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Cosa succede dopo il discarico delle cartelle esattoriali? Possono essere ancora recuperate? Da chi e come?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Arretrato delle cartelle esattoriali

Per focalizzare l'attività di riscossione sui crediti con maggiori probabilità di recupero, viene stabilito un piano annuale delle attività di recupero condotte dall'Agenzia delle entrate.

Ridurre l'accumulo di debiti fiscali, che ha raggiunto la cifra di 1.200 miliardi di euro, evitare che si ripresenti una situazione analoga in futuro e rendere la riscossione più rapida ed efficiente e con il discarico delle cartelle esattoriali che gioca un ruolo centrale. Con questi obiettivi, il Consiglio dei ministri ha approvato il decimo decreto della delega fiscale. Con i quattro decreti già approvati in via preliminare e in attesa di pareri e della seconda lettura (incluso quello del bonus Befana), la riforma senza costi aggiuntivi è quasi completa.

Due le misure chiave: l'estensione del periodo per saldare i debiti fiscali, con un graduale passaggio dalle attuali 72 a un massimo di 120 rate mensili su un arco di 10 anni, e l'annullamento automatico delle cartelle non riscosse entro 5 anni. Ecco le novità:

  • Discarico delle cartelle esattoriali, cosa succede dopo averlo fatto
  • La questione dell'arretrato delle cartelle esattoriali 2024

Discarico delle cartelle esattoriali, cosa succede dopo averlo fatto

A partire dal primo gennaio 2025, le quote affidate all'Agenzia delle entrate-riscossione che non verranno recuperate entro il 31 dicembre del quinto anno successivo all'affidamento saranno automaticamente annullate.

Per focalizzare l'attività di riscossione sui crediti con maggiori probabilità di recupero, viene stabilito un piano annuale delle attività di recupero condotte dall'Agenzia delle entrate, da includere nella convenzione tra il Ministero dell'Economia e l'Agenzia delle entrate. Dal primo gennaio 2025 entrerà in vigore l'annullamento automatico delle cartelle dopo cinque anni. In pratica, dopo cinque anni di tentativi falliti di riscossione, l'agente restituirà la cartella all'ente emittente.

Per i carichi affidati nel 2025, l'annullamento automatico scatterà il 31 dicembre 2030, per quelli affidati nel 2026 scatterà il 31 dicembre 2031, e così via. A quel punto, l'ente creditore potrà tentare di incassare il credito autonomamente, magari affidandosi a enti privati di riscossione e cartolarizzando il credito, una novità introdotta dopo l'esame parlamentare.

La questione dell'arretrato delle cartelle esattoriali 2024

Sempre a proposito del discarico delle cartelle esattoriali, per quanto riguarda l'arretrato, viene creata una commissione dedicata che analizza il magazzino e riferisce al ministro dell'Economia, proponendo soluzioni con scadenze precise. Per i contribuenti che devono sanare i debiti fiscali, il decreto introduce un'importante novità: la semplificazione e l'estensione della rateizzazione.

Nel prossimo anno e nel 2026, per i debiti fino a 120.000 euro, sarà possibile una dilazione in 84 rate mensili anziché le attuali 72. Nel 2027 e 2028 si potrà optare per 96 rate, mentre dal 2029 si arriverà fino a 108 rate. Dal 2031, a semplice richiesta, sarà possibile dilazionare ulteriormente fino a 120 rate mensili.

Per i debiti superiori a 120.000 euro, il contribuente dovrà dimostrare una situazione di difficoltà economico-finanziaria per ottenere lo stesso numero di rate, come previsto dalla legislazione vigente per la cosiddetta rateazione straordinaria. Questa misura, sebbene necessaria, ha un impatto sui conti pubblici ed è stata resa graduale. La relazione tecnica stima un costo complessivo dal 2025 al 2037 di circa 2,5 miliardi, coperti con il fondo taglia tasse.