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Di quanto scenderŕ rata del mutuo ogni mese da marzo-dicembre 2024? Calcolo ed esempi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rata del mutuo, come scenderŕ

In vista si prospetta una riduzione delle rate dei mutui, offrendo un respiro di sollievo per coloro che devono far fronte ai pagamenti.

Entro la fine dell'anno diverse banche potrebbero ridurre di circa 100 euro al mese la rata di mutui a tasso variabile. Si tratta di un sollievo per i titolari di tali mutui, che hanno subito aumenti nelle rate mensili. In un nuovo scenario economico, le banche si preparano a implementare una serie di riduzioni delle rate mensili, iniziando con un decremento di circa 10 euro a partire da aprile, seguito da una diminuzione di 100 euro al mese entro la fine del 2024 e ulteriori 120 euro al mese entro l'estate del 2025.

Le banche hanno già avviato la riduzione delle rate dei mutui indicizzati all'Euribor a sei mesi; è previsto che agiranno allo stesso modo per quelli indicizzati a dodici mesi a partire da maggio o giugno di quest'anno. Oggi l'Euribor a dodici mesi si attesta intorno al 3,69%, in calo rispetto al 3,679% di dicembre, al 4,022% di novembre e al 4,160% di ottobre.

Questo trend negativo nei tassi di interesse sta finalmente influenzando positivamente l'andamento delle rate mensili sia per i titolari di mutui a tasso variabile esistenti che per coloro che intendono stipulare un nuovo mutuo a tasso fisso. Vediamo meglio:

  • Rata del mutuo, come scenderà tra marzo e dicembre 2024
  • Così sta cambiando il trend dei mutui

Rata del mutuo, come scenderà tra marzo e dicembre 2024

Si prospetta una riduzione delle rate dei mutui tra marzo e dicembre 2024, offrendo un respiro di sollievo per coloro che devono far fronte ai pagamenti. L'atteso ribasso dei tassi di interesse entro l'anno costituisce una buona notizia per i titolari di finanziamenti, secondo le proiezioni dei Futures sugli Euribor, che riflettono le aspettative di mercato. Facile.it ha analizzato tali previsioni, rilevando che le rate dei mutui variabili in Italia potrebbero iniziare a diminuire a partire dal secondo trimestre del 2024, con una riduzione di circa 10 euro per un finanziamento medio, per poi scendere a quasi 100 euro entro la fine dell'anno e ulteriori 120 euro entro giugno del 2025.

Nel dettaglio, considerando la rata di un mutuo medio variabile recentemente sottoscritto (126.000 euro per 25 anni, Ltv 70%, stipulato a gennaio 2022), si è osservato che l'importo dovuto nel dicembre 2023 ha superato i 750 euro. Secondo le previsioni dei Futures ci sarà un'inversione di tendenza imminente: l'importo potrebbe scendere a circa 740 euro nel secondo trimestre del 2024, per poi diminuire ulteriormente di 30 euro nel terzo trimestre e attestarsi intorno ai 660 euro entro la fine dell'anno, corrispondendo a una riduzione di quasi 100 euro rispetto alla rata di dicembre 2023. Proiettando fino a giugno 2025, si stima che la rata possa scendere a circa 630 euro, con una riduzione complessiva di circa 120 euro.

L'aumento dei tassi di interesse registrato nel corso dell'anno scorso ha influenzato diversi aspetti legati ai finanziamenti, tra cui l'entità delle richieste medie, che nel 2023 è diminuita del 8% rispetto al 2022, attestandosi a 127.595 euro. Nonostante la diminuzione degli importi richiesti, l'aumento dei tassi di interesse ha comportato un incremento del 13% della rata media per i nuovi mutui, che è passata da 612 euro nel 2022 a 695 euro. La durata media del piano di ammortamento e il valore medio dell'immobile oggetto di mutuo sono rimasti stabili, mentre è diminuito il Loan To Value, passando dal 76% del 2022 al 71% del 2023.

Così sta cambiando il trend dei mutui

Nel luglio 2022, la Banca centrale europea, sotto la guida di Christine Lagarde, ha introdotto significative modifiche alla sua politica monetaria al fine di affrontare le sfide economiche derivanti dalla crisi post-pandemia. Dopo sei anni di tassi di interesse vicini allo zero o addirittura negativi, la Bce ha avviato un ciclo di aumenti dei tassi di interesse al fine di contenere l'inflazione. Da allora, ha attuato dieci aumenti dei tassi di interesse, portandoli dallo 0% al livello attuale del 4,5%.

Questa politica monetaria restrittiva ha comportato un aumento generale del costo del credito in tutta l'Eurozona, incluso in Italia, e ha determinato un incremento dei tassi dei mutui a tasso variabile. Questi mutui vedono il loro costo aggiornarsi in base alle variazioni dei tassi di interesse. Nel periodo menzionato, i mutui a tasso variabile sono diventati più costosi in media di circa 200 euro al mese, generando un'ampia richiesta da parte dei clienti di negoziare con le banche per modificare le condizioni dei prestiti o per effettuare una surroga mutuo.

Al fine di evitare la trasformazione dei mutui da variabili a fissi, diverse banche hanno deciso di trattare con i propri clienti per ridurre il differenziale di interesse, ossia gli interessi aggiunti all'Euribor per calcolare la rata del mutuo. Questo differenziale varia in base al rapporto individuale di ciascun cliente con la banca, considerando i prodotti finanziari sottoscritti come assicurazioni o fondi di investimento. Le oscillazioni di questo differenziale possono variare da un quarto di punto percentuale, per mutui concessi anni fa, fino a superare i tre punti percentuali.

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