Con l'entrata in vigore della legge 132/2025, il panorama delle attività autonome subisce importanti aggiornamenti per garantire sicurezza, trasparenza e conformità nell'ambito tecnologico. Il riferimento costante a standard europei, in particolare al regolamento UE 2024/1689 noto come "AI Act", segna una tappa di rilievo nella progressiva adozione di sistemi digitali avanzati all'interno delle attività economiche.
L'intervento normativo non si limita però alla sfera dei controlli e degli adempimenti: viene affermato il principio di centralità dell'essere umano anche nell'era digitale, promuovendo lo sviluppo etico delle applicazioni intelligenti e tutelando diritti, dati personali e sicurezza nella gestione delle informazioni. Il risultato è un equilibrio tra innovazione e responsabilità, che coinvolge figure professionali, imprenditori individuali e tutto l'ecosistema delle prestazioni intellettuali.
Intelligenza artificiale e professionisti: diffusione, usi principali e vantaggi
L'utilizzo dell'AI tra i professionisti italiani è cresciuto rapidamente, estendendosi a un'ampia platea di figure che va da consulenti digitali e tecnici, fino ad artigiani, operatori del commercio e specialisti dell'informazione. Attualmente, circa l'80% dei freelance sfrutta le soluzioni digitali su base settimanale o quotidiana, come evidenziato da diverse ricerche di settore. Questa diffusione trasversale risponde alle esigenze di produttività e competitività sempre maggiori, imponendo l'adozione di strumenti versatili in vari contesti lavorativi:
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Produzione di contenuti: la realizzazione di testi per blog, comunicazioni, preventivi e presentazioni rappresenta uno degli usi più comuni. Circa il 43% dei professionisti si affida all'AI per snellire la redazione di materiali digitali e la gestione dei rapporti con clienti e colleghi.
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Analisi e ricerca: il 23% si serve dei sistemi intelligenti per lo studio di trend di mercato, le analisi di scenario e la raccolta di dati rilevanti a supporto delle decisioni strategiche.
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Organizzazione: la pianificazione del lavoro e la gestione dei progetti sono facilitate tramite soluzioni capaci di monitorare attività, scadenze e flussi operativi (10%).
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Elaborazione visiva e supporto creativo: strumenti di AI per la generazione di grafiche, video o materiali visuali sono scelti in circa il 10% dei casi.
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Crescita professionale: l'8% del campione ricerca suggerimenti su strategie di business e acquisizione clienti con l'ausilio dell'AI.
Gli effetti più tangibili si riflettono in un aumento misurabile dell'efficienza: è stimato che il ricorso sistematico all'AI faccia risparmiare tra 260 e oltre 500 ore di lavoro all'anno, consentendo lo spostamento delle energie su processi ad alto valore aggiunto. A ciò si aggiunge la possibilità di ridurre costi di gestione, migliorare la qualità dei servizi e personalizzare la propria offerta in modo dinamico.
Nuovi obblighi dal 10 ottobre 2025: le previsioni della Legge 132/2025 e l'AI Act europeo
Dallo scenario normativo emergono regole destinate a cambiare radicalmente il rapporto tra professionista, tecnologia e cliente. La legge 132/2025, pubblicata e reperibile sulla Gazzetta Ufficiale, introduce vincoli e requisiti ispirati dall'AI Act europeo (Regolamento UE 2024/1689), che rimane il quadro di riferimento prioritario:
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Obbligo di trasparenza: chi utilizza sistemi di AI nello svolgimento dell'attività professionale deve informare i clienti in modo chiaro, semplice ed esaustivo circa le modalità, le finalità e i limiti di tali strumenti. Questo punto è pensato per salvaguardare il rapporto fiduciario tra libero professionista e utente del servizio.
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Limiti all'uso: l'impiego dei sistemi intelligenti è ammesso unicamente per compiti strumentali o di supporto e non può mai sostituire la componente umana nei processi decisionali o creativi propri delle professioni intellettuali.
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Formazione e monitoraggio: la normativa prevede l'istituzione di un Osservatorio nazionale presso il Ministero del Lavoro, chiamato a definire strategie e monitorare l'impatto dell'AI, coordinandosi con gli organismi europei.
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Tutela dei dati e dignità personale: sono richieste procedure stringenti per la protezione dei dati trattati, con particolare attenzione alle informazioni sensibili e personali, in linea con la normativa generale sulla privacy.
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Adeguamento continuo: viene delegata al Governo la facoltà di adottare ulteriori decreti attuativi per rendere la legislazione sempre coerente con i più recenti aggiornamenti europei.
Questi obblighi rispondono anche alle crescenti richieste di trasparenza e tutela degli utenti, con audit periodici, valutazioni d'impatto, sorveglianza umana e procedure di contestazione delle decisioni automatizzate in conformità con i requisiti UE. L'approccio regolatorio mira a salvaguardare libertà costituzionali, diritti fondamentali e qualità professionale, cercando al contempo di promuovere uno sviluppo sicuro e responsabile dell'ecosistema AI.
Applicazioni dell'intelligenza artificiale per partite IVA: gestione fiscale, produttività e strumenti innovativi
Nell'ambito delle attività con partita IVA, l'implementazione di soluzioni AI nei processi di gestione amministrativa e fiscale sta producendo risultati tangibili. Il contesto italiano ha visto la nascita di assistenti digitali evoluti come Forfettario.ai, integrato nella piattaforma TaxMan, che utilizza l'intelligenza artificiale per rispondere a dubbi sul regime forfettario, automatizzare la fatturazione e semplificare l'adempimento degli obblighi fiscali:
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Automazione della contabilità: software basati su AI supportano la compilazione di fatture, la gestione delle scadenze e la dichiarazione dei redditi, riducendo al minimo il rischio di errori e facilitando l'accesso alle normative aggiornate.
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Personalizzazione delle risposte: assistenti virtuali sono in grado di comprendere domande poste in linguaggio naturale e restituire istruzioni dettagliate sulle aliquote fiscali, le procedure amministrative e le novità legislative.
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Supporto accessibile: l'integrazione della tecnologia non richiede competenze tecniche avanzate, aprendo l'accesso anche a chi gestisce autonomamente la propria attività e riducendo i costi di consulenza professionale.
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Strumenti per la lotta all'evasione: sul fronte della pubblica amministrazione, l'Agenzia delle Entrate utilizza sistemi evoluti per l'analisi predittiva dei flussi finanziari e l'individuazione di soggetti a rischio di mancata compliance, come Ve.R.A. e Tax Net Va.
Questi sistemi non solo semplificano la vita di chi possiede una partita IVA, ma contribuiscono anche a una maggiore equità fiscale e alla trasparenza degli adempimenti, pur ponendo nuove questioni in tema di privacy e controllo dei dati personali.
Vantaggi e rischi dell'intelligenza artificiale per i liberi professionisti: efficienza, privacy, timori e criticità
L'adozione diffusa delle tecnologie intelligenti comporta benefici evidenti ma anche nuove sfide. I vantaggi segnalati riguardano soprattutto la produttività e la possibilità di liberare risorse, riducendo lavori ripetitivi a favore di attività dal maggior valore:
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Risparmio di tempo: l'automazione permette di dedicare meno ore alle funzioni amministrative, ottenendo una gestione più snella delle incombenze.
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Contenimento dei costi: strumenti digitali consentono di abbattere le spese rispetto all'assunzione di personale dedicato, mantenendo standard elevati.
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Miglioramento qualitativo: l'AI aiuta nella revisione dei contenuti e nel controllo della coerenza delle informazioni trasmesse ai clienti.
Tuttavia, restano aree di attenzione:
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Perdita di competenze: la delega sistematica di compiti all'AI può ridurre col tempo le abilità manuali e di problem solving.
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Timori per il futuro professionale: il 22% degli operatori teme, nel medio periodo, una sostituzione di figure umane; il 30% segnala il rischio di perdita di skill specifici.
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Privacy e sicurezza dei dati: la gestione di informazioni riservate, specie in ambito fiscale e legale, necessita di garanzie rafforzate per scongiurare violazioni o abusi.
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Accessibilità e formazione: i costi di accesso alle tecnologie e il tempo richiesto per l'apprendimento rimangono barriere da considerare.
Non mancano infine perplessità legate al potenziale appiattimento dell'offerta professionale, dovuto alla standardizzazione dei servizi, e alla capacità di mantenere un elevato grado di personalizzazione nell'interazione con la clientela.
Limiti all'uso dell'intelligenza artificiale nelle professioni intellettuali: cosa cambia con la nuova normativa
L'impianto regolamentare introdotto con la legge 132/2025 pone paletti stringenti per l'utilizzo di sistemi di AI nelle professioni intellettuali (avvocati, ingegneri, medici, consulenti, ecc.). Ai sensi dell'articolo 13, questi strumenti possono essere utilizzati unicamente come supporto strumentale all'attività, senza mai sostituire il lavoro critico e la responsabilità decisionale dell'uomo:
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Prevalenza della prestazione umana: la componente decisiva, creativa o valutativa di qualsiasi prestazione intellettuale deve restare prerogativa della persona fisica, che mantiene la responsabilità finale.
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Uso amministrativo e organizzativo: soluzioni digitali sono ammesse per attività secondarie, come la ricerca giurisprudenziale, la predisposizione di documenti o l'assistenza logistica.
Il legislatore sottolinea che la qualità della prestazione dipende dalla supervisione umana, e che la normativa intende evitare la sostituzione totale del contributo intellettuale da parte delle tecnologie. I vincoli non si applicano ai contratti di edizione o utilizzo di opere già realizzate senza un incarico specifico, ma riguardano esclusivamente i rapporti di prestazione d'opera intellettuale.
Questo orientamento impone un ripensamento nei modelli organizzativi degli studi professionali, valorizzando la supervisione, la creatività e la personalizzazione delle soluzioni offerte dagli esperti.
Con la nuova legge, il rapporto tra professionista e cliente si arricchisce di un obbligo di trasparenza specifico: ogni uso di strumenti di intelligenza artificiale nelle prestazioni d'opera deve essere comunicato in modo chiaro, semplice ed esaustivo al committente. Questa disposizione rafforza la fiducia tra le parti e tutela il destinatario del servizio dal rischio di automatismi poco compresi.
L'informativa, che va fornita ogniqualvolta si faccia ricorso all'AI per supportare consulenze o attività amministrative, implica anche nuove responsabilità:
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Assicurare che la tecnologia non prevalga sul giudizio critico;
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Verificare la correttezza e la sicurezza dei dati condivisi;
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Gestire eventuali contestazioni su automatismi e decisioni algoritmiche, offrendo spiegazioni dettagliate sull'impiego delle tecnologie.
L'applicazione pratica di questa norma solleva ancora alcune incertezze interpretative, come l'esatto livello di dettaglio richiesto e il rischio che l'uso dichiarato dell'AI possa ridurre il valore percepito del professionista. Nonostante ciò, i nuovi obblighi sono ritenuti indispensabili dal legislatore europeo e nazionale nella direzione di una maggiore trasparenza e tutela per l'utente finale.