Milioni di ordini vengono spediti ogni giorno, ma una piccola percentuale finisce nel limbo dei pacchi persi.
Con l’espansione dell’e-commerce, il numero di pacchi smarriti o mai consegnati è in aumento con tanto di lamentele da parte dei consumatori. Questi disguidi possono tradursi in vere e proprie perdite economiche per gli acquirenti e danni reputazionali per i fornitori di servizi. Nonostante l’efficienza tecnologica e logistica, le dimensioni del fenomeno mostrano una realtà complessa e spesso trascurata. Ogni pacco perso racconta una storia che coinvolge ritardi, errori umani, smistamenti errati o problemi più sistemici nei processi logistici.
Secondo i dati più recenti, ogni anno in Italia migliaia di spedizioni non raggiungono il destinatario. Tra le cause ci sono errori nell’etichettatura, indirizzi incompleti e smarrimenti durante il trasporto. Anche le frodi, sia da parte di malintenzionati sia di clienti, contribuiscono al problema. Di fronte a una situazione così diffusa, molti consumatori si chiedono quali siano i loro diritti e come possano tutelarsi. Vediamo da vicino:
Alcuni pacchi finiscono invece in aste pubbliche o sono donati a enti benefici. Per esempio, Poste Italiane gestisce i pacchi non consegnabili attraverso un sistema centralizzato che prevede un tentativo di restituzione. Se non è possibile, il contenuto viene trattato secondo le normative che prevedono anche la distruzione, in particolare per beni deperibili.
Le piattaforme di e-commerce hanno comunque procedure interne per gestire i resi e i reclami. Quando l’acquisto avviene tra privati o tramite rivenditori meno conosciuti, le possibilità di recuperare il valore del prodotto possono ridursi drasticamente.
In Italia, la legislazione tutela solo in parte i consumatori attraverso il Codice del Consumo e le normative europee sui contratti a distanza. Se un pacco non arriva, il cliente ha diritto a un rimborso o a una nuova spedizione. La legge impone termini precisi per segnalare il problema, di solito entro 30 giorni dalla data di spedizione.
Nel caso in cui il venditore o il corriere non rispondano, il consumatore può ricorrere a strumenti alternativi come il reclamo scritto, da inviare tramite raccomandata o Pec. In casi estremi si può procedere attraverso associazioni di tutela dei consumatori o il giudice di pace, soprattutto se il valore del pacco è elevato.
Più precisamente, questa strada è consigliata per pacchi di valore superiore alla franchigia di risarcimento prevista dal contratto del corriere o per ottenere il rimborso di danni aggiuntivi, come spese sostenute o perdita di beni difficilmente sostituibili. Il giudice di pace è competente per controversie di valore limitato e consente una gestione più semplice e meno onerosa rispetto ad altri procedimenti giudiziari.
Ad esempio, il giudice di pace di Vicenza ha stabilito che il destinatario di un pacco non consegnato può agire in giudizio e richiedere un risarcimento danni al vettore, in questo caso Poste Italiane. Il giudice ha condannato Poste a risarcire 1.000 euro per il mancato recapito e ha spiegato che il contratto di trasporto è un contratto a favore di terzi e consente al destinatario di sostituirsi al mittente per far valere i propri diritti.
Secondo il giudice, il destinatario può agire in caso di mancata consegna, superamento dei termini di consegna o mancata riconsegna su richiesta. La richiesta di riconsegna non richiede particolari formalità e può essere effettuata anche mediante una citazione per danni notificata al vettore, come confermato dalla Corte di Cassazione .
Un altro diritto poco noto riguarda l’assicurazione delle spedizioni. Molti corrieri offrono la possibilità di assicurare i pacchi contro il rischio di smarrimento o danno. Anche se questo comporti un costo aggiuntivo da legare anche al peso della spedizione, è una forma di garanzia utile, soprattutto per prodotti di valore.
Per evitare il rischio di pacchi smarriti, è utile adottare alcune precauzioni. Inserire indirizzi completi e chiari, con numeri di telefono e dettagli utili, può fare la differenza. Quindi scegliere servizi di spedizione tracciabile consente di monitorare il percorso del pacco in tempo reale e aumentare le probabilità di recuperarlo in caso di smarrimento.
Molti esperti consigliano di conservare tutte le ricevute e i documenti relativi alla spedizione. Sono fondamentali per avviare procedure di reclamo o richiesta di rimborso. Anche scegliere corrieri affidabili o servizi postali consolidati può ridurre i rischi.