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Cosa fare se la domanda per l'assegno di inclusione č stata rifiutata?

di Marianna Quatraro pubblicato il
assegno inclusione rifiutato

Quali sono i motivi per cui la domanda per avere l’assegno di inclusione puň essere rifiutata e quali sono le soluzioni per non perderlo

Cosa fare se la domanda per l'assegno di inclusione è stata rifiutata? Il primo gennaio 22024 il nuovo assegno di inclusione ha ufficialmente sostituito il reddito di cittadinanza per tutti coloro che sono senza lavoro e in difficoltà economica.

L’Inps ha spiegato che l’assegno di inclusione può essere riconosciuto solo a specifiche categorie di persone considerate non occupabili che sono, nel dettaglio, persone con disabilità o fragili, nuclei familiari con minorenni, over 60 o persone disabili e invalidi, e che abbiano un determinato valore Isee e reddito annuale. Le prime domande presentare per avere l’assegno di inclusione sono state accolte e i primi pagamenti partiti, ma molto domande sono state anche rifiutate. Vediamo perché e cosa fare nel caso di rifiuto della domanda presentata.

  • Domanda per assegno di inclusione rifiutata quali sono i motivi
  • Cosa fare se la domanda di assegno di inclusione è stata rifiutata e soluzioni possibili

Domanda per assegno di inclusione rifiutata quali sono i motivi

Alcune domande per avere l’assegno di inclusione sono state rifiutate, secondo quanto motivato dall’Inps, soprattutto per mancanza del requisito economico. Per avere accesso alla nuova misura di sostegno bisogna avere un valore Isee entro i 9.360 euro e un reddito familiare entro i 6.000 euro.

Ma, rispetto a quanto previsto per il riconoscimento del vecchio reddito di cittadinanza, sono cambiati i criteri per il calcolo del parametro di scala di equivalenza e si tratta di una modifica che per alcuni si è tradotta in superamento delle soglie reddituali previste per poter usufruire dell’assegno di inclusione.

In particolare, per l’assegno di inclusione nella scala di equivalenza non sono considerati i componenti maggiorenni occupabili e i minori hanno un peso inferiore rispetto a quanto era previsto per il reddito di cittadinanza e queste modifiche si traducono in una soglia di reddito più bassa per avere accesso all’assegno di inclusione rispetto al reddito di cittadinanza.

Inoltre, per avere l’assegno di inclusione, la casa di abitazione di proprietà non viene considerata solo se ha un valore Imu inferiore a 150 mila euro, mentre per avere il reddito di cittadinanza la prima casa adibita ad abitazione principale non veniva mai considerata.

Per accettare la domanda per avere l’assegno di inclusione e procedere al relativo pagamento, l’Inps verifica specifici requisiti e voci in particolare che sono su residenza, dati anagrafici, cittadinanza, beni di proprietà, sia mobiliari che immobiliari, sull’attività lavorativa svolta, composizione del nucleo familiare, redditi percepiti e valore Isee, eventuali dimissioni volontarie presentate nei 12 mesi precedenti alla domanda senza averne dato comunicazione all’Inps.

Per capire allora perché la domanda per avere l’assegno di inclusione è stata rifiutata bisogna innanzitutto consultare lo stato della domanda sul sito Inps o rivolgendosi Caf e patronati che ha provveduto all’invio della domanda.

La domanda per avere l’assegno di inclusione può essere stata rifiutata anche per mancata firma del Patto di attivazione digitale contestualmente alla presentazione della domanda. 

La domanda per avere l’assegno di inclusione può essere rifiutata anche per il sussistere o meno delle condizioni di fragilità previste.

Cosa fare se la domanda di assegno di inclusione è stata rifiutata e soluzioni possibili

Una volta capito l’eventuale motivo per cui è stata rifiutata la domanda per avere l’assegno di inclusione, bisogna capire quali sono le soluzioni possibili per averlo comunque e non rischiare di perderlo definitivamente.

Se, dunque, la domanda è stata rifiutata per il superamento del limite reddituale stabilito, solo se tra il 2022 e il 2023 si è subito un peggioramento della situazione economia familiare, la soluzione potrebbe essere quella di presentare l’Isee corrente in modo da aggiornare all’Inps la condizione economica del nucleo familiare, peggiorata, e rientrare nei requisiti reddituali stabiliti per avere accesso all’assegno di inclusione 2024.

Se, però, pur con l’Isee corrente non si rientra comunque nei limiti reddituali stabiliti, allora non si ha diritto proprio ad avere l’assegno di inclusione.

Se la domanda per avere l’assegno di inclusioneè statarifiutata anche per condizioni di fragilità previste, l’Inps spiega che, per avere l'assegno di inclusione, la condizione di svantaggio con relativo inserimento nei programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione deve essere stata accertata prima della domanda di presentare l’assegno di inclusione. 

Se questo passaggio non è stato fatto, allora potrebbe esser stato il motivo del rifiuto della domanda, per cui è possibile rivolgersi agli enti competenti per risolvere il problema e avere accesso all’assegno di inclusione. 

Per non perdere l’assegno di inclusione della mensilità di gennaio, l’Inps con un recente messaggio del 3 gennaio ha chiarito che per le domande presentate dopo il 7 gennaio ma entro il 31 gennaio il pagamento della mensilità di gennaio sarà disposto dal 15 febbraio, mentre dal 27 febbraio sarà messa in pagamento la mensilità corrente.
 

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