Quando e in quali casi conviene effettuare i versamenti per ottenere la pensione per le casalinghe: i chiarimenti e i calcoli
Quali sono i casi e a chi conviene la pensione per casalinghe? Le casalinghe iscritte al Fondo Inps per poter ricevere la pensione devono raggiungere determinati requisiti fissati sia per età sia per contributi.
Stando, infatti, a quanto previsto dalle regole in vigore nel 2024, le casalinghe possono andare in pensione se hanno raggiunto almeno 57 anni di età e hanno versato almeno cinque anni di contributi (e in tal caso si arriva a percepire una pensione minima).
Ma vediamo di seguito quali sono i pro e i contro dei versamenti per avere la pensione per le casalinghe in base ai diversi casi.
Si tratta di versamenti che permettono anche a chi si dedica solo ai lavori di casa di percepire una sorta di pensione finale ma bisogna fare attenzione a quanto si versa e per quanto tempo.
Versando, infatti, 25 euro al mese per soli 5 anni si ottiene una pensione di appena 7 euro al mese ma solo al compimento dei 65 anni, perché per uscire prima a 57 anni la pensione spetta solo se l’importo maturato risulta 1,5 volte l’assegno sociale Inps che oggi è di 534,41 euro.
Dunque, più si versa e più si potrà avere di pensione.
Per avere un assegno di circa 500 euro al mese bisogna effettuare i versamenti per almeno 30 anni e non di 25 euro ma almeno di circa 300-350 euro al mese.
La possibilità di versare soldi nel fondo Inps per la pensione per le casalinghe è conveniente certamente per tutte coloro che si dedicano alle attività di casa perché riescono ad accumulare almeno un gruzzoletto da recuperare una volta raggiunta una determinata età.
Tuttavia, per poter effettivamente ricevere una pensione dignitosa non basta versare solo i 25 euro al mese obbligatoriamente previsti per soli 5 anni ma molti più soldi e per molti più anni.
Se si riescono a versare più soldi al mese e per molti anni, allora l'adesione al fondo conviene, In caso contrario, diventa poco conveniente.
In alternativa, si potrebbero versare i contributi volontari all’Inps per integrare i contributi da lavoro dipendente versati in modo da assicurarsi una buona pensione appena raggiunti i 67 anni.