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Affitti, sfratto e sgombero della casa più veloci se non si paga: nuove regole, condizioni, procedura in Ddl

di Marianna Quatraro pubblicato il
nuova legge su chi non paga affitto casa

Il nuovo Ddl sugli affitti accelera le procedure di sfratto e sgombero in caso di morosità, modificando tutele e regole per inquilini morosi e proprietari.

L’evoluzione della normativa in tema di locazioni in Italia sta segnando una fase di cambiamento determinante per il mercato degli affitti residenziali. Gli ultimi interventi legislativi e le proposte di riforma depositate in Parlamento rispondono all’esigenza di accelerare le procedure giudiziarie connesse agli sfratti per morosità e agevolare lo sgombero degli immobili occupati, tutelando al tempo stesso il diritto alla casa e le fragilità sociali. Il contesto, segnato dal dibattito politico e sociale, riflette la volontà di garantire maggiore sicurezza ai proprietari e una migliore protezione per gli inquilini, specialmente nei casi di difficoltà documentate. Le nuove misure, che coinvolgono sia le procedure amministrative che le garanzie a favore delle parti contraenti, intendono rendere il sistema più efficiente, trasparente e bilanciato negli interessi in gioco. Nell’attuale scenario, l’intervento normativo ambisce a dare certezze agli operatori del settore e a favorire la ripresa degli affitti di lunga durata a scapito delle locazioni brevi, tradizionalmente più redditizie ma maggiormente esposte a fenomeni di morosità e contenzioso.

Il quadro normativo: Ddl, decreto sicurezza e principali novità

L’assetto normativo di riferimento per le nuove regole sugli affitti si fonda su una serie di interventi varati o in corso di approvazione, tra cui spiccano il disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia e il cosiddetto decreto sicurezza (legge 9 giugno 2025, n. 80). Il Ddl depositato al Senato mira a rafforzare la posizione dei locatori attraverso l’istituzione di una Autorità Amministrativa specifica per l’esecuzione degli sfratti, sostituendo parzialmente la competenza dei tribunali ordinari. Viene introdotto un meccanismo rapido per la liberazione degli immobili in caso di inadempimento prolungato, riducendo i tempi di esecuzione anche a pochi mesi.

  • Creazione di un ente dedicato allo sfratto: il Ministero della Giustizia acquisisce un nuovo ruolo tramite l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, che permette ai proprietari di avviare la procedura in via amministrativa.
  • Riduzione dei tempi processuali: il mancato pagamento di due mesi può comportare l’attivazione dello sfratto con tempistiche definite: 15 giorni per saldare le mensilità arretrate e, in caso di ulteriore inadempienza, avvio della procedura con possibilità di liberazione dell’immobile nei successivi 7 giorni e massimo 30/90 giorni per eseguire lo sgombero.
  • Potenziamento della digitalizzazione: notifiche tramite PEC e procedure informatiche semplificate migliorano la trasparenza e l’efficienza.
  • Inasprimento delle sanzioni: il decreto sicurezza introduce il reato di occupazione arbitraria e prevede, in presenza di condizioni stabilite, lo sgombero immediato. L’azione penale si irrigidisce nei confronti delle occupazioni abusive e dei contenziosi privi di regolarità contrattuale.
Le norme rafforzano inoltre la tutela del diritto alla proprietà per chi registra contratti regolari, lasciando meno margini a situazioni “grigie” e introducendo incentivi fiscali per stimolare la diffusione di contratti a lunga durata.

Procedura di sfratto e sgombero: come cambia per morosità e occupazioni

La riforma delle procedure mira da un lato a ridurre i tempi per il recupero degli immobili in presenza di morosità, dall’altro a fornire maggiore certezza giuridica a proprietari e inquilini. Di seguito una panoramica delle principali tappe previste:

  • Avvio della procedura: Il mancato pagamento di due rate consecutive consente al locatore di rivolgersi direttamente all’Autorità per l’esecuzione degli sfratti. All’inquilino vengono concessi 15 giorni per regolarizzare la posizione. Trascorso questo termine senza pagamento, l’Autorità verifica la documentazione ed emette entro 7 giorni il provvedimento esecutivo.
  • Esecuzione dello sgombero: Dopo la decisione, l’Ufficiale Giudiziario dispone di un ulteriore periodo, fino a 30 giorni estendibili a 90, per portare a termine lo sgombero.
  • Digitalizzazione delle comunicazioni: È previsto l’uso della PEC per notificare tutti gli atti rilevanti, velocizzando la comunicazione tra le parti.
  • Occupazioni abusive e casi particolari: Nei casi di occupazione senza titolo, la procedura può attivarsi immediatamente, soprattutto se si tratta della prima casa o di immobili locati validamente. Il nuovo ordinamento prevede sgomberi accelerati anche a fronte di documentate esigenze abitative alternative.
Queste novità mirano, da un lato, a disincentivare la morosità e l’occupazione illegittima e, dall’altro, ad alleggerire il carico dei tribunali mediante procedure amministrative dedicate. Resta la necessità di un contratto registrato per poter beneficiare delle tutele offerte, mentre i casi di morosità reiterata possono essere gestiti in modo sostanzialmente più rapido rispetto al passato.

Salvaguardie sociali e tutele per gli inquilini in difficoltà

L’approccio scelto dal legislatore tiene in considerazione le esigenze di equità sociale, prevedendo specifiche tutele per gli inquilini che versano in situazioni di difficoltà comprovata. Alla base delle misure di salvaguardia si trovano:

  • Fondo Nazionale per l’Emergenza Abitativa: Introdotto per sostenere gli inquilini con un ISEE inferiore a 12.000 euro e colpiti da eventi quali licenziamento dovuto a crisi aziendale, malattie gravi o separazione legale.
  • Sospensione temporanea degli sfratti: Nei casi in cui siano presenti minori, anziani non autosufficienti o persone disabili, l’Autorità è obbligata ad avvertire i servizi sociali. Questi ultimi, previa valutazione, possono richiedere un rinvio fino a 90 giorni e attivare percorsi per reperire sistemazioni abitative temporanee.
  • Condizioni di “fragilità documentata”: Solo previa adeguata prova documentale sarà possibile accedere alle sospensioni e ai benefici sociali. Questo limita la discrezionalità e favorisce un utilizzo trasparente delle risorse disponibili.
  • Alternanza abitativa per casi gravi: Se non è riscontrabile alcuna soluzione alternativa, l’esecuzione dello sgombero può essere differita. Tuttavia, la nuova normativa spinge per interventi rapidi qualora sia invece possibile individuare alloggi temporanei adeguati.
Con queste misure, le politiche di contrasto alla morosità e alle occupazioni abusive vengono bilanciate dall’esigenza di assistenza verso i nuclei familiari più vulnerabili, nel rispetto dei diritti umani fondamentali.

Impatto sul mercato degli affitti: incentivi e timori per proprietari e locatori

L’impatto delle nuove disposizioni si riflette direttamente sulla struttura del mercato degli affitti. Da un lato, si punta a favorire le locazioni di lunga durata, stimolando la fiducia dei proprietari grazie alle procedure più snelle e a meccanismi di garanzia efficaci contro la morosità. In particolare:

  • Sblocco degli immobili sfitti: L’accelerazione degli sfratti intende rimettere in circolazione abitazioni congelate per timore di contenziosi interminabili, sostenendo così una maggiore offerta di immobili disponibili per famiglie e giovani coppie.
  • Incentivi fiscali e strumenti assicurativi: La promozione di contratti regolari e trasparenti viene rafforzata da agevolazioni fiscali per i locatori e dallo sviluppo di strumenti assicurativi che coprono rischi di impagato e spese legali.
Vantaggi Svantaggi
Maggior tutela per chi affitta regolarmente Paure di procedimenti sommari per gli inquilini
Offerta abitativa ampliata per famiglie Possibile riduzione delle tutele in assenza di contratti regolari
Accesso a procedure accelerate di liberazione degli immobili Maggiore severità per fragilità sociali non documentate
Al tempo stesso, emergono timori circa l’adeguata tutela per inquilini in difficoltà economica e la necessità di evitare derive punitive non bilanciate da sostegni reali, in particolare nelle grandi città e nei contesti di marginalità.

Reazioni politiche e sociali: posizioni a confronto sulle nuove norme

Le riforme in materia di locazioni e sfratti sono oggetto di un acceso confronto tra le diverse forze politiche e le organizzazioni rappresentative degli interessi sia degli inquilini sia dei proprietari. Da una parte, la maggioranza al governo sostiene che la nuova disciplina sia la chiave per sbloccare il mercato immobiliare, ridurre la morosità e abbattere i fenomeni “mordi e fuggi” tipici degli affitti brevi. Il piano casa promosso dalla premier e la priorità data alla sicurezza abitativa sono inoltre tra i pilastri comunicati all’opinione pubblica.

Sul fronte delle contestazioni, le associazioni degli inquilini e le forze di opposizione denunciano rischi di marginalizzazione sociale e di riduzione delle tutele per le fasce sociali più deboli. L’istituzione di una Autorità amministrativa per l’esecuzione degli sfratti viene interpretata, dai critici, come una potenziale compressione di alcune garanzie procedurali.

  • Unione degli Inquilini: definisce le norme come un attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa.
  • Eurodeputati e associazioni di tutela della casa: sottolineano una deriva verso l’accentramento di poteri.
Anche tra le file della maggioranza emergono differenze di sensibilità, specialmente rispetto ai dettagli delle manovre fiscali sugli affitti brevi e sulla cedolare secca. Il Capo dello Stato richiama alla ricerca di un equilibrio che tenga insieme le ragioni della sicurezza e della coesione sociale.

Conclusioni e prospettive future del mercato immobiliare italiano

L’attuale processo di riforma presenta elementi di significativa discontinuità rispetto al passato e riflette una crescente attenzione al tema della sicurezza abitativa, della certezza dei rapporti tra proprietari e inquilini e alla necessità di offrire opportunità abitative a nuove generazioni e nuclei in condizioni di vulnerabilità. Le prossime fasi di attuazione, sia nella conversione normativa definitiva che nel monitoraggio degli effetti sul territorio, saranno cruciali per valutare il reale impatto della riforma.

Mentre si attendono i primi riscontri applicativi, è evidente che la priorità delle istituzioni è di incentivare la trasparenza e la regolarità dei contratti, riducendo le sacche di irregolarità e favorendo l’inclusione abitativa senza penalizzare ingiustamente chi si trova in temporanea difficoltà. L’evoluzione del mercato degli affitti nei prossimi mesi fornirà ulteriori elementi per calibrare l’equilibrio tra protezione sociale e tutela dell’investimento immobiliare, determinando il volto del settore in Italia negli anni a venire.



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