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Quanto si è pagati il 2 giugno se cade in un giorno feriale come oggi se si lavora o si sta in ferie

di Chiara Compagnucci pubblicato il
2 giugno coincide con le ferie

Per i lavoratori mensilizzati, ovvero coloro che percepiscono una retribuzione fissa ogni mese, la giornata del 2 giugno è già nella normale retribuzione mensile.

Il 2 giugno, Festa della Repubblica, è una delle 12 festività nazionali riconosciute dalla legge italiana e come tale ha un trattamento economico specifico. Quando questa ricorrenza cade in un giorno feriale, come avverrà nel 2025 (lunedì) è utile conoscere i risvolti pratici in termini retributivi, sia nel caso di effettivo svolgimento dell'attività lavorativa, sia nel caso in cui ci si trovi in ferie o si rimanga a casa usufruendo della festività:

  • Quando il 2 giugno non si lavora, il trattamento economico
  • Quando si lavora il 2 giugno, maggiorazioni ed extra
  • Se il 2 giugno coincide con le ferie

Quando il 2 giugno non si lavora, il trattamento economico

Per i lavoratori mensilizzati, ovvero coloro che percepiscono una retribuzione fissa ogni mese, la giornata del 2 giugno è già nella normale retribuzione mensile. Significa che anche se il dipendente non lavora quel giorno non subisce alcuna decurtazione dello stipendio e non riceve alcuna voce aggiuntiva, a meno che non vi siano clausole nel contratto collettivo nazionale applicato.

Diversa è la situazione per i lavoratori retribuiti su base oraria o giornaliera. In questi casi, il diritto al pagamento del 2 giugno non lavorato dipende dalla condizione contrattuale e dalle ore settimanali previste. In linea generale, se la giornata coincide con un normale giorno lavorativo, la festività viene pagata integralmente, anche se non prestata, seguendo quanto stabilito dal CCNL applicato.

Un aspetto poco noto riguarda le assenze nei giorni immediatamente precedenti o successivi alla festività. Se il lavoratore è assente ingiustificato il giorno prima o quello dopo la festività, il datore di lavoro può sospendere il diritto al pagamento della festività stessa, poiché viene meno il principio di continuità del rapporto lavorativo nella settimana. Questo meccanismo serve a evitare abusi o estensioni non concordate dei periodi di riposo.

Quando si lavora il 2 giugno, maggiorazioni ed extra

Se il dipendente lavora durante la festività, ha diritto a una retribuzione supplementare rispetto a quella ordinaria. In linea di principio riceve sia il compenso per la festività non goduta, sia la retribuzione normale per le ore lavorate. L'ammontare varia in base al tipo di contratto applicato e agli accordi aziendali.

Nella maggior parte dei casi, il lavoro prestato durante la festività prevede maggiorazioni percentuali. Per esempio, nel CCNL Commercio è prevista una maggiorazione del 30% sulla paga oraria normale per il lavoro festivo, che si somma alla retribuzione spettante per la festività non goduta. Nel CCNL Metalmeccanico, la percentuale può salire al 50% o prevedere un recupero compensativo in un altro giorno, a discrezione dell'azienda.

Molti contratti collettivi prevedono come alternativa alla maggiorazione la possibilità di riconoscere un giorno di riposo compensativo, da fruire in una data successiva. In questo caso, il lavoratore riceve la normale retribuzione mensile e, invece della maggiorazione, una giornata libera in accordo con l'azienda.

Se il 2 giugno coincide con le ferie

Nel caso in cui il 2 giugno cada in un periodo di ferie già programmato, la festività non viene conteggiata come giorno di ferie. In base all'articolo 2109 del Codice Civile, le festività nazionali interrompono il conteggio dei giorni di ferie. Pertanto, se un dipendente è in ferie dal primo al 7 giugno, nella pratica verranno conteggiati solo sei giorni di ferie e non sette.

Dal punto di vista retributivo non c'è alcuna penalizzazione: il lavoratore riceve la retribuzione ordinaria del mese, inclusiva della giornata festiva, senza che una decurtazione per ferie godute in coincidenza. L'unica differenza è nel conteggio amministrativo dei giorni di ferie residui, che non verranno toccati dalla festività.

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