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Come va il Turismo in Veneto? Statistiche, fatturato, occupazione, trend e prospettive secondo Federalberghi

di Marcello Tansini pubblicato il
turismo in veneto dati e statistiche

Il turismo in Veneto si conferma motore di crescita: numeri record, impatti economici, innovazione e nuove sfide tra sostenibilità e grandi eventi come le Olimpiadi. Un viaggio tra dati, trend e prospettive del settore.

Il settore turistico veneto si appresta a chiudere il 2025 registrando risultati di rilievo, che confermano la regione come punto di riferimento a livello nazionale. Il quadro delineato dai dati recentemente pubblicati evidenzia il consolidamento di un sistema ricettivo che si distingue per qualità, adattabilità e capacità di leggere le nuove esigenze dei viaggiatori. L’attenzione rivolta all’esperienza, alle tendenze globali e alle dinamiche di mercato fa emergere un modello sempre più orientato al valore, tracciando le direttrici strategiche per la competitività futura del turismo locale.

Il Veneto: primo sistema turistico d’Italia quest'anno

La realtà veneta si conferma ancora una volta la principale destinazione italiana per volume di presenze turistiche, secondo l’analisi condotta da Federalberghi Veneto. La regione, dalla montagna al mare, dalle città d’arte ai comprensori termali e lacustri, si mostra capace di offrire un ventaglio di proposte integrate che rispondono alle esigenze di pubblici diversi.
«Il Veneto è oggi il primo sistema turistico d’Italia non solo per volumi, ma per capacità di organizzazione e visione», commenta il presidente Massimiliano Schiavon, sottolineando come questo primato rappresenti l’esito di anni di lavoro, pianificazione e sviluppo coordinato del settore. Tali risultati sono confermati dai dati del periodo gennaio-dicembre 2025, ma sono il frutto di strategie a lungo termine e di un approccio industriale che considera l’accoglienza come una vera filiera, in dialogo con mobilità, cultura, eventi, enogastronomia e formazione.
Il primato della regione, tuttavia, non si esaurisce nei numeri: a fare la differenza è la qualità percepita e la capacità di valorizzare ogni territorio, sia esso stazionario o in evoluzione. Questa visione di sistema ha permesso di affrontare con successo le sfide poste dai mutamenti nel comportamento dei viaggiatori, rendendo il Veneto leader non solo per quantità ma anche per modernità organizzativa, innovazione e potenzialità economica.

Andamento e analisi dei dati: presenze, occupazione e tendenze nei diversi comprensori

L’analisi dei flussi turistici nel 2025 conferma la solidità e la capacità di adattamento dell’intera regione veneta. Secondo il recente consuntivo, tutte le principali destinazioni hanno mantenuto o migliorato i livelli di occupazione alberghiera, grazie anche a una redistribuzione dei flussi in funzione della destagionalizzazione e dell’offerta esperienziale.
La montagna emerge come il comprensorio con la crescita annua più significativa, registrando un +4% sul tasso di occupazione. Questo risultato riflette l’attrattività delle località montane venete, anche in prospettiva degli eventi sportivi imminenti.
Le città d’arte, con un tasso di occupazione annua del 73,7%, si confermano tra le mete più richieste, contribuendo in modo determinante alla tenuta complessiva del settore.
Il lago rappresenta il 20% del movimento turistico veneto, con uno dei tassi di occupazione più elevati (72,8%), mentre il comparto termale mantiene una posizione stabile, chiudendo l’anno con una media del 72,2% e raggiungendo picchi dell’86,4% in occasione delle festività.
La tendenza più interessante riguarda il mare, che nonostante numeri assoluti inferiori rispetto ad altri segmenti, segna una robusta crescita nelle presenze invernali e festivi (oltre il 70% di occupazione annua), segnalando una destagionalizzazione ormai consolidata.
Il sistema regionale dimostra così capacità di riequilibrio fra destinazioni e periodi, rendendo meno marcata la dipendenza dalla stagionalità.

Focus: montagna, lago, città d’arte, terme e mare

Uno sguardo più approfondito ai singoli comprensori mostra come la varietà dell’offerta sia uno dei punti di forza del turismo veneto:

  • Montagna: Nuovi investimenti e una programmazione mirata hanno portato a una crescita annuale del 4% nell’occupazione, con un risultato particolarmente positivo nella stagione estiva grazie all’aumento dell’attrattività anche fuori dai periodi tradizionali.
  • Lago: Il comparto lacustre vale un quinto del movimento regionale, con un tasso di occupazione tra i più alti. Dopo un primo semestre con segni di flessione, grazie al recupero primaverile e alla crescente domanda estiva, sono state superate le cinque milioni di presenze.
  • Città d’arte: Queste località guidano la classifica dei comprensori per percentuale di camere occupate durante l’anno. Hanno beneficiato di una domanda internazionale dinamica e di una fidelizzazione della clientela domestica, confermandosi mete irrinunciabili sia per short break sia per soggiorni di media durata.
  • Terme: Il settore ha registrato una media annuale del 72,2%, distinguendosi per la capacità di attrarre flussi soprattutto nei periodi di Capodanno, segnale di un’offerta che si sta innovando e che gode di importanti investimenti in corso.
  • Mare: La costa veneta ha consolidato la propria importanza attraverso una crescita invernale significativa, con un +9,3% a Natale e +14,8% a Capodanno. Il processo di destagionalizzazione è dunque una realtà tangibile, sostenuta da iniziative condivise e strategie di coordinamento tra operatori e istituzioni.
La gestione coordinata dei diversi poli e la capacità di reagire a scenari internazionali variabili rappresentano la chiave per una crescita equilibrata, evitando squilibri eccessivi fra le aree e assicurando redditività a tutto il comparto.

Fatturato, valore economico e strategie di crescita

La rilevanza economica del comparto rappresenta una voce significativa nel bilancio regionale. Gli indicatori relativi al 2025 evidenziano non solo il mantenimento, ma anche un incremento del valore generato, in linea con la strategia volta ad accrescere il peso della qualità rispetto al solo volume.
Le aziende del settore hanno beneficiato sia della stabilizzazione dei flussi, sia di una maggiore attenzione agli indicatori di redditività, grazie ai quali si riescono a pianificare investimenti e ristrutturazioni dell’offerta.
Strategie di crescita adottate includono:

  • La promozione dell’integrazione fra hospitality e filiere collegate (mobilità, eventi, ristorazione, cultura).
  • Un focus crescente sull’enogastronomia e sull’esperienzialità, come elementi differenzianti e di valore aggiunto per il turista.
  • La formazione continua degli operatori e l’introduzione di tecnologie digitali a supporto del marketing e della prenotazione.
Il valore economico prodotto si riflette non solo in termini occupazionali, con una notevole stabilità dei posti di lavoro, ma anche nella capacità di attrarre nuovi investimenti e di rafforzare la reputazione territoriale. Le aziende alberghiere e le strutture ricettive sono divenute soggetti centrali nello sviluppo, dimostrando resilienza e spirito di innovazione nell’affrontare le mutevoli condizioni del mercato e dei flussi internazionali.

Innovazione e cambiamento: nuovi trend nel turismo veneto

Il panorama turistico regionale è stato profondamente ridefinito negli ultimi anni dalle trasformazioni nelle aspettative dei viaggiatori e dalla necessità di allinearsi alle nuove logiche globali.
Il turista moderno cerca sempre più un’esperienza autentica, digitale e personalizzata, ponendo al centro la qualità e il senso del viaggio. L’hospitality veneta risponde facendo leva su:

  • Digitalizzazione dei servizi: soluzioni di intelligenza artificiale e innovazione nei processi di prenotazione e gestione ospitalità.
  • Nuovi format esperienziali, che integrano percorsi culturali, eventi esclusivi, itinerari enogastronomici e attività outdoor.
  • Coinvolgimento del territorio attraverso sinergie fra operatori, enti locali e associazioni per la promozione di eventi diffusi e di micro-destinazioni emergenti.
L’offerta complessiva quindi evolve, adattandosi ai trend della sostenibilità, dell’inclusività e della personalizzazione, con l’obiettivo di fidelizzare pubblici sempre più informati e attenti all’innovazione del prodotto turistico.

Sfide future e prospettive: sostenibilità, destagionalizzazione e Olimpiadi Milano-Cortina 2026

Gli scenari futuri indicano la necessità di consolidare e qualificare ulteriormente l’offerta turistica, facendo leva su alcune direttrici già ben evidenti nel 2025.
Sostenibilità resta il principio guida nello sviluppo regionale, anche in vista delle stringenti normative ambientali nazionali e comunitarie, che impongono innovazioni in materia di gestione delle risorse, mobilità, tutela del paesaggio e valorizzazione delle comunità locali.
La sfida della destagionalizzazione appare già ampiamente raccolta, ma richiederà ulteriori interventi per stabilizzare i flussi e offrire opportunità per tutto l’anno, ampliando il calendario degli eventi e differenziando l’offerta.
L’appuntamento con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 viene vissuto come uno snodo strategico, sia sotto il profilo promozionale che infrastrutturale. Il coinvolgimento del settore privato, delle istituzioni e della popolazione sarà determinante per massimizzare i benefici e lasciare un’eredità duratura al settore.
Le previsioni suggeriscono che solo una politica industriale coesa, in grado di accompagnare l’innovazione e garantire una visione organica, potrà mantenere la posizione di leadership della regione all’interno del contesto nazionale e rafforzarne la reputazione internazionale.



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