Al via, molto probabilmente, un nuovo condono fiscale per agevolare i contribuenti nel pagamento dei propri debiti fiscali: come funziona e per chi vale
Per chi e come sarà nuovo condono fiscale tra poco al via e quali sono tutte le sanatorie e rottamazioni cartelle già ora in vigore? Il vicepremier Matteo Salvini propone una novità di saldo e stralcio per agevolare i contribuenti nel pagamento di propri debiti fiscali. Si tratta di una proposta che è stata accolta in maniera controversa e dubbiosa, sia dalla maggioranza che dall’opposizione, con appoggio, però, totale da parte del ‘collega’ Antonio Tajani che ha rassicurato sul fatto che la novità non sarebbe gratuita ma prevederebbe comunque pagamenti.
Secondo Salvini, si tratterebbe di una ulteriore novità fiscale che permetterebbe di aiutare coloro che hanno dichiarato il debito ma non sono stati in grado di pagare le tasse e, allo stesso tempo, permetterebbe allo Stato di recuperare risorse che altrimenti resterebbero inesigibili.
La proposta di Salvini è quella di versare il 10% dell’imposta evasa senza sanzioni e interessi per cartelle esattoriali di importi fino a 30mila euro ma potrebbe interessare solo chi ha redditi imponibili compresi entro una certa soglia, si pensa tra i 40 e i 50mila euro di media negli ultimi quattro anni.
E’, però, anche possibile che, per evitare di sostenere i contribuenti infedeli e abituati a non pagare, si potrebbe riservare il nuovo eventuale condono fiscale solo a chi versa in effettive condizioni di difficoltà economica secondo quanto attestato da relativo valore Isee.
Il nuovo condono proposto da Salvini, e che potrebbe essere al via tra poco se approvato nel breve tempo, sarebbe una ulteriore misure contro l’evasione fiscale che permetterebbe allo Stato di recuperare ulteriori soldi per la prossima Manovra.
Stesso obiettivo avrebbe l’ulteriore proposta, sempre avanzata dal ministro Salvini, che dovrebbe prevedere sconti per le sanzioni per violazioni sugli scontrini elettronici per il periodo dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023 e che si pone come ravvedimento operoso (non come sanatoria come inizialmente previsto).
Il testo iniziale del Decreto energia prevedeva, infatti, la possibilità per i titolari di partita Iva di versare la sanzione ridotta a un diciottesimo e la relativa imposta, con un minimo pari a 2.000 euro complessivi, m con l’approvazione ufficiale del nuovo Decreto, la sanatoria è stata sostituita dalla possibilità di regolarizzare con il ravvedimento operoso le sanzioni per le violazioni commesse in materia di certificazioni dei corrispettivi e nel caso di errori o omissioni commesse nel periodo dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023, contestate dall’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre.
Nell’attesa di approvazione del nuovo condono fiscale proposto dal vicepremier Salvini, sono già diverse le sanatorie fiscali in vigore che permettono ai contribuenti di pagare i propri debiti in maniera agevolata.
Fino al prossimo 31 ottobre 2023 è possibile ancora aderire alla sanatoria che permette di pagare alcune tipologie di cartelle solo con 200 euro in misura fissa (o in due rate o in un’unica soluzione) ma che vale solo per regolarizzare violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022.
Possono aderire a questa sanatoria fiscale solo i contribuenti che ricevono avvisi o cartelle per violazioni formali, per esempio per irregolarità formali relative a imposte sui redditi, Iva e Irap commesse fino al 31 ottobre 2022.
Le violazioni formali per cui è possibile pagare 200 euro, come chiarito dalle Entrate, sono le seguenti:
Chi non dovesse ricevere esito positivo di accettazione della domanda per aderire alla rottamazione quater 2023 può presentare ricorso contro il Fisco per esservi riammesso e presso sedi differenti in base alle competenze: per somme escluse che non rientrano nella normativa, è possibile presentare ricorso con procedura ordinaria; per l’impugnazione di tributi ci si deve rivolgere alla Corte di giustizia tributaria competente per territorio; per contributi previdenziali ci si deve rivolgere al giudice del Lavoro.
Se la risposta al ricorso dovesse essere positiva, il soggetto in debito potrà ancora aderire alla rottamazione 2023 e pagare in maniera agevolata cartelle e multe.