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Cosa c' dietro il Festival di Sanremo? Tutto quello che falso e che fa girare milioni di euro

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Festival di Sanremo

Il Festival di Sanremo genera un impatto economico di oltre 245 milioni di euro, grazie a investimenti pubblicitari, diritti televisivi, sponsorizzazioni e indotto turistico.

Dietro le luci del palco del Festival di Sanremo e i riflettori puntati sugli artisti si cela un business multimilionario che coinvolge sponsor, case discografiche, network televisivi e persino l'indotto turistico della città di Sanremo. Ma quanto vale realmente il Festival? Quali sono i meccanismi economici che regolano il suo funzionamento? E quali sono le distorsioni e le false credenze che alimentano il mito di questa manifestazione?

  • Il Festival di Sanremo, un evento da centinaia di milioni di euro
  • Il Festival come macchina di sponsorizzazioni e branding

Il Festival di Sanremo, un evento da centinaia di milioni di euro

Il Festival di Sanremo genera un impatto economico di oltre 245 milioni di euro, grazie agli investimenti pubblicitari, ai diritti televisivi, alle sponsorizzazioni e all'indotto turistico. La Rai, che organizza l'evento, raccoglie introiti dalla vendita degli spazi pubblicitari, con spot che possono costare fino a 400.000 euro per 30 secondi di trasmissione durante la serata finale. La pubblicità televisiva legata alla kermesse porta nelle casse dell'emittente pubblica oltre 50 milioni di euro.

Le sponsorizzazioni ufficiali rappresentano un'altra voce nel bilancio del Festival. Ogni anno, marchi di moda, aziende di tecnologia e colossi dell'industria automobilistica si contendono la possibilità di essere presenti durante l'evento, con investimenti che possono superare i 10 milioni di euro a sponsor. Non va dimenticato il peso delle case discografiche, che finanziano la promozione degli artisti in gara e utilizzano il Festival come trampolino di lancio per nuove produzioni musicali.

Uno degli aspetti più importanti del Festival di Sanremo riguarda la selezione degli artisti in gara. Se da un lato si tratta ufficialmente di una competizione basata su criteri artistici, dall'altro non si può ignorare l'influenza delle grandi case discografiche, che dominano il mercato musicale e hanno un forte potere nel determinare chi partecipa e chi no. Universal Music, Warner Music e Sony Music sono tra le protagoniste della scena musicale italiana e internazionale, e la loro presenza si fa sentire anche nel contesto sanremese.

Gli artisti emergenti o indipendenti hanno spesso difficoltà ad accedere al palco dell'Ariston senza il supporto di una grande etichetta discografica. Il motivo? Le major controllano le dinamiche della promozione musicale e detengono una parte significativa dei diritti di distribuzione delle canzoni. Questo sistema porta spesso a scelte che non sempre rispecchiano il gusto del pubblico, ma piuttosto esigenze di marketing e vendite discografiche. Le classifiche di Spotify e i trend dei social media, inoltre, giocano un ruolo sempre più centrale, influenzando le decisioni sui cantanti in gara e sulle strategie promozionali adottate dalle etichette.

Il Festival come macchina di sponsorizzazioni e branding

Sanremo non è solo una gara musicale, ma un evento che coinvolge brand, aziende e sponsor pronti a investire ingenti somme per legare il proprio nome al Festival. Ogni edizione genera profitti record attraverso contratti pubblicitari e partnership commerciali, con il palco dell'Ariston che diventa una vetrina privilegiata per i marchi.

Uno degli esempi più recenti è la strategia di Rai Pubblicità, che nel 2025 ha rafforzato il legame tra lo spettacolo e le attività di marketing territoriali, coinvolgendo sponsor in eventi diffusi oltre il palco principale. Questo tipo di operazione permette di massimizzare la visibilità dei brand e di trasformare Sanremo in un fenomeno economico che va ben oltre la musica. Ogni dettaglio, dagli abiti degli artisti alle scenografie, è un'occasione di promozione studiata nei minimi dettagli.

Persino le performance degli artisti sono spesso influenzate da accordi commerciali: dalle scelte musicali alla selezione degli ospiti, molte decisioni vengono prese considerando le esigenze degli investitori e del pubblico target. Il Festival deve garantire ascolti elevati per giustificare gli investimenti pubblicitari e la presenza dei marchi più prestigiosi.

Se c'è un elemento che ogni anno accompagna il Festival, sono gli scandali e le polemiche. Discussioni, proteste e controversie sono parte integrante della manifestazione e spesso risultano essere pianificate o quantomeno incentivate per mantenere alta l'attenzione mediatica.

Gli esempi non mancano: negli anni passati, diversi episodi hanno attirato l'attenzione mediatica, da discussioni tra conduttori e artisti a dichiarazioni politiche controverse, spesso pronunciate proprio sul palco dell'Ariston. Ogni polemica porta con sé un'ondata di visibilità per il Festival, traducendosi in maggiore engagement sui social e un incremento delle vendite musicali degli artisti coinvolti.

Anche la selezione delle canzoni in gara segue logiche non sempre trasparenti. Se da un lato le giurie tecniche e popolari dovrebbero garantire equità, dall'altro emergono spesso dubbi sul peso reale delle case discografiche e dei network radiofonici, che influenzano le classifiche e le preferenze del pubblico.