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Come usano gli italiani Internet? ChatGpt record, seguono i social. Tutti i dati e statistiche 2025 aggiornati

di Marcello Tansini pubblicato il
uso di internet in italia nel 2025

Nel 2025 Internet in Italia č dominato dall’intelligenza artificiale: ChatGPT diventa il punto di partenza online, seguito dai social, con statistiche d’uso, abitudini di navigazione e nuove sfide sulla privacy.

L’ecosistema digitale italiano ha attraversato una profonda trasformazione nel corso degli ultimi anni, consolidando abitudini e strumenti all’avanguardia nel panorama europeo.  Le principali analisi, tra cui il rapporto Digital 2026 di We Are Social, fotografano una società dove le piattaforme alimentate da intelligenza artificiale, social media e una mobilità digitale diffusa guidano la nuova esperienza online. L’accesso mobile si afferma come modalità dominante, mentre i comportamenti di ricerca e interazione si stanno progressivamente spostando verso sistemi conversazionali e multimodali, ponendo l’Italia tra i paesi più reattivi alle innovazioni in ambito digitale.

ChatGPT: la nuova porta di accesso al web e l’evoluzione della ricerca online

L’affermazione dei chatbot avanzati ha ridefinito radicalmente le modalità con cui gli italiani cercano informazioni e intraprendono percorsi digitali. ChatGPT, sviluppato da OpenAI, si erge come piattaforma di punta, ridefinendo il concetto stesso di ricerca: non più esclusivamente una navigazione tramite link, ma un’interazione conversazionale in grado di comprendere domande complesse e restituire risposte personalizzate e contestuali.

La peculiarità di questa piattaforma si riflette su diversi livelli:

  • Accesso semplificato alla conoscenza, grazie a una struttura che predilige sintesi e immediatezza rispetto a liste di risultati in stile motore di ricerca.
  • Personalizzazione avanzata del processo informativo: l’utente dialoga con l’IA ottenendo soluzioni ritagliate su esigenze individuali, cambiando le aspettative nei confronti del web.
  • Riduzione della ricerca attiva e incremento delle risposte contestuali, con l’emergere di una nuova centralità delle capacità di comprensione semantica dell’IA.
Questo avanzamento nella ricerca online segna il passaggio da una logica basata su keyword e query semplici a una relazione dinamica tra utente e algoritmo, capace di orientare non solo le scelte informative ma anche i processi di acquisto, studio e lavoro. Le applicazioni conversazionali sono diventate, secondo il rapporto Digital 2026, un vero e proprio punto di accesso privilegiato al web in Italia, superando anche il ruolo tradizionale dei motori di ricerca nelle decisioni digitali quotidiane.

Significativa, in questo scenario, è la crescita esponenziale dei prompt e delle interazioni processate ogni giorno, mentre ChatGPT si configura ora come motore trainante della trasformazione digitale nazionale, influenzando modelli cognitivi, abitudini di consumo e approcci all’apprendimento.

Statistica d’uso di ChatGPT e principali piattaforme di intelligenza artificiale in Italia

L’incidenza delle piattaforme IA nella vita degli italiani raggiunge cifre record. Secondo le ultime stime, oltre 9 milioni di utenti nel Paese utilizzano regolarmente almeno una applicazione di intelligenza artificiale, con una penetrazione particolarmente alta tra i giovani e gli studenti: qui si parla di circa il 35-37% della popolazione di riferimento.

Il mercato tricolore mostra un’elevata concentrazione sull’offerta di OpenAI: ChatGPT genera l’84% del traffico associato all’intelligenza artificiale, confermando la piattaforma come principale porta d’accesso digitale secondo i dati Digital 2026.

Piattaforma IA Quota di traffico IA (%) Utenti mensili stimati
ChatGPT 84,0 oltre 9 milioni
Copilot (Microsoft) 8,55 2,7 milioni (aprile)
Google Gemini 2,08 2,8 milioni (aprile)
Perplexity 4,23 270.000
Claude (Anthropic) 0,81 158.000
DeepSeek 0,28 716.000
Character AI - 119.000
Grok - 54.000

Questo quadro fa emergere una distanza significativa con gli altri player, sia in termini di quota che per volumi d’uso. Il dialogo con strumenti come Copilot, Gemini e Perplexity rappresenta una minoranza di interazioni rispetto al traffico indirizzato tramite le risposte contestuali e i suggerimenti della piattaforma conversazionale di OpenAI.

Da sottolineare anche la trasversalità d’uso: i dati rivelano che le applicazioni IA non sono solo appannaggio dei professionisti tecnologici o degli appassionati, ma stanno diventando parte integrante della routine di studenti, imprese e cittadini nell’organizzazione delle proprie attività digitali.

Il ruolo dei social media: penetrazione, piattaforme più utilizzate e tempo di utilizzo

L’analisi dei media digitali mostra come la centralità dei social in Italia non sia mai stata così marcata. L’89,3% degli utenti Internet sopra i 16 anni utilizza almeno un social ogni settimana: una percentuale che supera quella di qualsiasi altro genere di media, compresi TV e servizi di streaming.

TikTok si conferma leader in termini di attenzione e tempo trascorso: è la piattaforma più frequentata quotidianamente, con una media di 1 ora e mezza al giorno per utente. Seguono, a breve distanza, YouTube (1 ora e 10 minuti), Instagram (1 ora e 7 minuti) e WhatsApp (52 minuti), indicando una forte fidelizzazione e un ruolo sempre più centrale nella gestione delle relazioni, dell’intrattenimento e della diffusione di informazioni.

Piattaforma Social Tempo medio giornaliero
TikTok 1h 30min
YouTube 1h 10min
Instagram 1h 7min
WhatsApp 52 min

In questo scenario emerge una nuova forma di aggregazione digitale, in cui la comunicazione si fa multimodale grazie all’integrazione di video brevi, messaggistica istantanea, contenuti effimeri e dirette streaming. I social media assumono così valenza non solo ricreativa ma anche informativa, con un impatto tangibile sui comportamenti di consumo, condivisione delle notizie e dinamiche di partecipazione civica.

L’interazione tra piattaforme social e IA – in particolare nei meccanismi di suggerimento e personalizzazione dei feed – contribuisce a rafforzare la posizione di queste realtà nel ciclo quotidiano degli utenti, ponendo l’accento su nuovi paradigmi di engagement basati non solo sul tempo speso ma sulla qualità dell’esperienza digitale vissuta.

Navigazione da mobile e browser: come si collega l’Italia a Internet

L’accesso mobile si conferma, secondo il Digital 2026, la modalità privilegiata dall’utenza italiana per navigare sulla rete: il 95,5% degli utenti si collega abitualmente tramite smartphone. L’ascesa di dispositivi mobili sempre più potenti e l’affidabilità delle reti 5G hanno favorito questa penetrazione, che si riflette anche su dinamiche di rapidità nell’accesso ai servizi digitali, flessibilità nell’uso e preferenza per applicazioni native rispetto a portali web tradizionali.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei browser, il mercato mostra una leadership consolidata:

  • Google Chrome veicola il 66,85% del traffico web italiano, segnando un incremento del 2,5% su base annua;
  • Safari di Apple si posiziona al secondo posto con il 17,51%;
  • Microsoft Edge e Mozilla Firefox si equivalgono, attestandosi al 4,28% e 4,26% rispettivamente.
La combinazione tra uso massivo dello smartphone e concentrazione su pochi browser facilita la standardizzazione delle esperienze online, ma al tempo stesso pone nuove questioni in termini di privacy, interoperabilità e gestione dei dati alle quali utenti e operatori devono prestare attenzione.

Sfide e riflessioni: privacy, governance, neutralità e prospettive future dell’uso di Internet in Italia

L’adozione massiva di strumenti digitali avanzati, in particolare di piattaforme di IA conversazionale e social media, solleva nuovi interrogativi e sfide in relazione a privacy, sicurezza dei dati, neutralità della rete e governance informativa. La crescente concentrazione delle attività digitali su pochi attori privati, prevalentemente stranieri, interroga regolatori e cittadini sulla tutela del pluralismo, della sovranità digitale e della trasparenza algoritmica.

Le normative europee – come il GDPR e l’AI Act – vengono costantemente aggiornate per rispondere all’evoluzione del contesto tecnologico, mentre sempre più attenzione viene riposta nella progettazione di sistemi privacy by design e nell’adozione di firewall virtuali tra interazioni individuali e collettive.

Gli scenari futuri delineano ulteriori aree di sviluppo e di attenzione:

  • Maggiore consapevolezza degli utenti rispetto all’uso delle tecnologie e agli impatti delle scelte algoritmiche sulle proprie abitudini e preferenze informative.
  • Sviluppo di competenze digitali avanzate nella popolazione per comprendere, governare e sfruttare i nuovi strumenti in modo sicuro e trasparente.
  • Promozione di un ambiente digitale bilanciato, dove l’innovazione sia accompagnata da un’adeguata tutela dei diritti fondamentali e delle opportunità di crescita sociale ed economica.
L’Italia si trova oggi di fronte a una sfida decisiva: coniugare innovazione e responsabilità, garantendo un ecosistema digitale affidabile e sostenibile per tutti i cittadini nel nuovo scenario dell’accesso informativo e della relazione uomo-macchina.


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