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Decreto Salta file nella sanità approvato. Il testo finale con le misure ufficiali e modifiche

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Sanità e salta file

La nuova legge mira a garantire tempi di attesa più brevi e un accesso più facile alle prestazioni sanitarie, migliorando la qualità del servizio per tutti i cittadini.

Votato e approvato ufficialmente il decreto Salta file nella sanità che sarà in Gazzetta Ufficiale etra 24 ore. Tra le principali novità, il decreto prevede la creazione di una piattaforma nazionale presso l'Agenas per monitorare i tempi di attesa delle prestazioni sanitarie. Questo strumento mira a migliorare la trasparenza e l'efficienza nel sistema sanitario.

Le strutture pubbliche e private convenzionate saranno riunite in un Centro unico di prenotazione (Cup) regionale o interregionale. Questo raggruppamento punta a semplificare l'accesso ai servizi sanitari e ridurre i tempi di attesa per i pazienti. Per quanto riguarda i controlli, il decreto modifica il ruolo del ministero della Salute. In caso di attese eccessive, non sarà più il ministero a intervenire direttamente. Saranno i Ruas, i nuovi responsabili unici regionali dell'assistenza sanitaria, a monitorare e gestire la situazione. Questo cambiamento punta a responsabilizzare maggiormente le autorità sanitarie regionali, migliorando la gestione locale delle liste d'attesa.

  • Cosa cambia con l'approvazione del decreto Salta file
  • Ma c'è chi esprime perplessità

Cosa cambia con l'approvazione del decreto Salta file

Una delle principali novità introdotte nel decreto Salta file nella sanità è la piattaforma nazionale gestita da Agenas, che faciliterà l'accesso ai servizi sanitari, il monitoraggio delle liste d'attesa e il coordinamento delle prenotazioni. Parallelamente, il decreto prevede la creazione di un Cup a livello regionale o infraregionale. Questo sistema centralizzato permetterà ai pazienti di gestire prenotazioni, conferme e cancellazioni di appuntamenti, anche da remoto. Il Cup coprirà una vasta gamma di servizi, tra cui prestazioni urgenti, assistenza consultoriale, progetti di screening e gestione della cronicità.

Per ridurre i ritardi nelle prestazioni sanitarie, il decreto introduce la norma salta fila, che prevede l'aumento della disponibilità di ambulatori e laboratori, l'estensione degli orari di servizio e l'uso di strutture private. Chi non si presenta a una visita prenotata senza preavviso sarà tenuto a pagare un ticket, incentivando la cancellazione tempestiva e liberando così posti per altri pazienti.

Per far fronte alla crescente domanda di prestazioni, il decreto modifica il tetto di spesa per le assunzioni nel settore sanitario. Nel 2024, il limite verrà aumentato al 15% del Fondo sanitario regionale e dal 2025 sarà completamente abolito, permettendo una maggiore flessibilità nelle assunzioni. Inoltre, per compensare l'aumento del carico di lavoro e incentivare la riduzione delle liste d'attesa, il decreto introduce una tassazione agevolata sugli straordinari per i medici ospedalieri, applicando una flat tax al 15%.

Queste misure puntano a migliorare l'efficienza e la trasparenza del sistema sanitario, garantendo un accesso più rapido e organizzato alle prestazioni. La piattaforma Agenas, il Cup centralizzato e le nuove disposizioni per il personale sanitario sono strumenti chiave per affrontare le sfide delle liste d'attesa e migliorare l'esperienza dei pazienti.

Ma c'è chi esprime perplessità

La Fondazione Gimbe, nota organizzazione di ricerca indipendente nel settore sanitario, ha sollevato forti preoccupazioni riguardo all'ampliamento dei servizi sanitari nel weekend. Secondo l'organizzazione, questa misura potrebbe mettere sotto pressione il personale sanitario e violare le normative europee sul riposo. L'opposizione ha espresso critiche severe, definendo il provvedimento uno spot pre-elettorale che non risolve il problema delle liste d'attesa.

Le dichiarazioni della Fondazione Gimbe e dell'opposizione mettono in luce le profonde preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del nuovo provvedimento. La necessità di un incremento degli organici e di maggiori investimenti nel SSN emerge come un punto centrale per evitare l'ulteriore deterioramento delle condizioni di lavoro del personale sanitario e garantire un servizio sanitario equo e accessibile a tutti.