Come cambiano le regole di pagamento e le sanzioni per il mancato versamento regolare dell’Imu e il nuovo ruolo dei Comuni
Come funzionano le nuove regole 2025-2026 e le sanzioni per l’Imu non pagata da parte dei Comuni? Il nuovo decreto tributi locali modifica le regole di pagamento delle imposte locali, compresa l'Imu dovuta sugli immobili di proprietà.
Si tratta di una novità che punta a incentivare i debitori a saldare il dovuto, riducendo le sanzioni dovute, da parte dei singoli Comuni. Potrebbero essere, infatti, proprio gli enti locali a definire i pagamenti agevolati. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.
Non sempre, però, l'Imu viene regolarmente pagata e sono tanti i contribuenti italiani che accumulano le relative cartelle esattoriali per mancato versamento.
Secondo i recenti numeri resi noti dall’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale, l'Imu non riscossa è pari al 7,6% del gettito totale, la Tari al 15,9% e le multe non pagate al 28,4%.
Il nuovo provvedimento approvato dal governo ha l’obiettivo di recuperare le imposte non versate, permettendo agli Enti locali di determinare autonomamente sistemi di definizione agevolata, tagliando interessi e sanzioni in modo da spingere il debitore a regolarizzare la propria posizione.
Si tratterebbe di un modo per agevolare il pagamento delle cartelle esattoriali, sia con riduzioni ma anche con eventuali rateizzazioni.
Le ipotesi in discussione al momento prevedono la possibilità di ridurre del 5% l’importo del debito, fino a un massimo di mille euro, ai morosi che consentiranno di addebitare quanto dovuto direttamente sul proprio conto corrente.
Cambiano anche le sanzioni, che si calcolano al 100% (oggi sono dal 100 al 200%) per omessa dichiarazione Imu e al 40% per la dichiarazione infedele (mentre attualmente è tra il 50% e il 100%).
In questo contesto, il ruolo dei Comuni, ma anche di Province e Regioni, risulta fondamentale e determinante, perché spetterebbe proprio ai singoli entri decidere se ridurre o azzerare del tutto temporaneamente le sanzioni e gli interessi per recuperare i mancati pagamenti delle imposte locali.
Finora la legge non consentiva agli Enti territoriali di decidere agevolazioni fiscali per permettere ai debitori di pagare un debito di imposte.
In questo modo, però, i Comune avranno la garanzia di incassi, oggi assolutamente incerti, e anche in tempi più rapidi, e il contribuente pagherà meno. Ma non solo: il decreto prevede per i Comune anche la facoltà di agire nei confronti di un moroso che non paga l’Imu in tempi molto più rapidi: entro 60 giorni dopo la scadenza e non più entro 180.