Sono diversi i milioni pagati dall’Inps ai pensionati per il riconoscimento di diritti inespressi mai richiesti: i dati della Spi-Cgil e come fare ad avere gli aumenti
Quanto è stato recuperato dal pagamento dei diritti inespressi dall’Inps? Sono diversi i pensionati che prendono una pensione bassa o anche inferiore a quella che dovrebbero in realtà percepire.
Il trattamento ridotto a volte deriva dal mancato pagamento dei cosiddetti diritti inespressi. Si tratta di tipologie di diritti che spettano al pensionato ma che devono essere espressamente richieste tramite presentazione dell’apposita domanda in modo che l’Inps possa erogarli.
Sono, però, tantissimi coloro che non sanno cosa siano, quando chiederli e come averli. Ma grazie ai controlli della Spi Cgil e delle successive richieste di risarcimenti, i pensionati hanno ricevuto milioni.
I pagamenti hanno interessato soprattutto l’integrazione al trattamento minimo, la quattordicesima, le maggiorazioni sociali, l’assegno al nucleo familiare. Stando a quanto emerso dai dati, i diritti inespressi riguardano soprattutto le pensionate (nell'80%) che percepiscono assegni inferiori a 750 euro lordi al mese.
Secondo quanto spiegato dalla segreteria della Cgil Veneto, i risarcimenti sono stati la conseguenza di controlli capillari della documentazione previdenziale, che è molto importante perché permette di capire quali sono i pagamenti che devono avvenire su richiesta dei soggetti interessati, ma che essi non conoscono e quindi non richiedono, considerando che per avere i diritti inespressi bisogna richiederli.
Rientrano tra i diritti inespressi delle pensioni che devono essere richiesti per ottenere una pensione mensile più alta trattamenti come:
Solo dopo l'invio della richiesta, l'Inps può procedere al ricalcolo del trattamento dovuto, prevedendo gli aumenti dovuti per il diritto inespresso riconosciuto.