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Depuratori d'acqua domestica, le differenti tipologie in vendita con relative funzioni, caratteristiche e costi

di Marianna Quatraro pubblicato il
depuratori acqua domestica

Cosa cambia tra le diverse tipologie di depuratori d’acqua domestica, come funzionano e quali sono i prezzi medi di vendita

Quali sono i diversi depuratori d'acqua domestica in vendita e quanto costano? Se è vero che l’acqua potabile è decisamente sicura da bere perché molto controllata e costantemente sottoposta a rigide verifiche da parte dei gestori delle reti idriche, ciò che può danneggiarne la qualità e la sicurezza possono essere può essere la mancata pulizia e manutenzione delle tubature domestiche.

Per evitare di bere l’acqua del rubinetto che potrebbe risultare non proprio salutare, sono sempre più gli italiani che optano per l’installazione di depuratori di acqua domestica invece che acquistare acqua in bottiglia. Vediamo quale scegliere. 

  • Quali sono le tipologie di depuratori d’acqua domestica e quali funzioni e caratteristiche hanno
  • Quanto costano i depuratori d’acqua domestica

Quali sono le tipologie di depuratori d’acqua domestica e quali funzioni e caratteristiche hanno

Ci sono diverse tipologie di depuratori d’acqua domestica in commercio.

Si tratta di sistemi di filtraggio che cambiano anche a seconda che siano per la singola casa privata o per un condominio.

Installando un depuratore d’acqua in casa si ottiene sempre un’acqua depurata, inodore, insapore e trasparente, ottima sia per il consumo quotidiano che per l’igiene personale.


Tra le più diffuse tipologie di depuratori in vendita ci sono:

  • i depuratori a osmosi inversa, che filtrano l’acqua potabile da qualsiasi sostanza nociva, come calcare, contaminanti e agenti inquinanti, che vengono trattenuti da una membrana osmotica molto sottile, mentre la parte dell’acqua più pura scorre senza problemi fino ad essere bevuta;
  • i depuratori con sistema di purificazione magnetica, che sono dotati di un acceleratore ionico magnetico per generare campi potenti con cui eliminare il calcare e mantenere allo stesso intatte le proprietà organolettiche e i minerali dell’acqua;
  • i depuratori con filtri a carboni attivi, che invece purificano l’acqua di casa da sostanze inquinanti più importanti e maggiori, come sedimenti e alghe presenti all’interno di conduttore e tubazioni, ma non sono in grado di ridurre il calcare;
  • i depuratori con addizionatore di anidride carbonica, che sono quelli che si usano per avere l’acqua frizzante a casa, perchè aggiungono l’anidride carbonica all’acqua che scorre dal rubinetto della propria abitazione, filtrandone i germi.
Ci sono poi anche sistemi più 'piccoli' per cui si può optare per depurare l'acqua di casa, come le caraffe filtranti e i filtri per il rubinetto.

Nel primo caso si tratta di un sistema di filtraggio che permette di migliorare la qualità e il gusto dell’acqua da bere agendo sulla durezza (riducendone il calcare) e i nitrati, mentre i filtri per il rubinetto si avvitano, appunto, direttamente al rubinetto, integrano una cartuccia filtrante da cui passa l’acqua e ne rimuovono i composti del cloro, ma non agiscono allo stesso modo su calcare, nitrati e metalli.

Quanto costano i depuratori d’acqua domestica

I costi dei depuratori di acqua domestica sono molto variabili e che possono arrivare ad essere molto elevati. 

Si parta da appena 30-40 euro per le caraffe filtranti e i filtri per il rubinetto ma si arriva a centinaia e fino a oltre 2mila euro per un sistema più avanzato.

Per esempio, un depuratore d’acqua a osmosi inversa ha un costo che oscilla di solito tra i 2.200 e i 2.600 euro. 

Per un depuratore con filtri a carboni attivi, i prezzi cambiano ancora, oscillando tra i circa 700 euro e anche oltre i 3mila euro.

Si aggirano, invece, sui mille euro mediamente i costi per installare depuratori con sistema di purificazione magnetica, mentre per avere quelli con addizionatore di anidride carbonica bisogna pagare circa 200-300 euro. 

Precisiamo che per l'installazione di depuratori di acqua domestica è possibile usufruire del credito di imposta al 50% delle spese sostenute fino a 1.000 euro per ogni unità immobiliare o esercizio commerciale (e fino a 5mila euro per gli esercizi pubblici).