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I vantaggi per la rateizzazione cartelle e debiti Fisco con i Btp fuori dall'Isee

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i vantaggi previsti dalla esclusione dei Btp dal calcolo dell’Isee per i pagamenti rateizzati dei propri debiti con il Fisco: i chiarimenti

Quali sono i vantaggi per la rateizzazione di cartelle esattoriali derivanti dall’esclusione dal calcolo Isee dei Btp egli altri Titoli di Stato? E' stata ufficialmente approvata la misura che esclude dal calcolo dell'Isee i Btp e tutti gli altri Titoli di Stao (come Bot, Cct, ecc) ma anche i Buoni fruttiferi e i Libretti postali, fino ad un valore massimo di 50mila euro.

  • Al via a breve l’esclusione ufficiale dei Btp dall’Isee
  • Cosa cambia per la rateizzazione delle cartelle esattoriali dopo la cancellazione dei Btp dall’Isee

Al via a breve l’esclusione ufficiale dei Btp dall’Isee

La novità era stata, in realtà, inserita nella scorsa Manovra finanziaria 2024 ma non è mai diventata operativa. Solo ora sono stati compiuti passi in tal senso, per cui gli italiani si apprestano a calcolare diversamente il proprio valore Isee.

Precisiamo, però, che chi ha già rinnovato il proprio Indicatore all'inizio dell'anno, dovrà rifarlo per avere un valore adeguatamente calcolato in base alle ultime novità.

Escludere i Titoli di Stato e i Buoni fruttiferi dall'Isee è certamente vantaggioso per molti, perchè permette di abbassarne il valore e avere accesso a bonus di cui prima non si poteva usufruire o di averli in misura maggiore.

Tuttavia, l'importo massimo fissato a 50mila euro sta facendo un pò discutere. Sarebbe troppo alto e renderebbe basso l'Isee, con conseguente possibilità di beneficare di tante agevolazioni, a chi non si trova realmente in difficoltà economica. Ma non solo.  

Cosa cambia per la rateizzazione delle cartelle esattoriali dopo la cancellazione dei Btp dall’Isee

All’indomani dell’approvazione della nuova riforma della riscossione, la cancellazione dei Btp dall’Isee si traduce anche in vantaggi per la richiesta di piani di rateizzazione delle cartelle esattoriali più lunghi. Si può, infatti, arrivare fino a 120 rate per il pagamento dei propri debiti. Ma andiamo con ordine.

La riforma della riscossione ha stabilito che da quest’anno il numero massimo di rate mensili per regolarizzare le proprie situazioni debitorie con il Fisco passa dalle attuali 72 fino a 120 se il soggetto interessato dimostra di essere impossibilitato a saldare tutto.

Prima della riforma, il numero massimo di rate era di 72 per debiti fino a 120mila euro. Oltre tale quella soglia, la possibilità di rateizzazione era esclusivamente legata alla condizione di difficoltà documentata dall’Isee. 

In via straordinaria, si poteva estendere fino a 120 tranche per i casi di comprovata e grave situazione di difficoltà che accertava l’impossibilità di eseguire il pagamento secondo un piano di rateazione ordinario.

Per le persone fisiche e ditte individuali in regime fiscale semplificato, la condizione era che l’importo della rata fosse superiore al 20% del reddito mensile risultante dall’Isee.

La nuova riforma stabilisce, invece, che nei casi di difficoltà dichiarata (ma non dimostrata) e quando i debiti sono entro il valore di 120mila euro, le rate possono essere: 

  • 84 per chi chiede la rateizzazione nel 2025 e 2026; 
  • 96 nel biennio successivo; 
  • 108 dal primo gennaio 2029.
Se la cifra da ripagare è inferiore ai 120mila euro e il contribuente documenta la sua condizione di crisi, le rate possono arrivare fino a 120 già nel 2025 e 2026. 

I contribuenti che, invece, documentano la situazione di forte difficoltà economica ma hanno debiti per oltre 120mila euro potranno effettuare i dovuti pagamenti in 10 anni.