L'invalidità civile, pur essendo legata a criteri medico-legali ben precisi e a valutazioni strettamente oggettive sulle condizioni psico-fisiche, può cambiare nel tempo in relazione all’evoluzione dello stato di salute di una persona. Il peggioramento – o aggravamento – della patologia che ha dato origine al riconoscimento dell'invalidità civile può comportare la necessità di una rivalutazione, sia per adeguare la percentuale attribuita, sia per l’accesso a nuove prestazioni o agevolazioni riconosciute dalla normativa italiana.
Aggravamento invalidità civile: definizione, rischi e criteri normativi
L’aggravamento dell’invalidità civile consiste in una domanda formale che il cittadino già riconosciuto invalido può presentare all’INPS nel caso di comprovato peggioramento delle proprie condizioni di salute. Questo processo è disciplinato dalla Legge n. 118/1971 e successive integrazioni, che determinano modalità, limiti e conseguenze sull’accertamento dello stato invalidante.
È importante sottolineare che la richiesta di aggravamento non sempre produce automaticamente un esito positivo: la nuova valutazione della Commissione Medica può infatti confermare l’attuale percentuale d’invalidità, aumentarne il grado ma – in specifici casi – anche ridurla o revocare totalmente il riconoscimento. Secondo le linee guida INPS, la commissione esamina l’intero quadro clinico attuale, valutando anche l’impatto di eventuali terapie innovative o dispositivi protesici – elementi che possono aver determinato un miglioramento della situazione funzionale.
Le fasce di invalidità civile sono articolate sulla base della percentuale di riduzione della capacità lavorativa generica:
- 33% - 66%: invalidità lieve, con diritto ad alcune facilitazioni;
- 67% - 99%: invalidità medio-grave, con ulteriori benefici amministrativi ed economici;
- 100%: riconoscimento dello stato di non autosufficienza, con accesso alle prestazioni massime tra cui l’indennità di accompagnamento (se sussistono ulteriori requisiti funzionali).
Se la domanda di aggravamento viene presentata, il rischio di un esito sfavorevole si manifesta soprattutto quando la patologia possa, in base alle conoscenze medico-scientifiche più recenti, risultare migliorata per effetto di terapie, protesi o riabilitazioni. È sempre consigliabile una valutazione preliminare con il proprio medico curante e il supporto di documentazione sanitaria adeguatamente aggiornata prima dell’inoltro della richiesta.
Quando fare domanda di aggravamento all’INPS nel 2025
La domanda di aggravamento può essere presentata in qualsiasi momento successivo all’insorgenza di un peggioramento stabilizzato delle condizioni di salute. Non è necessario aspettare la scadenza di una precedente revisione: il principio cardine è la modifica clinica significativa e documentata rispetto alla situazione valutata nell’ultimo accertamento.
È necessario distinguere:
- Aggravamenti correlati a nuove patologie o al progredire delle patologie già riconosciute;
- Mutamenti che comportano il superamento delle soglie di percentuale utili per l’accesso a specifici benefici (prestazioni economiche, indennità di accompagnamento, diritto a protesi ortopediche, esenzioni aggiuntive).
Le raccomandazioni INPS per il 2025 comprendono anche la semplificazione procedurale nei casi in cui la domanda di aggravamento sia accompagnata da altre istanze (ad esempio richiesta di handicap ex L.104/92 o di revisione indennità), che vengono processate in un iter coordinato, tranne per pratiche già in corso da parte della stessa commissione.
Procedura aggiornata nel 2025: come presentare la domanda di aggravamento
Dopo la diagnosi di peggioramento, l’utente deve:
- Farsi rilasciare dal medico curante il certificato telematico che attesti l’aggravamento o la presenza di nuove menomazioni;
- Accedere al portale dell’INPS tramite SPID/CIE/CNS e compilare l’apposita domanda online di revisione per aggravamento invalidità civile, scegliendo la sede territoriale di propria residenza;
- Allegare tutta la documentazione sanitaria aggiornata, inclusi referti diagnostici, certificazioni specialistiche, eventuali verbali sanitari che documentino la variazione clinica rispetto al verbale precedente.
Attenzione: La dicitura della domanda deve precisare senza ambiguità che si tratta di aggravamento e non di prima istanza. È necessario allegare copia del verbale precedente di accertamento dell’invalidità.
In taluni casi, la domanda può essere presentata tramite enti di patronato, che assistono gratuitamente l’utente nella fase online, nella raccolta dei documenti e nel monitoraggio dell’esito.
Documenti necessari per l’aggravamento invalidità civile
La nuova normativa INPS 2025 ribadisce che la qualità e la completezza della documentazione sanitaria sono determinanti per l’accoglimento della richiesta. Il fascicolo da allegare deve contenere:
- Certificato medico telematico con descrizione dettagliata della patologia aggravata o delle nuove menomazioni;
- Copia del verbale di invalidità relativo alla precedente valutazione;
- Documentazione clinica integrativa: esami strumentali, referti specialistici, cartelle di ricovero, relazione aggiornata del medico curante;
- Relazioni tecniche su protesi, dispositivi medici o terapie innovative introdotte recentemente, quando l’aggravamento sia di tipo funzionale-motorio;
- Altri giustificativi a seconda delle richieste connesse alla domanda (indennità di accompagnamento, esenzioni specifiche, riconoscimenti handicap, ecc.).
L’omissione di una documentazione clinica dettagliata è la principale causa di esclusione della pratica dalla visita di revisione. Per la validità della certificazione, la condizione aggravata deve essere adeguatamente stabilizzata o cronica, non soggetta a remissione occasionale.
Accertamento medico, tempistiche e iter della Commissione INPS
Dopo l’invio telematico, l’INPS convoca l’interessato per una nuova visita valutativa presso la propria Commissione Medica (o, in alcune Regioni, presso le ASL convenzionate). L’esame si basa su criteri stabiliti da normativa nazionale e dalle linee guida INPS, tenendo conto dei seguenti elementi:
- Dati anagrafici e identificativi;
- Documentazione sanitaria allegata e ogni nuovo referto;
- Profilo lavorativo e dati sociali rilevanti;
- Anamnesi completa, inquadramento clinico e sintesi degli accertamenti strumentali;
- Diagnosi codificata secondo ICD9 o Classificazione Internazionale delle Malattie;
- Eventuale necessità di revisione successiva oppure proposta di invalidità permanente non più soggetta a revisione.
Tempi di risposta INPS 2025: la normativa prevede la conclusione dell’iter, dalla domanda alla notifica ufficiale, mediamente in 120 giorni. Nel 2025 possono tuttavia verificarsi variazioni sul territorio in base al carico delle commissioni locali.
La procedura si chiude con la pubblicazione/notifica del nuovo verbale, che sarà disponibile nell’area personale del sito INPS e su richiesta anche in versione cartacea.
Possibili esiti della domanda di aggravamento e tutela del richiedente
L’accoglimento della domanda di aggravamento comporta:
- L’aumento della percentuale di invalidità civile riconosciuta;
- L’accesso a nuovi benefits economici o assistenziali, se la nuova percentuale supera determinate soglie normative (ad esempio: 74%, 100%, ecc.);
- La concessione di indennità di accompagnamento ove ne sussistano i presupposti funzionali e amministrativi.
Dall’altra parte, è possibile che la Commissione:
- Confermi la precedente percentuale e le relative prestazioni già riconosciute;
- Disponga, in casi di miglioramento o assenza di aggravamento, la riduzione del grado di invalidità, fino a revocare i benefici economici già in corso.
In caso di esito non condiviso, il richiedente può presentare ricorso amministrativo o giurisdizionale secondo le indicazioni INPS e nel rispetto delle tempistiche. Si raccomanda di richiedere una consulenza legale o di un patronato per la gestione di contenziosi complessi.
Ultimi aggiornamenti normativi. modalità telematiche e riduzione dei tempi e burocrazia
Nel 2025, la disciplina dell'invalidità civile e delle procedure di aggravamento presenta alcune nuove tendenze rilevanti:
- Digitalizzazione dell’intero iter di domanda e revisione, con possibilità di consultare gli esiti e caricare documenti tramite il portale INPS senza necessità di cartaceo;
- Integrazione tra banche dati sanitarie regionali e INPS, per consentire verifiche più rapide e ridurre i tempi di convocazione;
- Particolare attenzione all’aggiornamento delle tabelle percentuali di invalidità in base alle nuove linee guida internazionali, con revisione periodica dei criteri valutativi per patologie neurologiche, psichiatriche e rare;
- Prosecuzione dell’esperienza degli accertamenti medico-legali a distanza (cosiddette "visite a distanza"), ancora in valutazione per specifiche categorie di soggetti fragili non trasportabili.
Queste innovazioni mirano a garantire maggior trasparenza, certezza dei tempi e una valutazione quanto più omogenea sul territorio nazionale, agevolando la tutela dei diritti delle persone con aggravamento dello stato invalidante.
FAQ – Dubbi frequenti sull’aggravamento invalidità civile INPS
- La domanda di aggravamento può comportare la perdita dell’invalidità?
Sì, se la Commissione valuta un miglioramento delle condizioni oggettive oppure l’assenza di peggioramento.
- Si può presentare domanda di aggravamento per nuove patologie rispetto a quelle valutate in precedenza?
Sì, purché la nuova condizione sia documentata e riconducibile a una menomazione funzionale permanente.
- Come verificare lo stato della domanda?
Accedendo all’area riservata del sito INPS, sezione “Cittadino”, è disponibile il tracking della pratica passo dopo passo.
- Si può essere seguiti da un patronato?
Il supporto dei patronati resta gratuito e spesso raccomandato, sia per la compilazione online sia per la raccolta e validazione della documentazione.
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