Come cambiano le buste paga dei dipendenti privati a dicembre 2025 soprattutto per calcolo della tredicesima e conguaglio Irpef di fine anno
Nell’ultimo mese dell’anno, la busta paga dei lavoratori del settore privato si arricchisce di voci e cifre di particolare interesse. Dicembre rappresenta il periodo in cui si concentrano la tredicesima mensilità, eventuali premi o bonus di fine anno e tutte le regolazioni fiscali dovute. Questo mese, tuttavia, non porta solo maggiorazioni: il calcolo delle imposte annuali e il cosiddetto conguaglio Irpef possono comportare variazioni anche rilevanti sull’importo netto effettivamente percepito.
Il mese di dicembre è tradizionalmente atteso dai lavoratori per il riconoscimento della tredicesima mensilità, importo aggiuntivo considerato una gratifica natalizia. La tredicesima viene corrisposta a tutti i dipendenti privati e pubblici come previsto dai principali CCNL, ma il suo impatto netto può variare molto in base alla situazione personale e fiscale di ciascun lavoratore.
La tassazione della tredicesima è diversa rispetto allo stipendio ordinario: su questa mensilità non si applicano le detrazioni fiscali che normalmente alleggeriscono l’Irpef sulle retribuzioni mensili, motivo per cui il netto percepito risulta spesso meno elevato del previsto.
Oltre alla tredicesima, dicembre può portare con sé i cosiddetti bonus di fine anno, somme aggiuntive erogate in relazione a risultati aziendali o produttività. Anche i premi di produttività sono sottoposti a tassazione agevolata: la normativa attuale conferma l’aliquota ridotta al 5% per i premi fino a 3.000 euro annui, rendendo più pesante il loro effetto positivo sullo stipendio netto.
Per le lavoratrici con figli, nel 2025 c'è poi il bonus mamme per chi ha almeno tre figli con uno minorenne che prevede esonero contributivo fino a 3.000 euro annui, riducendo l’imposizione fiscale in favore delle famiglie numerose. Per le lavoratrici con due figli la misura è prorogata, ma manca ancora il decreto attuativo che la renda effettiva in busta paga.
In sintesi, dicembre è il mese delle opportunità ma anche il momento in cui la componente fiscale pesa fortemente sulle somme lorde riconosciute, in particolare per chi ha beneficiato di premi e bonus durante l’anno.
Alla fine dell’anno viene effettuato il conguaglio fiscale in busta paga, un passaggio che comporta il ricalcolo delle imposte dovute sulla base del reddito effettivo complessivo. Questo processo può determinare un credito o un debito d’imposta: se durante l’anno sono state trattenute più tasse del necessario, il lavoratore riceverà un rimborso; viceversa, se le imposte versate risultano inferiori al dovuto, nella busta paga di dicembre verrà applicata una trattenuta aggiuntiva che abbassa il netto percepito.
Il calcolo del conguaglio tiene conto di vari elementi:
Non va dimenticato che recenti novità legislative hanno inciso sulla struttura delle aliquote Irpef e sulle detrazioni: nel 2025 sono tre gli scaglioni principali (23%, 35% e 43%), con il 35% applicato ai redditi tra 28.000 e 50.000 euro. Le detrazioni per lavoro dipendente vengono rimodulate in funzione del reddito e, sopra i 50.000 euro, non sono più riconosciute. Per chi ha redditi più bassi (fino a 20.000 euro) sono previste indennità percentuali non imponibili, mentre dai 20.000 ai 40.000 euro opera una detrazione decrescente.
Il risultato finale può essere una sorpresa positiva o negativa in busta paga, a seconda della dinamica tra imposte effettive e trattenute progressive. In alcuni casi si può ricevere un accredito extra a dicembre, in altri casi una trattenuta che riduce il netto, soprattutto per chi supera determinate soglie reddituali o ha modificato la propria situazione nel corso dell’anno.
Nel cedolino di dicembre vengono calcolate tutte le trattenute definitive dovute per le imposte e per i contributi obbligatori. Il datore di lavoro agisce come sostituto d’imposta, rettificando attraverso il conguaglio le somme già versate con quanto realmente dovuto secondo il reddito effettivo.
| Retribuzione lorda | Netto dicembre 2024 | Netto dicembre 2025 | Differenza |
| 10.000 € | 9.411,37 € | 9.448,66 € | +17,29 € |
| 28.000 € | 22.929,00 € | 22.789,18 € | -139,82 € |
| 35.000 € | 25.600,80 € | 26.600,80 € | +1.000,00 € |
| 40.000 € | 28.157,93 € | 28.617,43 € | +459,50 € |
Come si nota, i lavoratori nella fascia tra 35.000 e 40.000 euro godono di un incremento sensibile nel netto mensile grazie alla nuova detrazione aggiuntiva. Viceversa, per chi ha un reddito annuo intorno ai 28.000 euro, il netto di dicembre può risultare inferiore rispetto all’anno precedente proprio per la ridefinizione delle aliquote e il venire meno dello sgravio contributivo.
Chi invece ha redditi molto bassi riceve sì un’indennità percentuale, ma inferiore rispetto alle agevolazioni precedenti: la differenza sul netto, specie per chi era vicino ai limiti che consentivano il vecchio bonus Renzi, può essere negativa.