L’articolo esamina come i 20enni e i 40enni italiani affrontano la gestione di investimenti e patrimonio, tra passaggi generazionali, nuove strategie, impatti fiscali e opportunitŕ di formazione e innovazione.
In Italia, la gestione della ricchezza personale sta evolvendo rapidamente, riflettendo le profonde differenze culturali e socioeconomiche tra fasce d’età. Le abitudini di investimento dei ventenni e dei quarantenni sono plasmate da background formativi, digitalizzazione e scenari economici differenti. La transizione verso una società più digitale, l’accesso alle informazioni finanziarie e l’influenza dei nuovi strumenti tecnologici hanno portato Millennial e Gen Z a distinguersi per approcci, priorità e aspettative rispetto ai loro "colleghi" più adulti. Analizzare come cambia la gestione della ricchezza per Millennial e Gen Z in confronto agli over 40, consente di comprendere non solo i trend emergenti, ma anche le implicazioni per la crescita e la sostenibilità patrimoniale delle famiglie italiane.
Le strategie di gestione degli asset finanziari presentano marcate differenze tra i ventenni, generalmente identificati con la Gen Z, e i quarantenni, rappresentativi dei Millennial o della generazione precedente. I più giovani dimostrano una forte propensione verso la diversificazione degli investimenti e una maggiore apertura verso asset class innovative, come start-up, fondi di venture capital e strumenti ESG (Environmental, Social and Governance).
| Caratteristiche | Under 30 | Over 40 |
| Propensione al rischio | Alta | Moderata |
| Tipologia di investimenti | Titoli digitali, startup, ESG | Immobili, obbligazioni, fondi comuni |
| Orizzonte temporale | Lungo termine | Medio-lungo termine |
| Coinvolgimento familiare | Collaborativo | Tradizionale |
| Formazione finanziaria | Digitale, autodidatta | Esperienziale, consulenziale |
Il ricorso a piattaforme digitali per la gestione diretta degli investimenti, l’attenzione alla sostenibilità e l’importanza attribuita all’aggiornamento costante sono dietro l’approccio dinamico delle nuove generazioni. I quarantenni e oltre, invece, conservano una preferenza per asset più stabili e una gestione patrimoniale più prudente, privilegiando strumenti tradizionali, consulenze professionali e scelte orientate alla tutela del capitale.
Altro elemento distintivo è il livello di consapevolezza: oggi, circa il 70% dei giovani coinvolti nelle aziende familiari possiede una conoscenza approfondita del valore e dell’approccio agli investimenti del proprio nucleo, dimostrando un coinvolgimento crescente sia nelle decisioni operative sia nelle strategie a lungo termine, condizionando così anche le scelte degli over 40.
Il progressivo trasferimento di responsabilità e ricchezza dalle generazioni più mature a quelle più giovani nelle aziende familiari rappresenta un processo strategico che sta riscontrando maggiore attenzione negli ultimi anni. Nonostante la presenza degli under 40 nei consigli di amministrazione sia ancora contenuta, con una media del 5%, i segnali di crescita sono evidenti. Le imprese a carattere familiare in Italia, che rappresentano oltre un quinto del PIL nazionale e coinvolgono più di 2 milioni di occupati, stanno evolvendo nella governance, favorendo l'integrazione di giovani con elevati livelli di istruzione e spesso esperienze maturate anche all’estero.
L’evoluzione digitale e la crescente complessità dei mercati impongono un’attenzione specifica alla formazione finanziaria e all’innovazione nei processi decisionali, soprattutto per la NextGen. Le imprese familiari stanno rafforzando il coinvolgimento dei giovani attraverso percorsi educativi, esperienze in contesti internazionali e progetti formativi molto specializzati.