Il decreto riscossione propone una procedura volta a svuotare il cassetto di crediti difficili o impossibili da riscuotere.
Il decreto legislativo sul riordino del sistema nazionale della riscossione, in discussione preliminare nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri dell'11 marzo, prevede che le quote affidate all'Agenzia delle entrate a partire dal primo gennaio 2025 e non riscosse entro i successivi 5 anni possano essere automaticamente discaricate dal cosiddetto magazzino della riscossione.
Stando a quanto previsto dal governo, All'interno della delega fiscale, l'Agenzia delle entrate può comunicare in qualsiasi momento all'ente creditore il discarico anticipato delle quote in situazioni quali la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale del debitore, o l'assenza di beni aggredibili per il pagamento del debito fiscale.
Fino alla prescrizione del diritto di credito, la riscossione coattiva delle somme stralciate può essere gestita direttamente dall'ente creditore o affidata a soggetti privati selezionati tramite gara pubblica. In alternativa, il credito può essere temporaneamente riaffidato per due anni all'Agenzia delle entrate con l'obiettivo di recuperare il credito in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore.
Nel caso di discarico anticipato delle cartelle e fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento, l'ente creditore può riaffidare le somme stralciate all'Agenzia delle entrate comunicandole i beni del debitore da aggredire. Qualora la riscossione risulti infruttuosa, lo stralcio automatico avviene il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento.
Ricordando che il provvedimento fa il paio con la nuova rateizzazione cartelle fiscali dal 2025, viene stabilito che trascorsi i 5 anni, le somme non saranno soggette a stralcio, ma l'ente creditore avrà a disposizione tre opzioni alternative: gestire autonomamente la riscossione coattiva delle somme stralciate, affidare tale compito a soggetti privati tramite procedura di gara pubblica, o riaffidare il compito all'Agenzia delle entrate per un periodo di due anni nel caso in cui vengano identificati nuovi e significativi elementi reddituali del debitore.
Per i debiti affidati alla riscossione negli anni precedenti fino al 2000, sarà istituita una Commissione presieduta da un magistrato della Corte dei Conti, incaricata di proporre soluzioni legislative per affrontare il carico di lavoro del magazzino della riscossione. Questa iniziativa si rende necessaria poiché al 31 dicembre 2023 il magazzino della riscossione ammonta a oltre 1.200 miliardi di euro. L'importanza di svuotare questa mole di lavoro, che comprende anche debitori deceduti, nullatenenti e non rintracciabili, risiede nella volontà di razionalizzare il processo di riscossione.