Errore Caf su compilazione 730 2025 e dichiarazione dei redditi. Chi paga e cosa succede
La dichiarazione dei redditi rappresenta un momento importante per ogni contribuente, ma può anche essere fonte di preoccupazioni, specialmente quando si verificano errori. Dal 15 aprile 2025 è possibile accedere alla dichiarazione precompilata sul portale dell'Agenzia delle Entrate, mentre dal 2 maggio è consentito modificare e inviare il modello. La scadenza ultima per l'invio del 730 precompilato è fissata al 23 luglio 2025. Ma cosa succede se nel modello 730 vengono riscontrati errori? Chi è responsabile tra il contribuente e il CAF che ha assistito nella presentazione della dichiarazione? Vediamo insieme come comportarsi e quali sono le tutele previste dalla normativa vigente.
Quando si parla di errori nella dichiarazione dei redditi, è fondamentale distinguere le diverse tipologie di responsabilità tra il contribuente e il CAF o il professionista che ha fornito assistenza fiscale.
L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che l'errore è di responsabilità del contribuente in alcuni casi specifici:
Diversa è la situazione per chi presenta il 730 tramite CAF o altri intermediari abilitati. In questo caso, i controlli documentali vengono effettuati nei confronti dell'intermediario e non del contribuente, con precise responsabilità da parte del professionista.
Il CAF o il professionista abilitato che presta assistenza fiscale ha precisi obblighi di controllo e verifica. In particolare, deve:
Va precisato che il rilascio del visto di conformità, come stabilito dall'art. 2 del DM n. 164 del 31 maggio 1999, implica solo "il riscontro della corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alle risultanze della relativa documentazione e alle disposizioni che disciplinano gli oneri deducibili e detraibili, le detrazioni e i crediti d'imposta, lo scomputo delle ritenute d'acconto".
Nel caso in cui il CAF commetta errori nell'elaborazione del 730, le sanzioni per visto di conformità infedele sono a carico dell'intermediario e non del contribuente. Tuttavia, è importante sottolineare che, anche se il CAF sbaglia, il contribuente dovrà comunque pagare le maggiori imposte dovute.
La normativa attuale prevede che il CAF o il professionista che ha apposto un visto di conformità infedele debba versare una sanzione pari al 30% della maggiore imposta riscontrata al contribuente. Questa percentuale può essere ridotta ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997 (ravvedimento operoso).
Alcuni esempi pratici possono chiarire meglio le diverse responsabilità:
Se il contribuente riscontra errori commessi dal soggetto che ha prestato l'assistenza fiscale, deve comunicarglielo il prima possibile per permettere l'elaborazione di un modello 730 rettificativo. Questo modello serve per correggere errori formali o di calcolo che non modificano la situazione fiscale del contribuente.
Se invece il contribuente si accorge di non aver fornito tutti gli elementi da indicare nella dichiarazione, le modalità di integrazione variano a seconda che le modifiche comportino o meno una situazione più favorevole:
A. Integrazione che comporta un maggiore credito, un minor debito o un'imposta invariata
In questo caso, il contribuente può:
Se l'errore riguarda solo i dati per identificare il sostituto che effettuerà il conguaglio, il contribuente può presentare entro il 25 ottobre 2025 un nuovo modello 730 indicando il codice 2 nella casella "730 integrativo".
C. Integrazione che riguarda sia i dati del sostituto sia altri dati della dichiarazione
In questo caso, se le modifiche comportano un maggior credito o un minor debito, il contribuente può presentare entro il 25 ottobre 2025 un nuovo modello 730 indicando il codice 3 nella casella "730 integrativo".
D. Integrazione che comporta un minor credito o un maggior debito
Se l'integrazione comporta un minor credito o un maggior debito, il contribuente deve utilizzare il modello Redditi Persone Fisiche 2025, che può essere presentato:
La tutela più importante per i contribuenti è rappresentata dalla polizza assicurativa che CAF e commercialisti sono obbligati a stipulare. Questa polizza di responsabilità civile serve a coprire eventuali danni causati da errori professionali. Per ottenere il risarcimento tramite l'assicurazione, è necessario che l'errore venga riconosciuto dall'intermediario.
In caso di errori che causano danni economici, il contribuente può seguire questi passaggi: