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Se lavoro e sono in pensione, quando devo dichiarare i redditi da lavoro autonomo e in quali casi non sono obbligato a farlo

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i pensionati che percepiscono redditi da lavoro autonomo e devono presentare la dichiarazione dei redditi: come fare e le scadenze da rispettare

Molti titolari di prestazione previdenziale continuano a esercitare attività autonoma dopo il pensionamento e proprio in questi casi è importante conoscere i doveri legati alla dichiarazione dei redditi per il cumulo di pensione e redditi da lavoro autonomo. 

Chi deve presentare la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo con modello RED

I pensionati che svolgono un’attività di lavoro autonomo e percepiscono un trattamento pensionistico, per cui cumulano pensione e redditi, sono soggetti all’obbligo di presentazione della dichiarazione con il modello RED.

Si tratta, in particolare, dei titolari di pensione con decorrenza entro il 2024, che si trovano ancora nel regime di divieto parziale di cumulo. Tali soggetti devono trasmettere i redditi da lavoro autonomo relativi al 2024 entro il 31 ottobre 2025, seguendo la scadenza stabilita per la dichiarazione Irpef.

  • I redditi devono essere dichiarati:
    • al netto dei contributi previdenziali e assistenziali;
    • al lordo delle ritenute erariali;
    • il reddito d’impresa si indica al netto delle eventuali perdite deducibili per l’anno di riferimento.
Oltre alla dichiarazione a consuntivo per l’anno precedente, è richiesta una comunicazione preventiva dei redditi che si prevede di percepire nell’anno in corso, per consentire all’INPS di calcolare eventuali trattenute provvisorie.

Categorie di pensionati escluse dall’obbligo di dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo

Non tutti i beneficiari di cumulo di redditi devono adempiere all’obbligo di comunicazione. Sono esenti coloro per i quali la normativa prevede la piena cumulabilità tra trattamento pensionistico e redditi da lavoratore autonomo. Tra questi rientrano:

  • titolari di pensione e assegno di invalidità con decorrenza entro il 31 dicembre 1994;
  • titolari di pensione di vecchiaia, anche liquidata con metodo contributivo dal 1° gennaio 2009;
  • titolari di pensione di anzianità e prepensionamento dal 2009;
  • chi percepisce pensione o assegno di invalidità a carico della gestione lavoratori dipendenti o autonomi, con almeno 40 anni di contributi;
  • chi, pur soggetto a regole di cumulabilità parziale, non supera nel 2024 il limite di 7.781,93 euro di reddito annuo da lavoro autonomo.
  • detentori di redditi derivanti da attività socialmente utili, incarichi pubblici elettivi o religiosi (ad es. gettoni di presenza per amministratori locali o indennità parlamentari).

Modalità di presentazione e tempistiche della dichiarazione

La presentazione avviene in modalità telematica tramite il portale INPS. Accedendo con identità digitale (SPID almeno di Livello 2, CNS, CIE o eIDAS), il pensionato individua il servizio “RED Precompilato”, seleziona la campagna di competenza e inserisce le informazioni sui redditi da lavoro autonomo.
  • Scadenza: 31 ottobre 2025 per i redditi dell’anno 2024;
  • I periodi di attività e i redditi devono essere indicati separatamente per tipologia e mese;
  • In assenza di redditi va indicato “0” nell’apposito campo per ciascun periodo;
  • La dichiarazione preventiva dei redditi per il 2025 è sempre necessaria se il pensionato presume di esercitare attività autonoma, anche se non vi sono variazioni rispetto all’anno precedente.
Nella trasmissione del modello è possibile farsi assistere da patronati o CAF.  

Sanzioni per l’omessa dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo

La mancata comunicazione o dichiarazione tardiva dei redditi comporta una sanzione pari all’intero importo annuo della pensione incassata nell’anno di riferimento. L’ente previdenziale procede al recupero della somma tramite trattenuta sulle successive rate di prestazione.

Per evitare tali conseguenze è essenziale rispettare le scadenze e la corretta compilazione del modello. 

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