sud-ovest (Assago/San Cristoforo), dove i prezzi scendono anche sotto i 3.000 euro/mq in alcuni progetti selezionati.
I dati del 2025 evidenziano una crescente propensione dei milanesi a guardare fuori dai confini cittadini per acquisire una proprietà immobiliare, soprattutto a causa dell'incremento delle quotazioni urbane. Si assiste a un vero e proprio cambio di paradigma: dal 2019, il flusso di residenti verso l'hinterland è cresciuto stabilmente e oggi si raggiungono soglie di risparmio considerevoli.
Analizzando i prezzi medi si osserva che, con un budget di 300mila euro, in centri come Abbiategrasso, Senago e Rho si acquistano superfici tra i 100 e i 130 mq, a fronte dei soli 50-60 mq disponibili in alcuni quartieri milanesi. La tabella sotto riassume la differenza nei prezzi:
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Località |
Superficie mediana acquistabile (con 300mila euro) |
Prezzo medio al mq |
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Milano (zona accessibile) |
60-70 mq |
4.000-5.000 euro |
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Abbiategrasso |
120-130 mq |
2.300-2.500 euro |
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Senago |
110 mq |
2.500-2.800 euro |
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Rho |
105 mq |
2.800-3.000 euro |
I punti di forza della prima e seconda cintura sono molteplici: maggiore disponibilità di verde, servizi comunque efficienti, collegamenti ferroviari potenziati e costi della vita leggermente inferiori. Tuttavia, la qualità della vita può risentire di tempi di spostamento più lunghi e di una minore densità di servizi culturali e commerciali rispetto alla città.
Le strategie di investimento escono dai confini di Dove comprare un trilocale a Milano a meno di 300mila euro e abbracciano la provincia, con scelte sempre più personalizzate tra le esigenze di spazio abitativo e il bilancio familiare.
Il contesto attuale vede una discrepanza sempre più marcata tra l'aumento dei valori immobiliari e la stagnazione dei redditi medi. Con un reddito medio italiano attorno a 21.700 euro (a Milano la media sale a 35.000 euro), l'acquisto di un appartamento resta spesso fuori dalle capacità di spesa della maggior parte delle famiglie. Per un acquisto di 70 mq in città, ad esempio, occorre disporre di almeno 380.000 euro, cifra generalmente raggiunta con un apporto elevatissimo di capitale proprio o il supporto della famiglia.
I dati confermano che il rapporto tra rata del mutuo e reddito è spesso insostenibile per i nuclei monoreddito e per la fascia dei giovani under 35. Il vincolo delle banche di non superare un terzo dello stipendio netto con la rata determina di fatto una selezione naturale dei potenziali acquirenti.
In seguito alla politica monetaria restrittiva a partire dal 2023 e ai tassi sui mutui in crescita, molte famiglie scelgono formule alternative come la nuda proprietà o ricorrono all'affitto in attesa di condizioni più favorevoli. Anche la disponibilità di immobili a prezzo calmierato, tramite bandi e agevolazioni fiscali, risulta molto selettiva e non sempre sufficiente a soddisfare la domanda effettiva. Il risultato è uno spostamento progressivo della domanda verso l'hinterland e i centri secondari, che offrono condizioni di accesso più sostenibili.