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Conviene investire ancora sull'energia e relative azioni, ETF, fondi di investimento nei prossimi anni al di lą del petrolio

di Marcello Tansini pubblicato il
ETF, fondi di investimento

Il settore energetico vive una trasformazione profonda: dalle fonti fossili alle rinnovabili, tra opportunitą, rischi e innovazione. Solare, idrogeno e nuovi ETF ridisegnano le strategie d'investimento del futuro.

L'epoca della predominanza dei combustibili fossili cede il passo a una transizione verso fonti più sostenibili. Gli sforzi di molti Paesi nel promuovere un'economia a basso impatto ambientale spingono il settore verso tecnologie innovative, riducendo la dipendenza da petrolio e altre fonti tradizionali.

Questo scenario apre nuove prospettive per chi valuta se convenga investire su energia, con particolare attenzione all'aggiornamento delle strategie di portafoglio e alla ricerca di strumenti che possano offrire rendimento e protezione nel medio-lungo periodo.

Panoramica sull'evoluzione del settore energetico: dal fossile al rinnovabile

Se le risorse come carbone, gas naturale e petrolio hanno dominato la scena per oltre un secolo, l'emergere di problematiche ambientali e le sfide climatiche hanno accelerato lo sviluppo di alternative a minor impatto. L'Europa, in particolare, si è posta obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione, incentivando gli investimenti a favore delle tecnologie a basse emissioni. Secondo recenti dati, quasi la metà dell'energia elettrica dell'Unione Europea nel 2024 proveniva da fonti rinnovabili, sintomo di una transizione ormai avviata.

Il ruolo strategico delle fonti pulite, come solare, eolico, idroelettrico e geotermico, è rafforzato anche dal supporto legislativo, da misure di incentivazione e da una crescente domanda di energie "verdi". Tale evoluzione non è solo una risposta agli indirizzi normativi, ma riflette anche una progressiva competitività in termini di costi operativi rispetto alle fonti tradizionali. I miglioramenti tecnologici e le economie di scala stanno rendendo accessibili soluzioni prima considerate marginali, aprendo il mercato anche a una platea più ampia di investitori. Tuttavia, permangono elementi di oscillazione dei prezzi, volatilità e sfide infrastrutturali che rendono opportuno un approccio informato nella valutazione delle opportunità offerte dal comparto energetico.

Le fonti di energia rinnovabile: opportunità e rischi per gli investitori

La crescente domanda globale di energia sostenibile spinge gli operatori a puntare su fonti come solare, eolico, idroelettrico, geotermico, biomasse e, più recentemente, idrogeno verde. I motivi di interesse sono diversi e vanno dall'allineamento ai criteri ESG fino alle prospettive di crescita del comparto. Analisti e istituzioni prevedono che la quota delle rinnovabili è destinata a crescere nei portafogli, grazie a politiche di incentivazione, vantaggi fiscali e tendenze sociali che valorizzano scelte di consumo consapevole.

Ecco alcune opportunità offerte agli investitori nel settore rinnovabile:

  • Diversificazione: Le energie rinnovabili includono numerosi sottosettori, consentendo di spalmare il rischio su più asset.
  • Protezione dall'inflazione: In presenza di aumenti dei costi energetici, molti progetti green mantengono la propria redditività grazie alla natura alternativa della fonte rispetto ai combustibili fossili.
  • Accesso tramite strumenti flessibili: Fra i veicoli disponibili ci sono azioni di utilities, ETF specializzati, fondi di investimento tematici e società attive nella produzione o nello sviluppo tecnologico.
Tuttavia, esistono rischi da valutare attentamente:
  • Volatilità: Le quotazioni dei titoli green sono soggette a oscillazioni legate a variabili macroeconomiche, cambiamenti normativi e andamento degli incentivi.
  • Rischi normativi: La redditività del settore dipende da politiche di supporto talvolta discontinue o soggette a revisione.
  • Discontinuità della produzione: Fonti come eolico e solare presentano limiti stagionali e geografici, rendendo essenziale l'integrazione con altre tecnologie o forme di accumulo.
Un investimento informato nel comparto delle rinnovabili dovrebbe tener conto di questi elementi, privilegiando l'analisi dei fondamentali delle singole società e dei fondi tematici, oltre alla corretta individuazione dell'orizzonte temporale più adeguato alle proprie esigenze.

Investire nell'energia solare: azioni, ETF e prospettive

L'energia solare, grazie alla sua abbondanza e all'impatto ambientale contenuto, rappresenta una delle opzioni più interessanti per chi valuta se convenga investire su energia. Negli ultimi anni, l'innovazione ha permesso un deciso calo dei costi di produzione, ampliando il ricorso ai pannelli fotovoltaici a livello sia domestico che industriale. L'adozione della tecnologia solare è incentivata anche da numerosi Stati attraverso bonus fiscali e agevolazioni specifiche.

Per chi investire sull'energia solare, le opzioni sono molteplici:

  • Azioni: Società come SunPower Corporation, First Solar, Canadian Solar Inc., Enphase Energy e SolarEdge Technologies sono tra i player globali di riferimento. Ogni azienda presenta una diversa esposizione geografica e tecnologica, oltre a bilanci caratterizzati da specifici profili di rischio e crescita.
  • ETF tematici: Gli Exchange Traded Fund focalizzati sull'energia solare consentono agli investitori di partecipare al settore senza dover selezionare singoli titoli, beneficiando di una maggiore diversificazione e di costi di gestione generalmente inferiori rispetto ai tradizionali fondi attivi.
Le prospettive rimangono legate all'intensità degli investimenti pubblici e privati, allo sviluppo di sistemi di accumulo e al progresso tecnologico. Bisogna però considerare anche la volatilità tipica del settore e i rischi normativi, in particolare riguardo gli incentivi e i cambiamenti di politica energetica applicati nei diversi Paesi. Nel medio e lungo termine, il comparto solare rimane uno dei segmenti a maggior potenziale di espansione, pur richiedendo un attento monitoraggio.

ETF Clean Energy e New Energy: caratteristiche, vantaggi e rischi

Gli ETF Clean Energy e New Energy rappresentano strumenti innovativi che permettono di esporre il portafoglio al megatrend globale della transizione energetica. Tali ETF replicano indici composti da società impegnate nello sviluppo e nella produzione di energia da fonti pulite e alternative. Fra i prodotti più noti figurano iShares Global Clean Energy, Lyxor New Energy, L&G Clean Energy e Rize Environmental.

Ecco una tabella riepilogativa delle principali caratteristiche:

Nome ETF

ISIN

Indice di riferimento

TER annuo

iShares Global Clean Energy

IE00B1XNHC34

S&P Global Clean Energy

~0,65%

Lyxor New Energy

FR0010524777

MSCI ACWI IMI New Energy

~0,60%

L&G Clean Energy

IE00BK5BCH80

Solactive Clean Energy

~0,49%

I vantaggi principali sono la diversificazione su molte aziende a livello globale, la facilità d'accesso, la possibilità di operare anche con capitali contenuti e i costi di gestione ridotti rispetto ai fondi tradizionali. Investire in questi indici permette di cogliere la crescita di un settore considerato strategico per il prossimo decennio.

Non mancano però i rischi: l'esposizione a settori giovani comporta una volatilità superiore rispetto a indici più consolidati. Innovazioni tecnologiche improvvise o modifiche nei criteri ESG degli indici possono influenzare in modo marcato la composizione dei portafogli. Anche la regolamentazione e gli incentivi pubblici evolvono rapidamente, rappresentando variabili da monitorare.

Idrogeno: la nuova frontiera degli investimenti energetici?

L'idrogeno si sta affermando come megatrend nell'ambito della transizione energetica, con applicazioni che spaziano dall'industria ai trasporti fino ai sistemi di stoccaggio e distribuzione dell'energia. Nel contesto europeo e globale, cresce l'interesse verso l'idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili, come alternativa pulita al gas e al petrolio.

Negli ultimi anni sono nati ETF dedicati alla Hydrogen Economy, come VanEck Vectors Hydrogen Economy e L&G Hydrogen Economy, che replicano indici focalizzati su società attive nella produzione, stoccaggio e distribuzione dell'idrogeno. L'investimento in questo comparto può essere realizzato anche acquistando azioni di aziende specializzate, ma occorre considerare la giovane età dei fondi tematici e la scarsità di dati storici affidabili.

I vantaggi potenziali dell'idrogeno riguardano la sua versatilità e il contributo alla riduzione delle emissioni, ma i rischi sono legati principalmente ai costi produttivi elevati, alle complessità logistiche e alle incertezze sulle tempistiche della diffusione su larga scala. Vista la fase di sviluppo, serve un'attenta valutazione del profilo di rischio e un approccio graduale nell'inserimento di questi strumenti in portafoglio.

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