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Commissioni Pos sotto i 5-10 euro non si pagano davvero? E' in vigore la legge che lo stabiliva? Facciamo chiarezza

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Il punto sulle commissioni Pos

Un nuovo protocollo di intesa, siglato al Ministero dell'Economia, punta a ridurre le commissioni sulle transazioni elettroniche per negozianti e commercianti.

In arrivo una circolare dell'Associazione bancaria italiana che interesserà negozianti e commercianti con le linee guida per l'implementazione dell'accordo raggiunto con il Ministero dell'Economia e con le associazioni degli esercenti e dei gestori di circuiti di pagamento e carte di credito. Si tratta dell'intesa che mira a ridurre le commissioni sulle transazioni di importo inferiore ai 30 e 10 euro.

Le nuove direttive sono progettate per garantire maggiore trasparenza sui costi associati ai pagamenti elettronici per negozianti, ristoratori, albergatori e piccole e medie imprese. Gli esercenti saranno ora in grado di confrontare più facilmente le spese previste dai contratti con le banche e i gestori dei circuiti di pagamento.

Il cuore del nuovo sistema sarà un modulo standardizzato che ogni esercente dovrà compilare. Questo strumento consentirà agli utenti di avere una visione chiara delle spese e di valutare la convenienza delle diverse offerte disponibili. L'iniziativa è destinata a migliorare la competitività nel settore e a garantire che le piccole imprese possano ottimizzare i costi legati ai pagamenti elettronici. Entriamo allora nei dettagli per comprendere:

  • Il punto sulle commissioni Pos sotto i 5-10 euro
  • Pos con o senza commissioni per negozianti e commercianti

Il punto sulle commissioni Pos sotto i 5-10 euro

Un nuovo protocollo di intesa, siglato al Ministero dell'Economia, punta a ridurre le commissioni sulle transazioni elettroniche per negozianti e commercianti, in linea con quanto previsto dalla legge di Bilancio. Anche se il protocollo non ha carattere vincolante, esprime un forte auspicio per abbattere le spese legate ai pagamenti, azzerando le commissioni per le transazioni fino a 10 euro e riducendole per quelle fino a 30 euro.

L'accordo, che ha ottenuto il via libera dell'Antitrust, è frutto di sette mesi di negoziati tra Abi, le associazioni dei prestatori di servizi di pagamento e diverse organizzazioni di categoria come Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe. L'intesa mira a migliorare la trasparenza e comparabilità dei costi per le piccole e medie imprese, con ricavi annuali fino a 400.000 euro. Le commissioni Pos sotto i 5-10 euro sono infatti ancora in vigore. Non c'è una legge ma qualcosa si sta muovendo.

Il protocollo prevede che le banche e i gestori di carte e circuiti promuovano iniziative commerciali mirate a ridurre i costi per le transazioni di basso valore. Le proposte dovranno essere altamente competitive per le operazioni fino a 10 euro e pubblicizzate per almeno sei mesi, con una durata minima di nove mesi.

Ed è stato introdotto uno schema standard che deve essere allegato alle offerte commerciali per garantire una chiara comparazione dei costi tra le diverse proposte. Questa misura dovrebbe garantire maggiore trasparenza e facilitare la scelta più vantaggiosa per gli esercenti.

Confesercenti ha definito l'accordo come "storico", suggerendo che potrebbe comportare un risparmio annuale sulle commissioni fino a 500 milioni di euro. Secondo l'associazione, il protocollo offrirà un sollievo sostanziale per le piccole imprese, contribuendo a ridurre i costi operativi. Anche Confartigianato ha lodato l'accordo, sottolineando l'importanza del dialogo tra le parti per raggiungere risultati concreti a beneficio delle imprese e semplificare gli adempimenti burocratici.

Pos con o senza commissioni per negozianti e commercianti

In Italia, il costo medio delle commissioni per le transazioni con Pos si attesta intorno allo 0,7%, secondo stime fornite da Il Sole 24 Ore. Questo valore può superare l'1% per le piccole e medie imprese, mentre i grandi gruppi della distribuzione organizzata beneficiano di condizioni più favorevoli. A confronto, la media europea è compresa tra l’1,1% e l’1,2%, mentre negli Stati Uniti la commissione media supera il 2%.

Gli esercenti interessati a evitare le commissioni variabili sui pagamenti Pos hanno a disposizione diverse opzioni. Alcune fintech propongono soluzioni che prevedono un canone mensile fisso, eliminando le commissioni per ogni transazione. Con un canone mensile fisso, le spese sono più facilmente pianificabili. Gli esercenti possono effettuare un numero illimitato di transazioni senza incorrere in costi aggiuntivi. L'assenza di commissioni variabili semplifica la gestione, evitando la necessità di calcolare le spese per ogni transazione.

Quando si considera un Pos con canone fisso è importante però valutare diversi aspetti. Verificare l'importo del canone mensile e cosa è incluso, come il noleggio del dispositivo pos e la scheda sim per la connessione dati. Assicurarsi che il fornitore offra un servizio clienti di qualità e un dispositivo affidabile, poiché questi fattori possono influire sulla gestione quotidiana. Anche se le commissioni variabili sono eliminate, i costi fissi rimangono. Questi possono comprendere il noleggio del dispositivo e la scheda sim per la connettività dati e sono generalmente inclusi nel canone mensile.