Cosa cambia per le pensioni degli avvocati con la Riforma previdenziale della Cassa forense al via dal prossimo primo gennaio 2025: i chiarimenti
Come funzionano le pensioni degli avvocati dal 2025 con Il nuovo Regolamento Unico della Previdenza Forense? Dal prossimo primo gennaio 2025 entra in vigore il nuovo Regolamento Unico della Previdenza Forense che modifica requisiti e importi di uscita dal lavoro per gli avvocati. Vediamo nel dettaglio cosa prevede.
I professionisti per cui vale il sistema interamente contributivo possono, invece, andare in pensione a 70 anni di età e con almeno 5 anni di contributi versati o in pensione anticipata a 65 anni di età, con almeno 35 anni di contributi versati e un importo alla decorrenza almeno pari al trattamento minimo vigente nell’anno.
Ciò che realmente cambia con le novità approvate per la Cassa forense sono gli importi delle pensioni per gli avvocati per effetto di:
Il calcolo misto della pensione varrà per chi è già iscritto alla Cassa Forense e consiste nell'applicazione fino al 31 dicembre 2024 del sistema retributivo per anzianità, per poi passare al sistema contributivo a partire dal primo gennaio 2025.
Per chi si iscrive alla Cassa a partire dal prossimo anno, varrà solo il sistema contributivo, meno vantaggioso.
Per quanto riguarda l'integrazione al minimo, il suo importo è stato adeguato sulla base della riduzione del contributo minimo e sarà di 12.500 euro per il 2025 e il 2026; di 11.400 euro tra il 2027 e il 2028 e di 10.250 euro per il 2029, per poi essere rivalutato a partire dal 2030.
Una ulteriore novità relativa agli importi riguarda la riduzione dei contributi minimi: quello oggettivo passerà, infatti, dai 3.355 euro del 2024 ai 2.750 euro del 2025, mentre quello minimo integrativo passerà da 850 euro a 350 euro.
Gli under 35 per i primi 6 anni di iscrizione (sempre se iscritti nel 2025) verseranno la metà delle somme, quindi 1375 euro di contributo minimo soggettivo e 175 euro di contributo integrativo.