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I migliori licei scientifici tradizionali e scienze applicate che preparano meglio all'università per rapporto Eduscopia 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rapporto Eduscopia 2025

Dal rapporto Eduscopio 2025 emerge una panoramica sui licei scientifici, sia tradizionali che di scienze applicate, che meglio preparano all'università in Italia, tra criteri, eccellenze e provinciali.

A cura della Fondazione Agnelli, Eduscopio offre annualmente una sintesi dei dati relativi ai risultati universitari e lavorativi degli ex studenti. Questa panoramica aggiornata si basa su una metodologia rigorosa e trasparente, contribuendo ad orientare la scelta delle famiglie alla fine del primo ciclo di istruzione. Il dato principale di questa edizione? L'eccellenza educativa non si limita alle metropoli, ma spesso si esprime con risultati di rilievo in contesti provinciali, come evidenziato dalla sorprendente ascesa di alcune scuole fuori dai grandi centri urbani.

I criteri di valutazione: come Eduscopio stabilisce le migliori scuole

Il processo di valutazione di Eduscopio si distingue per puntualità e interconnessione con il percorso successivo degli studenti. L'analisi si incentra su due principali aree: come gli istituti secondari di secondo grado preparano al proseguimento degli studi universitari e quanto efficacemente forniscono le competenze per un veloce inserimento lavorativo. Nel dettaglio, la piattaforma esamina:

  • Performance universitarie: vengono monitorati il numero medio di esami sostenuti e la media dei voti ottenuti dai diplomati iscritti in atenei italiani nel primo anno dopo il diploma.
  • Occupazione post-diploma: si tiene conto del tasso di occupazione a distanza di due anni, calcolando solo chi non prosegue all'università, insieme al grado di coerenza tra titolo di studio e posizione lavorativa.
  • Estensione del campione: nell'edizione 2025 sono stati considerati i percorsi di oltre 1,35 milioni di studenti provenienti da 8.150 scuole, con dati relativi ai diplomati dal 2020 al 2022.
L'approccio di Eduscopio si differenzia per la valutazione oggettiva dei risultati effettivi, andando oltre la pura opinione di qualità o il semplice voto finale. Si tratta quindi di una bussola affidabile che, grazie a criteri trasparenti e all'accuratezza della rilevazione, offre dati significativi per le scelte educative delle nuove generazioni. L'aggiornamento annuale e la consultazione pubblica su Eduscopio.it rafforzano la trasparenza dell'intero processo valutativo.

Il primato dei licei scientifici: i migliori istituti tradizionali e di scienze applicate in Italia

L'indagine 2025 di Eduscopio conferma la predominanza degli indirizzi scientifici nel panorama nazionale, evidenziando una tendenza consolidata verso la formazione liceale di stampo scientifico. In cima alla graduatoria nazionale si afferma il Liceo Giovanni Battista Ferrari di Este (Padova), indirizzo scienze applicate, che ottiene un punteggio di 94,45 su 100. Il successo del Ferrari, che sostituisce l'insegnamento del latino con quello dell'informatica, suggerisce come la capacità di integrare saperi scientifici e competenze digitali rappresenti un vantaggio competitivo per gli studenti.

Non è l'unico caso di spicco: sul podio nazionale figurano il liceo Giovenale Ancina di Fossano (Cuneo) e il Giorgio Dal Piaz di Feltre (Belluno), entrambi inseriti in contesti provinciali. Questi risultati rimarcano come l'eccellenza scolastica possa emergere fuori dai riflettori delle grandi città, premiando progetti didattici solidi e innovativi.

Ecco una tabella che sintetizza i migliori istituti segnalati da Eduscopio:

Posizione

Istituto

Città/Provincia

Indirizzo

1

Giovanni Battista Ferrari

Este (PD)

Scienze applicate

2

Giovenale Ancina

Fossano (CN)

Scientifico

3

Giorgio Dal Piaz

Feltre (BL)

Scientifico

L'indagine indica come la preparazione scientifica sia tra le più apprezzate, confermando che gli studenti di questi indirizzi raggiungono risultati positivi sia nella prosecuzione universitaria sia, quando scelgono questa via, nel mondo lavorativo.

Le eccellenze nelle grandi città: Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna e Firenze

Anche nei centri metropolitani non mancano istituti di eccellenza. Eduscopio 2025 mette in rilievo scuole che si distinguono per progetti formativi solidi e risultati universitari superiori alla media. A Milano, tra i licei classici emerge il Berchet, mentre tra gli scientifici si conferma il Volta; tuttavia, nella provincia milanese, il Marie Curie di Meda conquista il primato regionale nei classici.

A Roma, il Visconti rimane la scelta di riferimento tra i classici, mentre lo scientifico Righi si pone al vertice nella sua categoria. Nel capoluogo piemontese, svetta il liceo Cavour per il classico e il paritario Agnelli per lo scientifico. A Bologna sono il Galvani fra i classici e il Copernico tra gli scientifici a distinguersi, mentre a Firenze si notano i percorsi del Galileo e del Machiavelli:

  • Milano: Volta (scientifico), Berchet (classico), Manzoni (istituto tecnico)
  • Roma: Righi (scientifico), Visconti (classico), Einstein-Bachelet (tecnico)
  • Napoli: Convitto Vittorio Emanuele II (scientifico e classico), Galiani (tecnico)
  • Torino: Agnelli (scientifico), Cavour (classico), Germano Sommelier (tecnico)
  • Bologna: Copernico (scientifico), Galvani (classico), Luxemburg (tecnico)
  • Firenze: Galileo e Machiavelli (classico/scientifico)
I contesti urbani offrono pluralità di proposte, dove spesso la competizione educativa stimola programmi sempre più innovativi e personalizzati, ma anche nelle grandi città si nota la tendenza degli studenti migliori a distinguersi grazie a un metodo didattico strutturato e a una qualità complessiva che pone queste scuole tra le più richieste.

Province protagoniste: il successo dei licei scientifici al di fuori dei grandi centri urbani

L'analisi dei dati Eduscopio mostra una distribuzione dell'eccellenza che ribalta alcuni stereotipi consolidati. La prevalenza delle migliori scuole in provincia testimonia come la qualità non sia prerogativa esclusiva dei grandi centri, ma possa svilupparsi con continuità anche nei piccoli comuni. Il Veneto, il Piemonte e la Lombardia sono esempi concreti di questo trend: il Ferrari di Este e il Dal Piaz di Feltre, entrambi in Veneto, o l'Ancina di Fossano nel cuneese indicano una crescita di realtà locali capaci di offrire percorsi personalizzati e attenzione individuale.

I risultati raccolti nelle aree extraurbane suggeriscono alcuni vantaggi competitivi, quali:

  • Un rapporto più diretto tra docenti e studenti, favorito da classi spesso meno numerose;
  • Maggiore radicamento nel territorio e coinvolgimento delle famiglie;
  • Opportunità di collaborazione tra scuola e realtà produttive locali, con attenzione alle esigenze del mondo del lavoro contemporaneo.
L'esperienza di queste scuole conferma che l'ambiente può stimolare un apprendimento meno dispersivo e consentire lo sviluppo di competenze trasversali, favorendo un inserimento positivo nel percorso accademico e lavorativo post-diploma.

Scienze applicate vs. tradizionali: vantaggi, differenze e prospettive universitarie

I due indirizzi liceali, quello tradizionale e quello delle scienze applicate, si distinguono per alcune caratteristiche fondamentali:

  • L'indirizzo scientifico tradizionale mantiene lo studio del latino e un impianto metodologico più classico, valorizzando l'interdisciplinarietà tra saperi umanistici e scientifici.
  • L'opzione delle scienze applicate sostituisce il latino con le tecnologie informatiche, potenziando le competenze digitali e l'approccio pratico-sperimentale alle discipline scientifiche.
Entrambi preparano efficacemente per il prosieguo universitario, ma il percorso delle scienze applicate risponde meglio alle richieste del mercato del lavoro, soprattutto per chi punta alle facoltà di ingegneria, discipline tecnologiche, informatica o scienze della vita. Il tradizionale, invece, mantiene una solida reputazione per l'accesso a medicina, fisica, matematica e corsi che richiedono metodo di studio rigido e strutturato.

Come testimoniato dal successo del Ferrari di Este, l'integrazione delle competenze digitali rappresenta oggi un valore aggiunto non solo per la carriera universitaria ma anche nel mondo professionale, senza però svalutare la preparazione offerta dal classico indirizzo scientifico.

La vera novità introdotta nell'ultima rilevazione Eduscopio riguarda l'analisi dei percorsi quadriennali, una sperimentazione avviata in alcune scuole dal 2018. Il quadro che ne emerge è di luci e ombre: sebbene gli studenti di questi corsi conseguano spesso voti più alti alla maturità, i dati universitari mostrano una preparazione meno solida rispetto a chi ha frequentato il percorso quinquennale.

Secondo la Fondazione Agnelli, la riduzione a quattro anni, in assenza di una profonda revisione didattica, può compromettere alcune competenze indispensabili, portando a risultati universitari inferiori sia in termini di esami superati sia per media dei voti. Questo suggerisce una cautela nell'adozione di modelli abbreviati senza adeguati strumenti di supporto e innovazione metodologica.