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Come richiedere il Cin per gli affitti brevi? Istruzioni per ottenere il codice identificativo, costi e tempistiche

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Cin per gli affitti brevi

Chi mette a disposizione appartamenti interi o stanze per affitti brevi o turistici deve ora esibire il Cin. Questo codice deve comparire anche negli annunci relativi agli affitti.

Il Ministero del Turismo ha lanciato una novità per il controllo degli affitti brevi e turistici: l'introduzione del Codice identificativo nazionale (Cin). Questo sistema è stato introdotto con la legge di conversione del decreto Anticipi e ha avviato una fase sperimentale a partire da oggi, 3 giugno.

Le prime linee guida su come ottenere il Cin sono state rilasciate dopo lunghi mesi di dialogo tra il governo, le Regioni e le province autonome. Oggi la piattaforma è in fase di beta testing con piani di estenderla gradualmente ad altre aree del Paese.

La normativa entrerà a pieno regime solo 60 giorni dopo la pubblicazione nell'edizione della Gazzetta Ufficiale dell'avviso di attivazione della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e degli Immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche. Questo sistema mira a migliorare la gestione e il monitoraggio dell'offerta ricettiva su tutto il territorio nazionale. Vediamo in questo articolo:

  • Cin per gli affitti brevi, come richiederlo
  • Costi e tempistiche per avere il Codice identificativo

Cin per gli affitti brevi, come richiederlo

Chi mette a disposizione appartamenti interi o stanze per affitti brevi o turistici deve ora esibire il Cin. Questo codice deve comparire anche negli annunci relativi agli affitti. L'introduzione del Cin ha lo scopo di registrare e controllare diverse tipologie di proprietà:
  • unità abitative per locazioni turistiche;
  • unità abitative per locazioni di breve durata;
  • strutture alberghiere e extra-alberghiere.
Per ottenere il Cin, gli interessati devono rivolgersi al Ministero del Turismo, ente responsabile anche della gestione della banca dati. Il proprietario o il gestore di strutture ricettive deve inoltrare una richiesta formale. Utilizzando l'Identità digitale Spid o la Carta d'identità elettronica per accedere alla piattaforma BDSR, si possono consultare i dati associati al proprio Codice Fiscale, aggiornare le informazioni, segnalare modifiche e richiedere il Cin.

Il processo è guidato: una volta autenticati, gli utenti vedranno una schermata con dati preinseriti dalle autorità regionali o provinciali, immutabili. Se i dati sono corretti, il sistema conferma la creazione del Cin via email in pochi minuti, permettendo il download del pdf con il riepilogo e il numero di protocollo del Ministero del Turismo. I cittadini possono utilizzare la stessa piattaforma per verificare il Cin delle strutture.

Il Cin deve essere affisso all'esterno dell'edificio che ospita l'unità locata, con attenzione a eventuali restrizioni urbanistiche e paesaggistiche. Ogni annuncio, sia online che offline, deve includere il Cin in modo chiaro. Infine, intermediari e piattaforme online devono assicurarsi che il Cin sia presente nelle descrizioni degli immobili, contribuendo a una maggiore trasparenza e aderenza alle norme vigenti.

Costi e tempistiche per avere il Codice identificativo

Durante il periodo di transizione verso l'implementazione del Cin per gli affitti brevi e turistici, gli operatori del settore devono attenersi alle norme regionali e provinciali vigenti.

Per ora le strutture ricettive e i locatori devono utilizzare il codice assegnato dalle autorità regionali o provinciali, se previsto. Chi inaugura nuove strutture o attività di locazione deve sollecitare l'assegnazione del codice identificativo presso l'ente territoriale competente, in attesa dell'attivazione del Cin.

Il decreto Anticipi ha delineato le modalità per integrare i codici regionali con quelli nazionali. Per le assegnazioni già eseguite, la transizione al Cin avverrà attraverso l'aggiunta di un prefisso alfanumerico, elaborato dal Ministero del Turismo, ai codici esistenti. Le Regioni, e non i gestori delle strutture, hanno il compito di inviare i codici e i dati al Ministero del Turismo per l'iscrizione nella banca dati nazionale.

L'obbligo di richiedere il Cin e di esporlo decorrerà dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell'avviso di attivazione della banca dati nazionale e del portale del Ministero del Turismo.

Le sanzioni per la mancata ottemperanza sono severe:

  • una multa da 800 a 8.000 euro per i locatori senza Cin;
  • penalità da 500 a 5.000 euro per chi non espone il Cin come richiesto;
  • multe da 600 a 6.000 euro per gestori di strutture che non rispettano i requisiti di sicurezza;
  • sanzioni da 2.000 a 10.000 euro per chi gestisce più di quattro immobili senza la necessaria segnalazione certificata di inizio attività.
L'Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza sono incaricate di monitorare il rispetto delle normative sugli affitti brevi, inclusa l'esposizione del Cin. Non si prevedono costi aggiuntivi per l'ottenimento del Cin, esclusi quelli amministrativi standard.
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