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Cosa controlla l'Agenzia delle Entrate e i suoi reali poteri dopo le modifiche in vigore da quest'anno

di Marianna Quatraro pubblicato il
Cosa controlla entrate

Quali sono i controlli che possono essere effettuati dall’Agenzia delle Entrate e come da quest’anno con le ultime novitŕ

Quali sono i nuovi controlli e poteri dell’Agenzia delle Entrate dopo le ultime modifiche? L’Agenzia delle Entrate dispone di un ampio ventaglio di strumenti e poteri per gli accertamenti fiscali su tutti i contribuenti e spaziano dai controlli automatizzati delle dichiarazioni dei redditi fino alle verifiche più capillari. Vediamoli nel dettaglio.

  • Cosa può controllare l’Agenzia delle Entrate
  • Quali tipologie di controlli possono essere effettuate 

Cosa può controllare l’Agenzia delle Entrate

Sono diverse le attività su cui possono essere effettuati i controlli del Fisco e interessano soprattutto:
  • i conti correnti e qualsiasi altro rapporto bancario o postale;
  • le cassette di sicurezza;
  • i versamenti di contanti sul conto o bonifici ricevuti;
  • portafogli di titoli e di investimenti, soprattutto se esteri;
  • le dichiarazioni dei redditi, sia di 730 che del Modello PF Persone Fisiche (modello Unico);
  • assicurazioni;
  • per aziende e imprenditori anche prelievi di contanti se superiori a 1.000 euro al giorno o a 5.000 euro al mese;
  • le spese portate in detrazione o in deduzione fiscale;
  • i contratti di locazione registrati;
  • contratti di mutuo;
  • atti notarili (che sono tutti registrati) come le donazioni;
  • il corretto pagamento di tasse, imposte e tributi.

Quali tipologie di controlli possono essere effettuate 

Per scoprire le forme di evasione fiscale, fino alle frodi, l’Agenzia delle Entrate si serve di diverse tipologie di controlli che interessano tutti i contribuenti, dalle persone fisiche, alle società, ai diversi tipi di enti, ecc, e che avvengono anche in collaborazione con la Guardia di Finanza.

Ma non solo: può, infatti, attingere a banche dati interne ed esterne che permettono di accedere a tutti i dati dei contribuenti, dai dati catastali, a quelli del Pubblico Registro Automobilistico (PRA), a quelli dati dei conti correnti bancari. 

Si tratta di informazioni che confluiscono nell’Anagrafe Tributaria (un database dell’Agenzia) e permettono di incrociare i dati dichiarati dai contribuenti con quelli in suo possesso, individuando eventuali discordanze o incongruenze.

Entrando più nel dettaglio, ha, infatti, il Fisco ha il potere di effettuare con i controlli automatizzati un’analisi preliminare delle dichiarazioni dei redditi attraverso sistemi informatici avanzati, per ‘scoprire’ errori materiali o di calcolo, incongruenze nei dati dichiarati e mancati o tardivi versamenti delle imposte.

Se dai controlli automatizzati emergono delle incongruenze, possono essere avviati i controlli formali, con cui l’Agenzia invita il contribuente a presentare documenti e chiarimenti per provare la veridicità dei dati dichiarati.

Se, per esempio, un contribuente ha riportato diverse spese mediche detraibili, le Entrate possono richiedere le fatture e le ricevute che attestano l’effettiva spesa sostenuta.

Se anche dai controlli formali emergono dubbi di comportamenti elusivi o fraudolenti, l’Agenzia delle Entrate procedere con gli accertamenti esecutivi veri e propri, che possono implicare anche il diretto controllo da parte dei funzionari di documentazioni contabili e fiscali dei contribuenti.

Ci sono poi i controlli preventivi, che avvengono sulle dichiarazioni dei redditi, quando emergono elementi di incoerenza o quando il rimborso richiesto supera determinate soglie. 

Con particolare riferimento ai controlli sui conti correnti, l'Agenzia delle Entrate effettua da quest’anno verifiche usando il nuovo accertamento induttivo puro.

Si tratta di un tipo di controllo fiscale che viene adottato quando non si riescono a raccogliere le prove dirette di un’evasione fiscale. Dipende, dunque, da presunzioni derivanti dalle indagini bancarie. 

Se, per esempio, un contribuente ha movimenti sospetti o incoerenti con i redditi dichiarati, il Fisco può supporre che quelle somme siano legate a operazioni imponibili non dichiarate, come vendite o prestazioni professionali non registrate.

In tali casi, il contribuente viene invitato a chiarire le operazioni effettuate e l'onere della prova si sposta dal Fisco al contribuente. Spetta, infatti, a quest'ultimo dimostrare che le somme depositate sui conti bancari non sono redditi imponibili con prove concrete e dettagliate.

Altri tipi di controlli che possono essere effettuati dalle Entrate sono quelli sui crediti d’imposta e le agevolazioni fiscali, per capire se effettivamente i contribuenti che ne hanno beneficiato ne avevano effettivamente diritto secondo le disposizioni di legge.