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Gabriele, chiuso in casa per una gravissima malattia e il sogno di uscire. E una raccolta fondi per esaudirlo

di Marianna Quatraro pubblicato il
gabriele

Una storia che non l'unica in Italia. Anzi ce ne sono purtroppo migliaia. Ma questa mi ha colpito personalmente e ve ne voglio parlare. Si tratta di Gabriele Vailati e della sua mamma Lucia Mauro....

È quasi per caso che mi imbatto in Lucia e Gabriele. Approdano a me grazie ad una raccolta fondi organizzata da Mariangela Scandale una scrittrice e creator digitale, attiva nel sociale, che decide di raccontare la loro storia.

Mi incuriosisco, decido di incontrarli a Sesto San Giovanni in provincia di Milano e scopro questa strana coppia.

Lucia, la mamma e maestra elementare delle storiche scuole Mario Galli del quartiere Rondinella, che ha speso tutta la vita a seguire i suoi figli, in questa visione universale della maternità per cui i bambini sono un “problema” di tutti.

Di fianco, con il suo sguardo sornione, attento, curioso, suo figlio Gabriele, affetto da SMA, una malattia neurodegenerativa del midollo spinale, che nel tempo lo ha reso incapace di muovere il suo corpo, IMMOBILIZZATO se non un solo dito, con il quale si prende il mondo e ciò che ci gira intorno.

Gabriele è un portento, di intelligenza, di cultura, di sagacia, appassionato della vita di cui apprezza ogni singolo istante.

Si è diplomato, ha fatto diversi corsi specialistici, lavora, studia, ama. Vorrebbe condividerlo questo mondo e invece, in mancanza di qualcosa che per tutti è cosa banale, un mezzo di trasporto, si ritrova chiuso in una stanza di pochi metri quadrati a dialogare solo attraverso la sua sofisticata apparecchiatura digitale.

E lavorando (con un salario di 900 euro al mese....), sale della vita, riceve ancora meno del poco, rispetto ai suoi problemi per cui dovrebbe avere aiuti economici dallo Stato e dal Comune.

Ma ritornando a parlare del mezzo di trasporto, a dimostrazione che prova ad essere autonomo anche finanziariamente, Lucia e Gabriele, ce l’hanno avuto un furgone...

Il primo è stato rubato sotto casa, il secondo li ha lasciati per strada costringendoli a tornare a casa a piedi, di notte, per chilometri. Il terzo è inaffidabile e rischioso.

Ecco il perché della raccolta, ora capisco e capisco anche quanto sia importante aiutarli.

E non a caso in pochi giorni la donazione online ha raccolto già quasi 12mila euro, solo con il supporto di Facebook e di tanta gente comune e normale che ha versato 5,10, 15 euro....

E la sua storia lentamente, seppur non ancora andata alle Iene o in altre note trasmissioni tv , forse perchè anche purtroppo, troppo comune in questa Italia che poco, pochissimo fa per i più deboli come anziani, disabili, invalidi, minori, inizia perlomeno ad essere pubblicata sul web, come nell'articolo di Repubblica di ieri.

Vi lascio 2 link. Il primo è quello della pagina di Gabriele su Facebook, il secondo della raccolta Fondi.

Una Raccolta fondi creata sulla più importante piattaforma mondiale dedicata allo scopo e che è stata certificata (significa che in caso di frode o truffe la piattaforma rimborsa il denaro versato).

Vi chiedo solo 2 cose, cari lettori, che mi seguite da tanti anni sulle pagine di Businessonline.it. Una piccola donazione se è possibile e poi far girare il messaggio e condividerlo sui vostri social, ma anche nella vita reale tra i vostri amici e parenti.

Link alla pagina facebook di Gabriele Vailati: https://www.facebook.com/share/18yK3gwUgB/

Link alla pagina per fare la donazione certificata e garantita. https://gofund.me/75ecc607

Vi ricordiamo anche la nostra email, se qualcuno volesse avere più informazioni o per qualsiasi altra iniziativa utile per Gabriele Vailati: info@businessonline.it