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Finanziamenti terzo settore, bando 2025 al via: chi può partecipare, requisiti, progetti, procedura, domanda, date e scadenze

di Marcello Tansini pubblicato il
Bando 2025 per finanziamento

I riferimenti normativi fondamentali per l'accesso ai finanziamenti destinati alle realtà non profit sono rappresentati dal D.Lgs. 117/2017, noto come Codice del Terzo Settore.

L'anno 2025 segna un nuovo ciclo di opportunità per gli enti non profit, grazie al bando annuale riservato a organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni attive sul territorio italiano. Vengono messi a disposizione fondi rilevanti per sostenere progetti con impatto sociale rilevante, rafforzando il tessuto della solidarietà e promuovendo azioni su larga scala.

Questa iniziativa si caratterizza non solo per il sostegno finanziario ma anche per l'enfasi sulle tematiche di inclusione, capacity building delle reti associative, cultura del volontariato, e azioni in linea con l'Agenda ONU 2030. I criteri di accesso sono stringenti, con particolare attenzione alla trasparenza amministrativa e all'efficacia delle proposte, assicurando così che il bando risponda ai principi di competenza, autorevolezza, affidabilità ed esperienza, in piena coerenza con le linee guida EEAT e le migliori pratiche riconosciute a livello europeo.

Quadro normativo e finalità dei bandi 2025

I riferimenti normativi fondamentali per l'accesso ai finanziamenti destinati alle realtà non profit sono rappresentati dal D.Lgs. 117/2017, noto come Codice del Terzo Settore, e dagli atti di indirizzo annuali emanati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il bando 2025 trova applicazione in conformità all'articolo 72, che disciplina la promozione ed il finanziamento di iniziative e progetti di interesse generale su base nazionale e locale, attraverso criteri di selezione trasparenti e una rigorosa rendicontazione.

L'obiettivo dei bandi risiede nel sostenere e potenziare il ruolo degli enti non profit come attori di coesione sociale, favorendo la realizzazione di attività statutarie di pubblica utilità. Le finalità prioritarie sono chiaramente orientate allo sviluppo di sinergie tra pubblico e privato sociale, all'innovazione degli interventi, alla promozione della partecipazione civica, alla prevenzione delle fragilità e all'inclusione dei soggetti vulnerabili. Il tutto inserito in un quadro di policy in sintonia con gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile sanciti dall'Agenda 2030, per una società più equa e inclusiva.

I bandi annuali, pubblicati a seguito degli atti ministeriali, delineano le tematiche prioritarie e ne guidano la ripartizione delle risorse anche in base a criteri di rilevanza territoriale e di innovazione, stabilendo i requisiti di partecipazione, il perimetro delle attività finanziabili e le metodologie di valutazione dei progetti candidati. Sono previste modalità di controllo e monitoraggio, in linea con le direttive nazionali sulla trasparenza e la responsabilità amministrativa del settore.

Chi può partecipare: enti, requisiti e limiti di ammissione

L'accesso ai bandi per i finanziamenti del terzo settore è riservato a una molteplicità di soggetti giuridici, purché rispettino specifici criteri di ammissibilità:

  • Organizzazioni di volontariato iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).
  • Associazioni di promozione sociale, anch'esse iscritte al RUNTS.
  • Fondazioni del terzo settore regolarmente registrate.
  • Reti associative, sia come enti singoli che come capofila di partenariato.
  • Enti iscritti all'Anagrafe delle Onlus, in regime transitorio sino al completamento della riforma.
Ogni soggetto deve presentare una sola proposta come proponente o capofila e può aderire ad un massimo di due progetti come partner (uno dei quali in qualità di proponente). Le domande che superano tali limiti vengono dichiarate inammissibili.

I requisiti comprendono la realizzazione di attività di interesse generale, come definite dall'art. 5 del Codice del Terzo Settore, in almeno dieci regioni su territorio nazionale, con durata progettuale tra 12 e 18 mesi. Il finanziamento richiedibile deve essere compreso tra 250.000 e 500.000 euro. Careful attenzione è posta alla sostenibilità finanziaria: il costo totale del progetto non può superare le entrate dell'ultimo bilancio consuntivo disponibile (o la somma dei partner in caso di associazioni temporanee).

Per le fondazioni iscritte all'anagrafe delle Onlus non ancora migrate al RUNTS, l'ammissione è condizionata alla presentazione di documentazione aggiuntiva, come statuto e bilancio più recente.

Aree prioritarie di intervento e tipologie di progetti finanziabili

I temi al centro dei bandi riflettono le priorità nazionali e internazionali in tema di benessere sociale e sviluppo sostenibile. Le iniziative premiate sono quelle capaci di generare cambiamento su larga scala e rispondere in modo innovativo ai bisogni emergenti della collettività. Le aree prioritarie di intervento includono:

  • Sviluppo delle reti associative e rafforzamento delle competenze interne (capacity building).
  • Inclusione sociale dei soggetti in condizione di fragilità e prevenzione delle disuguaglianze.
  • Promozione e valorizzazione della cultura del volontariato, soprattutto tra le nuove generazioni.
  • Autonomia delle persone con disabilità, formazione e empowerment.
  • Sviluppo di attività strutturate di prevenzione e contrasto alla violenza, povertà minorile ed esclusione sociale.
Rientrano tra le tipologie di azioni ammissibili sia i progetti specifici – mirati, innovativi, circoscritti nella durata – sia i programmi a carattere ordinario previsti dagli statuti dei singoli enti.

Dotazione finanziaria, contributi e cofinanziamento

La quota complessiva a disposizione per il 2025 ammonta a 13.537.043,39 euro, suddivisa su più annualità. All'atto dell'approvazione, viene erogato un anticipo per il primo anno (pari all'80% del contributo assegnato), seguito dal saldo erogato nel 2027 (pari al 20%). Tutte le risorse sono assegnate secondo graduatoria, fino a esaurimento dei fondi.

I contributi ministeriali sono concessi fino a una quota massima diversa in base alla natura del richiedente:

  • Organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale: copertura massima dell'80% del costo complessivo, con obbligo di cofinanziamento minimo del 20%.
  • Fondazioni: contributo massimo del 50%, con cofinanziamento a carico dell'ente almeno pari al restante 50%.
  • Partenariati misti: la quota di cofinanziamento segue la maggioranza delle tipologie coinvolte, o il capofila in caso di parità.
A garanzia di affidabilità e trasparenza, il finanziamento ministeriale non può eccedere le capacità finanziarie storiche dell'ente.

Procedura di presentazione della domanda: piattaforme, documentazione e termini

La candidatura avviene in modalità digitale tramite la piattaforma telematica predisposta dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, accessibile con SPID previa registrazione. Domande inviate con altre modalità sono respinte per inammissibilità formale.

La documentazione richiesta comprende:

  • Domanda ufficiale, compilazione dei modelli predisposti (A, A1, A2, A3, B, C, D, E).
  • Piano finanziario dettagliato e piano di monitoraggio e valutazione di impatto (VIS, da inserire tramite l'applicazione “Impact Call”).
  • Per Onlus: statuto aggiornato e ultimo bilancio approvato o riferimento al sito istituzionale dove i documenti sono pubblicati.
Ai fini della tracciabilità, ogni ente riceve ricevuta di protocollazione digitale. Le scadenze sono perentorie: la finestra di candidatura va dalle ore 10:00 del 25 settembre 2025 alle ore 15:00 del 28 ottobre 2025. La mancata osservanza dei limiti temporali comporta l'esclusione automatica.

Scadenze principali e adempimenti successivi alla presentazione

Le domande vengono selezionate da una commissione ministeriale multidisciplinare, secondo criteri sia qualitativi che quantitativi. Aspetti centrali nella valutazione sono:

  • Allineamento dei progetti con le priorità dell'atto di indirizzo annuale.
  • Chiarezza nella pianificazione, sostenibilità organizzativa e finanziaria, coerenza con gli obiettivi dichiarati.
  • Innovatività, replicabilità delle soluzioni, livello di monitoraggio proposto.
  • Risultati attesi in termini di impatto sociale misurabile, con dettagliato piano di valutazione.
Dal 2025, tutti i soggetti coinvolti devono presentare un'ipotesi strutturata di VIS anche per progetti di breve durata o di importo inferiore al milione. Ciò rappresenta un'evoluzione nell'approccio valutativo: l'accento è posto sulla rendicontazione degli effetti concreti prodotti, e la VIS viene esaminata ex ante attraverso l'applicativo Impact Cal. In caso di parità, la performance finanziaria e la qualità della valutazione di impatto sono elementi decisivi ai fini della graduatoria.

I termini per la presentazione delle candidature sono tassativi e coincidono con i periodi definiti nell'Avviso ministeriale. Una volta conclusa la fase di selezione, gli enti beneficiari sono tenuti al rispetto di precisi adempimenti amministrativi e operativi:

  • Rendicontazione periodica delle attività svolte e delle spese sostenute (anche tramite piattaforme digitali dedicate).
  • Monitoraggio continuo dei risultati e redazione della relazione finale.
  • Obbligo di comunicazione tempestiva di eventuali variazioni sui dati dichiarati, pena sanzioni amministrative o la decadenza dal beneficio.
L'accesso ai finanziamenti del terzo settore tramite il bando 2025 richiede pertanto una gestione rigorosa sia nella fase di candidatura che nella successiva attuazione, con responsabilità diretta sugli impegni assunti in sede progettuale.