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Errori su lettere spedite per Anomalie Iva, l'Agenzia delle Entrate si scusa. Cosa si deve fare ora?

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Gli errori nelle lettere dell'Agenzia delle Entrate sulle anomalie IVA hanno sollevato dubbi fra i contribuenti. Le cause e i possibili sbagli, come agire in caso di comunicazione errata e le risposte ufficiali fornite.

Negli ultimi giorni, numerosi contribuenti hanno ricevuto delle lettere di compliance fiscali riguardanti potenziali irregolarità sull’IVA detratta. Tuttavia, a causa di errori tecnici nei sistemi di controllo e gestione dati, alcuni di questi avvisi si sono rivelati inesatti. L’Agenzia delle Entrate ha di conseguenza diffuso una comunicazione ufficiale in cui riconosce quanto avvenuto, si scusa per eventuali disagi e invita a una verifica attenta delle informazioni riportate nelle lettere.

Le anomalie segnalate sono emerse nel confronto, automatizzato e basato su banche dati centralizzate, tra l’ammontare dell’imposta dichiarato dai contribuenti e quello ricostruito dalle fatture elettroniche e dalle bollette doganali. In alcuni casi, la discrepanza è stata generata da dati incompleti relativi alle bollette doganali del 2022 o da malfunzionamenti tecnici. Questi episodi mettono in luce la crescente importanza delle tecnologie informatiche nella gestione fiscale, ma anche la necessità di garantire l’affidabilità dei processi digitali per evitare disservizi.

“Le lettere di compliance sono strumenti di dialogo preventivo – sottolinea l’Agenzia – e non costituiscono avvisi di accertamento fiscale”. Tuttavia, chi riceve queste lettere, se ritiene di essere in regola, è chiamato a segnalarlo tramite i canali telematici messi a disposizione dall’Amministrazione.

Lettere di compliance per anomalie IVA: cause, possibili errori e ruolo delle banche dati

Le lettere di compliance inviate dall’Agenzia delle Entrate mirano a intercettare possibili incoerenze tra i dati dichiarati nelle dichiarazioni IVA e quei valori ricostruiti tramite l’incrocio delle informazioni contenute nelle banche dati digitali di Stato. Il fine principale è prevenire violazioni e favorire la collaborazione tra gli uffici fiscali e i cittadini, in ottica di trasparenza e correttezza degli adempimenti. Recentemente, però, l’utilizzo intensivo delle tecnologie digitali ha generato alcune criticità, specialmente quando si affrontano grandi mole di dati provenienti da diverse fonti (fatture elettroniche, bollette doganali, registro degli acquisti).

  • L’anomalia più segnalata riguarda l’IVA detraibile dichiarata superiore rispetto a quella risultante da fatture elettroniche ricevute e bollette doganali di importazione. Questo controllo si sviluppa attraverso un incrocio automatico: da un lato si verifica quanto riportato nel quadro VF della dichiarazione IVA, dall’altro i totali dei documenti elettronici e delle importazioni.
  • In molti casi, la discrepanza trae origine dall’assenza di alcuni dati doganali riferiti al 2022, non correttamente allineati nei database dell’Agenzia al momento della comunicazione.
  • Oltre all’imprecisione nella storicizzazione dei dati, si aggiungono errori di trasmissione dovuti a malfunzionamenti tecnici delle piattaforme gestite dal partner tecnologico Sogei o dai servizi di postalizzazione esternalizzati.
Gli episodi di lettere di compliance errate non rappresentano una novità assoluta: già in passato, analoghe segnalazioni avevano coinvolto comunicazioni multiple su pratiche Superbonus o su scostamenti rilevati nel confronto tra scontrini elettronici, POS e fatture digitali. Anche la stampa, l’invio e la trasmissione delle comunicazioni postali affidate a terzi sono state causa di disguidi, con la necessità talvolta di annullare atti trasmessi erroneamente.

Il progressivo sviluppo di sistemi informatici avanzati – come emerso durante il convegno “I sistemi informativi del fisco per il contrasto all’evasione fiscale” – impone una gestione sempre più raffinata delle banche dati fiscali. Tuttavia, l’informatizzazione spinta richiede un equilibrio tra automazione delle analisi e capacità di correzione degli errori di sistema. L’accumulo di grandi quantitativi di dati comporta rischi di errori di valutazione automatica che, come accaduto recentemente, possono ricadere sui singoli contribuenti.

Inoltre, l’impianto normativo enfatizza il dialogo proattivo e preventivo. Le comunicazioni recapitate, infatti, sono pensate per offrire una chance di chiarimento e, dove occorre, di ravvedimento, senza che venga subito avviato un procedimento sanzionatorio. In caso di errori nella comunicazione, la responsabilità di dimostrare la regolarità contabile ricade sul destinatario, chiamato a fornire attestazioni dettagliate tramite i canali di assistenza disponibili.

Tipologia Disguido Causa probabile
Assenza dati su bollette doganali Disallineamento nei database
Errata stampa o invio lettere Errore nei processi di postalizzazione esterna
Discrepanza rispetto a importi dichiarati Errori nel matching dei dati digitali

L’uso delle banche dati e l’automatizzazione dei controlli rimangono punti cardine per un fisco efficiente e moderno, ma è essenziale che queste tecnologie siano affiancate da una costante supervisione umana che consenta di correggere e prevenire situazioni di disagio per cittadini e professionisti.

Cosa deve fare il contribuente: strumenti, procedura di verifica e regolarizzazione dopo una comunicazione errata

Ricevere una comunicazione di anomalia IVA, specie in presenza di errori tecnici, impone ai destinatari di procedere con scrupolo e precisione per tutelare la propria posizione fiscale. L’Agenzia delle Entrate precisa che tali lettere non costituiscono formale accertamento, ma aprono una fase di dialogo e, se necessario, consentono la regolarizzazione spontanea ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997.

Chi riceve un avviso di presunta anomalia deve in primo luogo accedere all’area riservata online:

  • Nel “Cassetto fiscale” è possibile visualizzare i dati contestati e tutte le informazioni che hanno generato la comunicazione;
  • In “Fatture e Corrispettivi” si trovano le registrazioni delle fatture elettroniche e delle bollette doganali utilizzate per i controlli automatizzati;
È consigliabile verificare riga per riga la corrispondenza tra i dati dichiarati (quadro VF della dichiarazione IVA) e quelli utilizzati dall’amministrazione, creando un prospetto di riconciliazione che evidenzi eventuali errori e le relative motivazioni.

Nel caso si rilevi che l’anomalia indicata dall’Agenzia non corrisponde alla realtà, il contribuente ha la facoltà di:

  • Segnalare l’incongruenza tramite il canale telematico CIVIS; in questa sede devono essere caricati i documenti giustificativi (prospetto di riconciliazione, estratti dei registri, copia dell’atto ricevuto con codice identificativo);
  • Contattare l’assistenza per domande e chiarimenti, anche tramite gli intermediari abilitati che, su delega, possono gestire la pratica;
Se, invece, viene riconosciuta una reale irregolarità, è possibile ravvedersi spontaneamente presentando una dichiarazione integrativa e versando la differenza d’imposta, le sanzioni e gli interessi, secondo tempistiche che riducono la sanzione in base al ritardo maturato. Il pagamento dovrà essere effettuato tramite modello F24, indicando il codice atto riportato nella lettera ricevuta.

La documentazione che tipicamente deve essere allegata in caso di rettifica o giustificazione è la seguente:

  • Copia della comunicazione ricevuta (completa di Id pratica e codice atto per l’aggancio negli archivi dell’Agenzia);
  • Prospetto di riconciliazione che metta a confronto dati dichiarati e dati rielaborati da sistema;
  • Estratti dei registri IVA acquisti e schede contabili pertinenti al periodo contestato;
  • Eventuali fatture e bollette doganali precedentemente escluse dal controllo;
L’Agenzia, ricevute le integrazioni o le rettifiche, risponde con l’esito della verifica e chiude la posizione, salvo necessità di ulteriori chiarimenti. È consigliabile conservare tutta la corrispondenza e i protocolli di invio delle comunicazioni per eventuali controlli successivi.
Fase Strumento Obiettivo
Verifica dati Cassetto fiscale, Fatture e Corrispettivi Confronto tra dati dichiarati e dati dell’Agenzia
Segnalazione errore CIVIS Trasmissione di documentazione e istanze
Regolarizzazione Presentazione dichiarazione integrativa, pagamento tramite F24 Sanare le differenze rilevate

La procedura illustrata mira a garantire la correttezza degli adempimenti fiscali e la tutela della posizione del contribuente, anche alla luce di possibili difetti nelle procedure automatizzate, conciliando trasparenza, sicurezza e collaborazione tra cittadini e amministrazione finanziaria.



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