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I problemi e i dubbi sul decreto correttivo per sistemare il semestre filtro medicina e cosa può succedere ora

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Il decreto correttivo sul semestre filtro in Medicina e Odontoiatria solleva nuovi dubbi tra novità normative, criticità su ammissioni e graduatorie, incertezza sui futuri scenari per studenti e università.

L’introduzione del semestre filtro per l’accesso ai corsi di Medicina e Odontoiatria ha profondamente ridefinito il panorama universitario italiano. La recente emanazione di un decreto correttivo si pone come risposta alle numerose criticità emerse nella fase di avvio. In pochi mesi, diverse questioni sono state sollevate da studenti, docenti e rappresentanti istituzionali, evidenziando problemi interpretativi, dubbi operativi e timori per la tenuta del diritto allo studio.

Principali novità del decreto correttivo: graduatorie, ammissioni e recupero dei debiti formativi

Il decreto correttivo, emanato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il DM n. 1115 del 22 dicembre 2025, introduce importanti cambiamenti destinati ad allineare il semestre filtro all’esigenza di maggiore equità e flessibilità. Tra le scelte più rilevanti, figura la decisione di strutturare la graduatoria nazionale secondo nove fasce, ordinate in base alle combinazioni di esiti nei tre esami di Biologia, Chimica e Fisica. Così facendo, non viene più richiesto il conseguimento di una sufficienza piena in tutte le discipline, ma viene data priorità ai candidati in base a quanti esami sono stati effettivamente superati:

  • Prima fascia: studenti con tre esami superati (tutti almeno 18/30)
  • Fasce successive: candidati con una o due insufficienze, ordinati in base al punteggio complessivo
Gestire la promozione in base alle fasce permette di ampliare l’accesso e di evitare una drastica esclusione dovuta a un singolo esame non superato, senza però abbassare la selettività del percorso. 
Un secondo elemento cruciale riguarda il recupero dei debiti formativi: chi viene ammesso senza tutte le materie superate, potrà colmare le lacune all’interno del semestre successivo, secondo modalità stabilite dagli atenei. Il correttivo prevede inoltre:
  • recupero dell’esito migliore tra prima e seconda prova, anche per chi lo aveva rifiutato
  • attenzione rafforzata su trasparenza delle graduatorie e tutela di chi proviene da contesti svantaggiati
  • procedure più dettagliate sull’iscrizione alle singole università dopo la graduatoria nazionale
L’intervento mira pertanto a prevenire una “disfatta di Caporetto” nelle ammissioni e ad assicurare che la selezione rifletta sia il merito che la reale possibilità di preparazione dei candidati.

Criticità e dubbi emersi: diritto allo studio, tempistiche, trasferimenti e fasce di merito

Nonostante il tentativo di riequilibrio, il decreto correttivo ha sollevato diversi interrogativi sul rispetto del diritto allo studio e sull’operatività delle regole in concreto. Esperti, rappresentanze studentesche e la stessa Conferenza Stato-Regioni hanno evidenziato problematiche che non sembrano del tutto risolte, tra cui:

  • Disparità di preparazione legata al tempo disponibile: i soli due mesi di frequenza per prepararsi a tre esami difficili hanno portato a un tasso di promozione piena molto basso, escludendo anche candidati potenzialmente validi, talvolta solo per un’insufficienza marginale.
  • Rischio per il diritto allo studio: la necessità di recupero delle materie non superate può rappresentare un ostacolo per studenti provenienti da contesti meno favoriti, soprattutto se devono conciliare lavoro, studio o altre responsabilità familiari.
  • Trasparenza nelle procedure di trasferimento: non è ancora del tutto chiaro se, e come, sarà possibile il passaggio da un corso di Odontoiatria a Medicina (e viceversa) dopo il semestre filtro, né quali crediti potranno eventualmente essere riconosciuti agli anni successivi.
  • Gestione delle fasce di merito e polemiche sulla graduatoria: la suddivisione in nove fasce, pur aumentando la flessibilità, crea possibili discrasie tra singole sedi e rischia di aumentare la competizione interna per pochi posti disponibili, con effetti a cascata sui tempi di ingresso reale nei corsi di laurea.
Sul piano formale, la mancanza di indicazioni uniformi nazionali per il recupero dei debiti formativi e per la successiva immatricolazione apre la strada a decisioni autonome da parte degli atenei, che potrebbero accentuare le differenze territoriali, incidendo sulla coesione e affidabilità dell’intero sistema.

Possibili scenari e conseguenze per studenti e università dopo il correttivo

L’adozione del decreto correttivo apre a diversi scenari ipotetici per il sistema universitario e per gli aspiranti medici e odontoiatri:

  • Per gli studenti: la maggiore flessibilità nelle fasce di ammissione potrebbe tradursi in una platea più ampia di ammessi, ma comporterà un incremento nel carico didattico di chi dovrà recuperare una o più materie, rischiando sovrapposizioni tra esami curriculari e debiti da colmare. La pressione psicologica rimarrà elevata e potranno emergere nuove differenze in base alla capacità degli atenei di organizzare efficacemente le sessioni di recupero.
  • Per le università: l’autonomia concessa sulla gestione dei debiti formativi implicherà investimenti aggiuntivi nell’offerta formativa e nella programmazione di supporti mirati. Gli organi accademici dovranno anche garantire la trasparenza dei criteri di trasferimento e di riconoscimento crediti, così da prevenire contenziosi futuri.
  • Sul sistema-Paese: la ridefinizione delle regole di accesso punta a valorizzare la meritocrazia e la parità di opportunità, ma richiede una vigilanza costante per evitare che si creino nuovi ostacoli sociali e geografici.
In questa fase di transizione,è prevedibile che le dinamiche di graduatoria e le modalità di recupero resteranno sotto osservazione, sia da parte dei soggetti istituzionali che delle associazioni studentesche, pronte a proporre eventuali ricorsi collettivi o richieste di ulteriore revisione normativa.

Cosa può succedere ora e quali le prospettive future

La riforma del semestre filtro e l’immediato intervento correttivo rappresentano una fase di notevole sperimentazione per l’accesso a Medicina e Odontoiatria. Nei prossimi mesi, l’attenzione si concentrerà su come le università implementeranno le nuove regole e sulla capacità del sistema di rispondere alle sfide rimaste aperte, come la gestione equa delle graduatorie, il supporto agli studenti con debiti formativi e la definizione di criteri armonizzati per trasferimenti e riconoscimenti tra corsi affini. Le istituzioni dovranno garantire sia la selezione dei più idonei, sia la tutela effettiva dell’accesso all’istruzione universitaria. È lecito attendersi che il quadro normativo possa subire ulteriori aggiustamenti e anche possibili class action e ricorsi al tar di diverse associazioni studentesche e non solo