Cosa cambia con la nuova legge sull’imposta di successioni e donazioni: novità, chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e risposte ai dubbi più comuni
La nuova normativa sull'imposta di successioni e donazioni introduce significative modifiche al Testo Unico Successioni e Donazioni (TUS), regolato dal D.Lgs. 139/2024. Tra le novità principali spicca l'applicazione diretta dell'imposta ai trasferimenti a titolo gratuito, inclusi trust e vincoli di destinazione. Questo aggiornamento mira ad allineare il sistema fiscale alle attuali realtà economiche e giuridiche. L'Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n.3 di Aprile 2025 ha chiarito i principali dubbi interpretativi, specificando le modalità di calcolo della base imponibile e le procedure per beneficiare delle nuove agevolazioni previste per il passaggio generazionale delle imprese familiari.
La legge di riforma delle successioni e donazioni, entrata in vigore con il D.Lgs. 139/2024, stabilisce elementi innovativi per i contribuenti a partire dal 1° gennaio 2025. Tra i punti salienti emerge il principio di autoliquidazione dell’imposta, che trasferisce al contribuente l'onere di calcolo e versamento, eliminando l'intervento diretto da parte degli uffici finanziari.
L’imposta, calcolata sul valore netto dell'asse ereditario o del bene donato, deve essere versata entro 90 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di successione. Per agevolare tali operazioni, è stato istituito il codice tributo 1539, da utilizzare nel modello F24.
Un'ulteriore innovazione riguarda il trattamento delle attività ereditate: lo svincolo agevolato per gli eredi con età non superiore ai 26 anni consente il pagamento immediato delle imposte ipotecaria, catastale e di bollo relative agli immobili in successione. Parallelamente, è stata ampliata l’applicabilità dell’imposta ai trasferimenti derivanti da trust e vincoli di destinazione, inclusi nella sfera impositiva per una maggiore equità.
L’obbligo della dichiarazione di successione è stato esteso anche ai trustee nei trust testamentari, con una specifica disciplina telematica per garantire tracciabilità e uniformità nei procedimenti.
Il principio di autoliquidazione dell'imposta, responsabilizza i contribuenti nel calcolo e versamento del tributo relativo a successioni e donazioni. Questa misura elimina la vecchia modalità basata sulla ricezione di un avviso di liquidazione dagli uffici fiscali.
In pratica, il contribuente è tenuto a determinare l'importo dovuto sulla base della dichiarazione di successione e a effettuare il versamento entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione. L'importo può essere rateizzato in otto rate trimestrali o, per cifre superiori a 20.000 euro, in massimo dodici rate.
Se l'importo calcolato risulta errato, l’Agenzia delle Entrate mantiene la facoltà di eseguire controlli e notificare eventuali conguagli tramite avviso di liquidazione entro due anni dalla presentazione della dichiarazione. In tal caso, il contribuente deve saldare la differenza entro 60 giorni, insieme agli interessi maturati.
Questa misura introduce anche semplificazioni tecnologiche: tutte le operazioni sono gestibili tramite piattaforme telematiche dedicate. L'obiettivo è ridurre i tempi burocratici ed evitare errori, pur richiedendo ai contribuenti maggiore accuratezza nella compilazione dei dati. Per il versamento è obbligatorio l'impiego del codice tributo 1539, mentre sanzioni e interessi seguono procedure specifiche.
Le aliquote e le franchigie previste nel Testo Unico delle Successioni e Donazioni (TUS) sono state aggiornate per garantire maggiore chiarezza e applicabilità uniforme.
Ecco i dettagli:
Le recenti modifiche normative hanno introdotto un maggiore controllo e chiarezza sugli obblighi relativi alla dichiarazione di successione che deve essere presentata esclusivamente per via telematica, a eccezione dei soggetti non residenti, i quali possono inviare il documento tramite raccomandata o mezzi equivalenti, facendo fede la data di spedizione.
Tra i soggetti obbligati alla presentazione rientrano ora anche i trustee in caso di trust testamentario. Per loro il termine di 12 mesi per la presentazione decorre dal momento in cui hanno ricevuto notizia legale della nomina. Inoltre, la dichiarazione deve essere redatta su modelli approvati dall’Agenzia delle Entrate e firmata da almeno uno degli obbligati o da un rappresentante negoziale.
Le modifiche stabiliscono anche nuovi requisiti di documentazione per attestare i debiti deducibili. Questi riguardano spese mediche o legate al mantenimento entro i limiti previsti, che devono essere debitamente comprovate. In assenza dei relativi documenti, tali spese o debiti non possono essere dedotti dall’asse ereditario.
L’obiettivo di queste modifiche è semplificare i procedimenti e rendere più trasparenti le verifiche fiscali, mantenendo al contempo strumenti per il controllo sulle autoliquidazioni e i pagamenti effettuati dai contribuenti.
Il nuovo regime dello svincolo agevolato per giovani eredi introdotto dal D.Lgs. 139/2024 ha semplificato l’accesso ai fondi e alle attività cadute in successione per gli eredi con età non superiore a 26 anni. Le banche e gli intermediari finanziari sono obbligati ad autorizzare lo svincolo senza attendere la presentazione della dichiarazione di successione, purché il richiedente sia l’unico erede. Questo svincolo può essere richiesto anche in presenza di altri chiamati all’eredità, purché questi abbiano formalmente rinunciato al loro diritto.
Lo svincolo è limitato alle somme necessarie per il pagamento di imposte catastali, ipotecarie e di bollo sui beni ereditati. Non è esteso ad altri tributi, come l’imposta di successione o i tributi ipotecari speciali. Tuttavia, garantisce liquidità agli eredi più giovani per adempiere agli obblighi fiscali senza intaccare ulteriormente i beni ereditari.
Parallelamente, il nuovo sistema semplifica anche la presentazione delle dichiarazioni, agevolando le procedure telematiche e riducendo la documentazione richiesta. Questo contribuisce a diminuire tempi e oneri burocratici per tutti i contribuenti coinvolti, con particolare attenzione alle situazioni in cui gli eredi sono giovani e privi di esperienza nella gestione patrimoniale.
La normativa ha introdotto una significativa riduzione delle sanzioni fiscali legate alle successioni e donazioni, mirata a favorire la compliance tributaria. Per l’omissione della dichiarazione di successione, la sanzione è ora fissata al 120% dell’imposta dovuta, rispetto al precedente intervallo compreso tra il 120% e il 240%. Nel caso di ritardo nella presentazione fino a 30 giorni, la sanzione è limitata al 45% dell’imposta dovuta.
Le infrazioni relative a dichiarazioni infedeli, che comportano un’imposta non corretta, comportano una sanzione pari all’80% della differenza tra l’importo dovuto e quello dichiarato. Se, invece, si tratta di violazioni che non influenzano il calcolo del tributo (es. mancanza di documentazione), si applica una sanzione ridotta tra i 250 e 1.000 euro.
Un’altra novità riguarda l’eliminazione della presunzione di responsabilità automatica per rappresentanti legali e amministratori di banche o enti finanziari in caso di violazioni imputabili all’organizzazione.
In aggiunta, alcune liberalità indirette, prima soggette a limiti aggiuntivi per l’accertamento, ora possono essere accertate solo se derivano da dichiarazioni del beneficiario nell’ambito di procedimenti tributari, semplificando la procedura.
Infine, è stato introdotto l’esonero dal regime di responsabilità solidale per gli enti del Terzo Settore.