Il panorama delle misure di sostegno al reddito cambia nel 2026, interessando direttamente chi beneficia della DIS-COLL, la principale tutela economica per i collaboratori iscritti alla Gestione Separata INPS. Con la nuova legge di Bilancio 2026 e i recenti decreti in materia di politiche attive del lavoro, si definisce una rete di tutele e responsabilità che coinvolge lavoratori, imprese, enti pubblici e piattaforme digitali come il SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa). Si afferma con forza la logica della condizionalità: ricevere un sussidio come la DIS-COLL comporta impegni precisi, fra cui la partecipazione a percorsi di formazione e la disponibilità effettiva alla ricollocazione lavorativa. Queste novità riflettono la tendenza della politica italiana, in linea con il contesto europeo, a integrare la protezione sociale con strategie attive di reinserimento occupazionale. Nuovi obblighi, requisiti più precisi e un rafforzato sistema di controlli impongono a tutti i beneficiari una maggiore attenzione nel rispettare le regole, pena la perdita del beneficio. Dal 2026, l’accesso e la gestione delle indennità sono sempre più digitalizzati e trasparenti, a vantaggio di chi dimostra partecipazione responsabile alle politiche attive, formazione e ricerca di lavoro.
DIS-COLL: cos’è, destinatari e requisiti di accesso aggiornati
L’indennità DIS-COLL è una misura strutturale rivolta a chi ha perso involontariamente il lavoro e appartiene alla platea degli iscritti alla Gestione Separata INPS. Si rivolge in particolare ai collaboratori coordinati e continuativi, inclusi i contratti a progetto, agli assegnisti di ricerca e ai dottorandi con borsa di studio, così come normato dal d.lgs. 22/2015, art. 15 e dalle successive modifiche legislative.
Esclusi invece: i titolari di pensione, i soggetti con partita IVA attiva, amministratori, sindaci o revisori di società, e chi svolge funzione analoga in associazioni o enti. L’accesso richiede specifici requisiti:
- Stato di disoccupazione al momento della domanda;
- Perdita involontaria dell’occupazione (non dovuta a dimissioni volontarie);
- Almeno un mese di contribuzione, accreditato tra il 1° gennaio dell’anno precedente la fine del rapporto e il giorno di cessazione stessa;
- Iscrizione esclusiva alla Gestione Separata al momento della presentazione;
Il quadro dei requisiti rimane stabile rispetto agli anni precedenti, ma si prevede una
centralità crescente del SIISL e una verifica più stringente sulla partecipazione alle politiche attive del lavoro. Chi presenta la domanda è automaticamente inserito nel sistema informativo nazionale e si impegna alla sottoscrizione del Patto di Servizio personalizzato con il Centro per l’Impiego.
Calcolo, durata, importi e modalità di richiesta della DIS-COLL nel 2026
L’indennità riconosciuta ai collaboratori disoccupati si caratterizza per alcuni parametri chiave:
- Calcolo: l’importo mensile corrisponde al 75% del reddito medio mensile (imponibile ai fini previdenziali), se pari o inferiore al limite stabilito annualmente dall’INPS (per il 2025: 1.436,61 euro);
- Per redditi superiori, si aggiunge il 25% della differenza tra il reddito medio e il limite alle somme liquidate.
- Importo massimo: nel 2025 fissato in 1.562,82 euro, aggiornato annualmente secondo l’indice ISTAT.
- Decurtazione progressiva: dal sesto mese di fruizione l’indennità si riduce del 3% ogni mese.
Durata: il diritto è riconosciuto per un numero di mesi pari ai periodi di contribuzione maturati tra il 1° gennaio dell’anno precedente la cessazione e il giorno effettivo di fine lavoro, con durata massima di 12 mesi. Non si conteggiano i periodi già utilizzati per altre erogazioni DIS-COLL.
Modalità di richiesta:
- Domanda da inoltrare online all’INPS entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro o dalle eventuali indennità di maternità o degenza ospedaliera;
- È possibile rivolgersi anche a patronati o utilizzare il contact center INPS per assistenza;
- Il pagamento avviene tramite accredito bancario/postale, libretto postale o bonifico domiciliato.
In caso di nuova occupazione subordinata di durata superiore a cinque giorni, di mancata comunicazione di nuovi redditi da lavoro autonomo o di inadempimenti formativi, si può decadere dalla prestazione, secondo quanto previsto dalle normative vigenti.
Siisl e formazione obbligatoria: cosa cambia per i beneficiari della DIS-COLL con le nuove regole
L’anno 2026 marca l’ingresso in vigore del SIISL come cuore digitale delle politiche attive per i disoccupati beneficiari di indennità. Dal 1° gennaio i percettori della DIS-COLL sono tenuti a:
- Completare la registrazione obbligatoria alla piattaforma SIISL, inserendo il proprio curriculum vitae;
- Firmare il Patto di attivazione digitale e il Patto di Servizio personalizzato entro i tempi prestabiliti (rispettivamente, 15 e 45 giorni);
- Partecipare attivamente ai percorsi di orientamento, formazione e politica attiva del lavoro previsti dal Programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori).
La formazione diventa requisito inderogabile: il programma GOL – rimodulato con scadenza al 30 giugno 2026 – impone la partecipazione obbligatoria a tutti i soggetti attivabili sotto i 60 anni, secondo i percorsi stabiliti dal Centro per l’Impiego.
Chi non rispetta appuntamenti, lezioni o verifica delle competenze rischia la sospensione o la decadenza totale della misura.
La piattaforma SIISL assume così due ruoli:
- Strumento operativo per candidarsi, monitorare offerte, aderire ai corsi, fornire riscontro digitale agli obblighi;
- Mezzo di tracciamento per Centri per l’Impiego e INPS, che ricevono segnalazioni automatiche sugli inadempienti, accelerando le verifiche e i provvedimenti sanzionatori.
Le nuove regole rendono impossibile rimanere passivi:
per continuare a percepire le indennità, la partecipazione a ogni step dei percorsi formativi è costantemente monitorata e verificata, senza eccezioni. La digitalizzazione ha quindi effetti diretti sull’automazione dei controlli e sulla trasparenza delle procedure.
Sanzioni, decadenza e obblighi per non perdere la DIS-COLL dal 2026
L’impianto sanzionatorio della riforma 2026 punta a prevenire abusi e passività, introducendo una scala di sanzioni progressive per chi non rispetta gli obblighi collegati alla DIS-COLL:
- Richiamo formale, accompagnato da una comunicazione di chiarimenti per inadempimenti iniziali;
- Decurtazione della prestazione in caso di reiterate assenze o di abbandono della formazione;
- Sospensione temporanea del sussidio per ulteriore inosservanza degli obblighi;
- Decadenza totale dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione in caso di rifiuto di offerte congrue, mancata iscrizione a SIISL, mancata partecipazione a percorsi attivi o dichiarazioni mendaci.
Un solo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua – ovvero, in linea con esperienza, mansione, stipendio e distanza (max 20 km dalla precedente sede lavorativa) – comporta la perdita definitiva del beneficio.
Le offerte meno convenienti, ma congrue, possono essere rifiutate al massimo due volte; al terzo rifiuto, scatta la decadenza.
Sulle decisioni si può fare ricorso, ma la perdita della prestazione resta vigente finché non intervenga un accoglimento esplicito. Il sistema si basa su registrazioni, dichiarazioni e controlli digitali verificabili da SIISL e Centri per l’Impiego, in linea con i nuovi standard di trasparenza e responsabilità collettiva.
DIS-COLL, NASpI e nuove misure regionali: cosa succede dopo la scadenza del sussidio
Scaduto il periodo di fruizione della DIS-COLL, chi è ancora senza occupazione non è lasciato privo di tutele. Il sistema di welfare aggiorna e amplia le sue risposte attraverso:
- NASpI: per chi proviene da rapporti di lavoro subordinato è ancora attiva come principale misura nazionale di sostegno;
- Reddito di reinserimento lavorativo regionale: ad esempio, la Regione Toscana introduce nel 2026 una misura di 500 euro mensili (fino a 9 mesi) rivolta ai residenti che, terminata la NASpI o la DIS-COLL, restano privi di altri sostegni e possiedono un ISEE basso;
- Supporto formazione e lavoro e Assegno di Inclusione, con una rete di incentivi e obblighi specifici, per chi, anche dopo la perdita di un’indennità, resta in condizioni di bisogno o di disagio;
| Misura |
Destinatari |
Importo/Durata |
| DIS-COLL |
Co.co.co., assegnisti, dottorandi con borsa |
Max 12 mesi, importo variabile fino a 1.562,82€ (2025) |
| NASpI |
Lavoratori subordinati |
Durata max 24 mesi |
| Reddito regione Toscana |
Residenza Toscana, ISEE <15.000€, niente altri sussidi |
500€ mensili/9 mesi |
Le nuove misure, soprattutto a livello locale, nascono come risposta alle esigenze di chi si trova scoperto dopo la fine dei sussidi nazionali, puntando al reinserimento e alla formazione professionale come strumenti prioritari.