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Indennità di accompagnamento temporanea. A chi spetta, quando e come fare domanda INPS nel 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Indennità di accompagnamento 2024

Indennità di accompagnamento 2025 temporanea. A chi spetta, quando e come fare domanda INPS

L'indennità di accompagnamento si distingue da altre prestazioni assistenziali per la sua accessibilità indipendentemente dall'età e dal reddito del richiedente. A differenza di altri sussidi erogati dall'INPS, questi parametri non vengono considerati nei requisiti per la domanda.

Un aspetto particolarmente rilevante è che perfino il requisito principale, ovvero la presenza di una patologia permanente, può essere derogato in determinate circostanze. È il caso della indennità di accompagnamento temporanea, confermata anche per il 2025, destinata in particolare ai pazienti sottoposti a chemioterapia, radioterapia o comunque ai soggetti con patologie oncologiche.

Questi beneficiari auspicano naturalmente che, al termine del periodo di terapia durante il quale ricevono questo sostegno economico statale, possano non aver più bisogno dell'indennità temporanea perché guariti dalla malattia.

Indennità di accompagnamento 2025, requisiti generali e modalità di richiesta

Prima di approfondire il tema specifico dell'indennità di accompagnamento temporanea, è essenziale comprendere i criteri generali che regolano questa prestazione: a chi spetta, come presentare domanda all'INPS secondo la normativa vigente, e quale sia l'importo attuale. Le caratteristiche basilari sono sei.

Le prime due, come anticipato, riguardano l'assenza di vincoli relativi al reddito e all'età anagrafica. Questo significa che anche i minori possono beneficiare dell'indennità di accompagnamento qualora presentino difficoltà permanenti nello svolgimento delle attività proprie della loro giovane età.

È importante sottolineare che per i richiedenti con età superiore ai 65 anni viene richiesta la totale inabilità dovuta a minorazioni fisiche o psichiche, oppure la presenza di difficoltà significative che compromettono l'autonomia.

La terza caratteristica fondamentale riguarda l'impossibilità di deambulazione senza l'assistenza permanente di un'altra persona, oppure l'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita senza un supporto continuo.

Il beneficio spetta anche ai ciechi assoluti. L'indennità di accompagnamento per il 2025 costituisce quindi un diritto per tutti i cittadini italiani residenti nel territorio nazionale, ma anche per i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti con permesso valido. La quinta caratteristica, di natura esclusiva, stabilisce che il sussidio non viene erogato in caso di ricovero gratuito in istituti o strutture residenziali, o se il richiedente percepisce già un'altra indennità di accompagnamento.

Infine, l'indennità non viene corrisposta in caso di ricovero ospedaliero per un periodo superiore a 30 giorni consecutivi. La richiesta dell'indennità deve essere inoltrata telematicamente all'INPS, per cui è necessario preliminarmente dotarsi delle credenziali digitali come SPID, CIE o CNS.

Indennità di accompagnamento temporanea, casi particolari per patologie oncologiche

Accanto all'indennità di accompagnamento ordinaria, di durata annuale, esiste anche una variante temporanea, concepita per rispondere a situazioni di non autosufficienza transitoria.

Questo supporto economico è destinato in particolare a chi sta affrontando trattamenti di chemioterapia e radioterapia o, più in generale, ai pazienti oncologici. Durante il periodo di cura, queste persone possono manifestare grave debolezza che compromette la capacità di svolgere autonomamente le attività quotidiane, rendendo necessaria un'assistenza continua. Per questo motivo, il legislatore ha previsto per loro il diritto a questo sussidio specifico.

È importante precisare che non si tratta delle uniche patologie che danno diritto all'indennità temporanea e che gli stessi pazienti oncologici possono accedere ad altri benefici. La durata del contributo è limitata al periodo effettivo di necessità. Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, il riconoscimento non avviene automaticamente, ma richiede una valutazione caso per caso della situazione del paziente.

Anche l'indennità di accompagnamento temporanea, come quella ordinaria, è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa. Per il 2025, l'importo mensile previsto è di 542,02 euro, con un incremento rispetto all'anno precedente.

Procedura per richiedere l'indennità di accompagnamento temporanea

Il percorso per ottenere l'indennità di accompagnamento temporanea inizia con una visita dal proprio medico di famiglia, che dovrà rilasciare un certificato medico introduttivo. Questo documento è fondamentale poiché attesta la necessità dell'accertamento sanitario per l'invalidità.

Il certificato deve riportare con precisione una delle seguenti indicazioni: «la persona è impossibilitata a deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore» oppure «la persona non è in grado di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza continua». Nel caso di patologie oncologiche, il medico dovrà specificare la condizione temporanea legata ai trattamenti in corso.

Successivamente, questo certificato deve essere trasmesso all'INPS attraverso l'apposita funzione disponibile sul portale dell'ente. A seguito dell'invio, il richiedente riceverà una ricevuta con un codice identificativo che attesta l'avvio della pratica.

Il passaggio successivo prevede una visita medica per l'accertamento dell'invalidità. Il paziente sarà contattato dall'INPS per questa valutazione, che può svolgersi presso l'ASL o a domicilio, se indicato nel certificato medico. Al termine dell'esame, verrà rilasciato il certificato di invalidità.

Per completare l'iter, è necessario presentare il modulo AP70, denominato "Invalidità civile – Invio dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche". L'accesso a questa richiesta può avvenire tramite il sito web dell'INPS o con l'assistenza degli enti di patronato.

L'indennità decorrerà dal mese successivo alla presentazione della domanda, salvo diversa indicazione della Commissione medica. Al primo pagamento, l'INPS erogherà in un'unica soluzione gli eventuali arretrati con i relativi interessi, mentre i pagamenti successivi saranno corrisposti mensilmente.

Compatibilità con altre prestazioni e situazioni particolari

L'indennità di accompagnamento presenta specifiche regole di compatibilità con altre prestazioni e situazioni particolari che è importante conoscere. Innanzitutto, questa prestazione è cumulabile con lo svolgimento di attività lavorativa, sia dipendente che autonoma, e con la titolarità di una patente speciale.

Può essere inoltre compatibile e cumulabile con l'indennità di comunicazione e l'indennità di accompagnamento per cieco assoluto, a condizione che queste siano state concesse per minorazioni diverse, ciascuna relativa a differenti status di invalidità, come nel caso dei soggetti con plurime disabilità.

Un aspetto particolarmente significativo riguarda la situazione dei ricoveri ospedalieri. Secondo un recente orientamento giurisprudenziale a cui l'INPS si è uniformato con il Messaggio numero 3347 del 26 settembre 2023, l'indennità di accompagnamento può essere mantenuta anche durante un ricovero in struttura ospedaliera pubblica o convenzionata con il Sistema Sanitario Nazionale per un periodo superiore a 30 giorni, qualora la struttura non garantisca un'assistenza completa.

Questo si verifica quando è necessaria la presenza continua di un familiare o di un assistente privato per supportare il paziente nelle attività quotidiane. Per beneficiare di questa eccezione, il titolare dell'indennità o il suo rappresentante legale deve presentare una dichiarazione telematica all'INPS al termine del ricovero, accedendo al sito dell'istituto e seguendo il percorso "Sostegni, Sussidi e Indennità" > "Per disabili/invalidi/inabili" > "Dichiarazioni di responsabilità e ricoveri indennizzati".

Per quanto riguarda i minori titolari dell'indennità di accompagnamento, al compimento della maggiore età devono presentare il modulo AP70 per l'erogazione della prestazione da maggiorenne (pensione di inabilità), senza necessità di sottoporsi a ulteriori accertamenti sanitari.

Indennità di accompagnamento temporanea per altre condizioni cliniche

Sebbene i pazienti oncologici rappresentino una delle categorie principali di beneficiari dell'indennità di accompagnamento temporanea, esistono altre condizioni cliniche che possono dare diritto a questa prestazione. Si tratta di situazioni in cui la non autosufficienza, pur essendo significativa, ha carattere transitorio e si prevede un recupero dell'autonomia al termine del periodo di cura o riabilitazione.

Tra queste condizioni possiamo includere:

  • Pazienti sottoposti a interventi chirurgici maggiori con lunghi periodi di convalescenza e riabilitazione
  • Soggetti con patologie neurologiche acute ma potenzialmente reversibili
  • Persone con traumi gravi in fase di recupero
  • Pazienti con malattie temporaneamente debilitanti che richiedono terapie intensive
In tutti questi casi, la Commissione medica valuta la gravità della condizione e la sua presumibile durata, stabilendo un termine per la revisione dell'invalidità civile. È importante sottolineare che, come stabilito dalla giurisprudenza, per l'attribuzione dell'indennità non rilevano situazioni episodiche, ma è necessario verificare condizioni che, seppur temporanee, presentino una stabilità nel periodo considerato.

La Corte di Cassazione ha chiarito che l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore o l'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita sono requisiti più rigorosi rispetto alla semplice difficoltà di deambulazione o di compimento di atti quotidiani.

Importo e adeguamenti dell'indennità di accompagnamento per il 2025

L'importo dell'indennità di accompagnamento viene aggiornato annualmente in base all'andamento del costo della vita, garantendo così il mantenimento del potere d'acquisto della prestazione. Per il 2025, come comunicato dall'INPS nella circolare n. 23 del gennaio 2025, la somma mensile è stata fissata a 542,02 euro, con un incremento rispetto ai 531,76 euro dell'anno precedente.

L'indennità viene erogata per 12 mensilità, senza tredicesima, per un totale annuale di 6.504,24 euro. L'importo è fisso e non varia in base al reddito del beneficiario, confermando la natura universalistica di questa prestazione assistenziale.

È importante evidenziare che, a partire dal 1° gennaio 2025, è stata introdotta una nuova prestazione universale destinata esclusivamente agli ultraottantenni con un grado di bisogno assistenziale estremamente elevato. Questa misura, che include una quota fissa corrispondente all'indennità di accompagnamento più una quota integrativa di 850 euro mensili come contributo al costo dell'assistenza, rappresenta un'importante novità nel panorama delle prestazioni per la non autosufficienza.

Per i beneficiari dell'indennità di accompagnamento temporanea, l'importo rimane lo stesso dell'indennità ordinaria, ma la durata del beneficio è limitata al periodo di effettiva necessità, come stabilito dalla Commissione medica in base alla condizione specifica del richiedente.

Cosa fare in caso di rifiuto della domanda

Non sempre la richiesta di indennità di accompagnamento, sia ordinaria che temporanea, viene accolta dall'INPS. In caso di diniego, esistono comunque delle opzioni da considerare.

Se la domanda viene respinta, il richiedente ha 180 giorni di tempo per agire legalmente. Questo periodo inizia dalla data di ricezione della comunicazione ufficiale della Commissione medica. È importante sottolineare che non è possibile presentare ricorso autonomamente, ma è necessario l'intervento di un avvocato. Il procedimento richiede infatti la nomina di un professionista che analizzi la situazione, la documentazione fornita e le decisioni della Commissione.

Per aumentare le probabilità di successo del ricorso, è consigliabile allegare nuova documentazione medica che possa dimostrare un aggravamento della condizione di salute o la presenza di nuove patologie non considerate nella valutazione iniziale. Nel caso specifico dell'indennità temporanea, può essere utile produrre certificazioni dettagliate che attestino le difficoltà concrete legate ai trattamenti in corso.

Se il richiedente soddisfa determinati requisiti economici, potrebbe avere accesso al gratuito patrocinio, che consente di affrontare il procedimento senza sostenere spese legali. Le linee guida relative a questo beneficio indicano diverse fasce di reddito che determinano il livello di assistenza fornita:

  • Per un reddito fino a 12.838,01 euro, il patrocinio è completamente gratuito
  • Tra 12.838,02 e 25.676,02 euro, si è esonerati da eventuali spese in caso di esito negativo del ricorso
  • Tra 25.676,03 e 38.514,03 euro, si è esonerati dal pagamento del contributo unificato di 43 euro
In alternativa al ricorso giudiziario, è possibile presentare una nuova domanda di indennità, soprattutto se la condizione di salute è cambiata rispetto alla precedente valutazione. In questo caso, è fondamentale che il certificato medico introduttivo evidenzi con chiarezza le nuove circostanze che giustificano la richiesta.
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